Crisi sentimentale

Buongiorno, ho una domanda legata alla mia situazione sentimentale.
Sono sposata da 17 anni (stiamo insieme però da 23 anni), abbiamo due figli adolescenti.
La nostra è una storia solida, costruita nel tempo: ci siamo conosciuti da adolescenti uscendo nello stesso gruppo di amici, siamo stati per anni grandi amici, poi ci siamo allontanati e quando ci siamo ritrovati ci siamo innamorati e mai lasciati.
Da tre anni lavoro in un'altra città. Questa mia nuova situazione mi ha portato a sentirmi lontana, un'estate a a casa mia: torno a casa per un senso di dovere nei confronti della famiglia e dei figli, con i quali voglio stare, ma cerco sempre meno mio marito, che avverto invece come una presenza "ingombrante". Di questo mio disagio abbiamo parlato, da parte sua lui dice che continua ad essere innamorato come il primo giorno, che mi ama ed è attaccato a me. Io non mi sento di poter rispondere nello stesso modo.
Sono innamorata, ma di un'altra persona; ricambiata, anche lui nella mia stessa situazione, entrambi per la prima volta infedeli. Quindi, sensi di colpa, inesperienza: tutto questo mi ha portato a mettere in discussione tutto, a mettermi in discussione e a non sapere più trovare punti di riferimento.
Mi chiedo se e cosa posso fare/non fare in una situazione del genere; quali sviluppi aspettarmi o dover affrontare; infine, mi chiedo se sia possibile che al mio "disamore"(affetto sì) nei confronti di mio marito, lui risponda confermando ancora e sempre un amore come fossimo al primo giorno.
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Dr. Gianluigi Basile Psicologo, Psicoterapeuta 104 2 7
Gentile Utente,
la situazione che ci descrive non deve essere facile da gestire. Le può essere d'aiuto interrogarsi sui motivi per cui si è innamorata di questa persona e perchè proprio ora o negli ultimi anni.
Questa persona di cui si è innamorata che caratteristiche ha che non trova in suo marito? Com è stato in passato il vostro rapporto? Il suo distacco da suo marito può aver a che fare con la crescita dei figli e il venir meno di un ruolo?
Queste sono solo alcune considerazioni che può cominciare a fare.
Per approfondire la questione credo che la cosa migliore sia di avvalersi di una consulenza psicologica con un professionista che possa aiutarla ad esporre e chiarire i dubbi che in questo momento può avere.

Resto in ascolto

Dr. Gianluigi Basile - Psicologo - Roma
Specialista in Psicoterapia Psicodinamica Integrata
www.psicologobasile.it

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Dr.ssa Valeria Randone Psicologo, Sessuologo 17.4k 317 528
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dopo
Utente
Utente
Grazie per le risposte e per gli interessanti spunti di riflessione.
Le domande che mi indica il dott. Basile sono da tempo al centro della mia attenzione e credo di essermi data delle risposte, utili per capirmi e conoscermi ancora.
Il problema adesso è andare avanti mantenendo un equilibrio familiare, per me sempre più difficile, continuando a portare avanti una storia che si sta rivelando sempre più importante per entrambi, anche se senza prospettiva, vista la situazione che entrambi abbiamo, se non quella di vivere giorno per giorno prendendo il bello e il buono che riusciamo a darci.
A volte penso che tutto questo sia una follia e che dovrei chiudere la storia "clandestina" ma naturalmente è l'ultima cosa che voglio.
Grazie ancora per l'ascolto.
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Dr. Carla Maria Brunialti Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 17.7k 579 66
Gentile Utente,
l'allontanamento dalla sua famiglia per motivi di lavoro è stato necessario, opzionale, volontario?
E' stata una decisione presa assieme, nella coppia?
Con chi stanno i due filgi adolescenti? chi se ne cura?


Dr. Carla Maria BRUNIALTI
Psicoterapeuta, Sessuologa clinica, Psicologa europea.
https://www.centrobrunialtipsy.it/

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dopo
Utente
Utente
Allontanamento necessario: ho vinto un concorso e con i tempi che corrono, è stata una grande fortuna, condivisa nella coppia.
sono fuori per lavoro due-tre giorni a settimana al massimo.
Quando io sono fuori per lavoro, i figli stanno con mio marito e durante il giorno con la nonna.
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Dr. Carla Maria Brunialti Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 17.7k 579 66
Forse nei giorni in cui è fuori sede può approfittare di una consulenza psicologica che Le permetta di vedere più chiaramente dentro di sè, senza condizionamenti dell'uno o dell'altro dei "Suoi" due uomini.

Innamoramenti e infatuazioni, quando la coppia dura nel tempo, ne possono avvenire, ma resta da capire cosa essi "segnalano", che significato rivestono, quale progettualità contengono.


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dopo
Utente
Utente
Salve, Torno sulla questione perché la situazione è in evoluzione.
Il rapporto cresce e diventa sempre più forte con l' "altro"; sempre più faticoso per me stare nel ruolo di moglie, nonostante le attenzioni di mio marito, che però adesso mi infastidiscono.
Vivo a casa secondo un senso del dovere, in apnea, mentre mi rigenero e respiro nella mia relazione clandestina, nonostante le difficoltà legate alla situazione. E nonostante sappiamo entrambi che ce la viviamo, ma senza prospettive e possibilità future, visto che entrambi abbiamo famiglia e figli, e non viviamo nella stessa città. Impensabile mandare tutto all'aria e ripartire noi due da zero: in questo abbiamo entrambi i piedi per terra. Però... Però è forte quello che c'è ed è tutt'altro che fermo e stabile a una relazione fatta di solo sesso.
Mi chiedo cosa aspettarmi e come procedere; che scelte fare, se sono pensabili delle scelte; se sia possibile stare in questo equilibrio emotivo precario, per me, e per quanto tempo.
Grazie per il vostro ascolto.
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dopo
Utente
Utente
Aggiungo infine: ci siamo innamorati. Succede. Anche se nel nostro caso non doveva succedere. E adesso?
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Dr. Carla Maria Brunialti Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 17.7k 579 66
<<Mi chiedo cosa aspettarmi e come procedere; che scelte fare, se sono pensabili delle scelte; se sia possibile stare in questo equilibrio emotivo precario, per me, e per quanto tempo.
Grazie per il vostro ascolto.<<

E adesso??

Sì, rimaniamo in ascolto. Ci siamo.


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dopo
Utente
Utente
Buonasera, nuove domande in questa situazione in continua evoluzione.
Per quanto mi sforzi di stare in casa serena, non riesco a dissimulare; non riesco a far finta di niente e a vivere il mio quotidiano, seppur ricco con i miei figli, con serenità e distensione. Mio marito fa l'innamorato del primo anno e mi irrita. Mi dà fastidio ogni sua attenzione e mi dà fastidio anche quando si avvicina e mi sfiora. Tutto bene, sempre meglio, invece, dall'altra parte: mi sento capita e accolta senza bisogno di parlare e il rapporto sta crescendo per entrambi, con una grande intesa.
Non sono pronta per annunciare una separazione, o una pausa, ma mi chiedo quanto potrò andare avanti così. La mia volontà non è quella di portare avanti o migliorare il nostro rapporto coniugale ma quella di stare in famiglia cercando di vivere in un clima sereno. Forse è una follia, non lo so, ma non vedo per il momento cosa altro fare finché i tempi non saranno maturi e magari mio marito si renderà conto che sono cambiata e che ho altre esigenze e altri bisogni. A volte mi sembra che lui continui a rapportarsi con me e a vivere come quando avevamo venti anni, solo che adesso ne abbiamo quaranta e due figli adolescenti e la vita che facciamo è molto complicata.
Grazie come sempre per l'ascolto.
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Dr. Carla Maria Brunialti Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 17.7k 579 66
Gentile utente,

La situazione si è evoluta, come sempre accade quando non la si blocca, con qualche motivo personale che si ritiene valido.

Non vedo domande in questa Sua #10. La interpreto dunque come bisogno di ascolto.



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dopo
Utente
Utente
Le domande sono tante: come procedere con mio marito? parlargli dicendogli la verità e avviandosi verso la separazione? parlargli per far emergere nuovamente i problemi che ci sono tra noi senza rivelare però tutta la verità? Non dire niente e lasciare che siano i fatti a parlare? Come costruire un nuovi equilibrio?
E con l'altro: parlargli per sapere se e quali possibilità e prospettive abbiamo? lasciare tutto così cercando di non farmi prendere da smania, ansia, insofferenza?
È possibile trovare un equilibrio? Cerco di non essere rigida e di pensare che non sarà così per sempre. Ma mi sento spesso infelice.
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Dr. Carla Maria Brunialti Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 17.7k 579 66
Forse la prima domanda sarebbe:
Cosa desidero io per me?


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dopo
Utente
Utente
Gentile dott.ssa,
Grazie per la sua attenzione costante.
Sicuramente voglio volermi bene: non posso essere una mamma serena e positiva se per prima cosa non sono in pace con me.
Cosa desidero: vorrei tornare ad essere serena, vorrei trovare un equilibrio per il momento in questa situazione che non considero definitiva ma di passaggio.
La domanda dunque è se è possibile trovare un equilibrio e una mia stabilità, fin tanto che porto avanti la mia relazione e allo stesso tempo non prendo decisioni in casa; è possibile o è pretendere di costruire un equilibrio sulle sabbie mobili, per cui non ci sarà equilibrio e serenità finché non agirò, da una parte o dall'altra, in un senso o nell'altro?
Ancora grazie.
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Dr. Carla Maria Brunialti Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 17.7k 579 66
<<è possibile o è pretendere di costruire un equilibrio sulle sabbie mobili?

Oddio, anche nelle sabbie mobili è possibile stare in piedi, per usare la Sua metafora; certo che lentamente si affonda se non interviene alcunchè.

E' possibile essere discretamente sereni - attraverso un costante lavoro psichico - sapendo che è una situazione instabile.

[#16]
dopo
Utente
Utente
E cosa succede quando il rapporto col coniuge è ormai arrivato a un punto di non ritorno? Quando i suoi atteggiamenti irritano, quando non c'è intesa, complicità, comprensione, accoglienza, partecipazione ma si sta sulla difensiva e non ci si capisce più?
Negli ultimi due anni ho parlato, ho provato a far capire cosa mi stava succedendo in più momenti, ma senza nessu risultato. Ho avuto la sensazione che le mie parole siano state buttate al vento. Sono delusa perché avrei desiderato la svolta, il cambiamento per continuare ad andare avanti e a farlo insieme. Invece mi sono sentita come l'elemento di disturbo, che crea problemi e che non sa godersi quello che abbiamo.
E adesso per me è tardi. Io non ho più la volontà di investire sul nostro rapporto. E questo mi fa soffrire: è possibile elaborare il lutto senza esternarlo, tenendomelo dentro? Come fare i conti con questa nuova situazione, che non mi rende infelice ma per la quale allo stesso tempo non vedo alternative o vie di uscita?
Ho letto vari articoli dal vs. Sito sul rapporto di coppia, l'intesa, il tradimento (della dott.ssa Randone e altri). Ma se da parte mia non c'è più attrazione, interesse, complicità e ogni minimo gesto di intimità mi infastidisce, è ipotizzabile un cambiamento che porti a un nuovo equilibrio? L'attrazione e la volontà tornano o devo ormai pensare che la storia è finita e agire di conseguenza, per il mio bene, a prescindere da figli, genitori, fratelli ecc ecc? Si può stare nel non detto in attesa che inizi una nuova fase, di convivenza serena, ma diversa da quanto abbiamo vissuto finora?
La separazione è dolorosa, ma lo è anche vivere così e non so davvero che cosa fare.