Incertezze somatizzate sul proprio ragazzo

Buongiorno, sono una ragazza di 21 anni e da un paio di mesi mi sono "fidanzata" con un ragazzo del mio stesso paese. Ho usato le virgolette perché i due mesi comprendono conoscenza e successivo fidanzamento. Studiando in due città diverse, le volte effettive che ci siamo visti, messe insieme, si traducono in 2 settimane, forse un lasso di tempo troppo breve per poterci dichiarare fidanzati a tutti gli effetti. Ed è proprio a questo punto che iniziano i problemi. ci vediamo pochissimo, ma purtroppo gli impegni sono tanti per entrambi, eppure mi succede una cosa strana: quando non sto con lui mi assalgono mille dubbi, non mi manca (messaggiamo tutto il giorno per tutti i giorni e spesso la sera ci sentiamo per telefono) e ripenso continuamente all'alternativa di lasciar perdere tutto; quando arriva il giorno che dobbiamo vederci, è come se entrassi in uno stato di attesa smaniosa, voglio vederlo e basta! Poi lo vedo, determinati suoi gesti mi fanno tenerezza, ma non so, non riesco a definirmi "col cuore nello zucchero", è come se mi mantenessi sempre ad un livello razionale, determinate frasi o azioni non mi vengono spontanee come può esserlo un 'mi sei mancato' o un abbraccio improvviso. Ora, mi sono chiesta spesso il motivo di questo mio blocco... Io credo che entrino in gioco diversi fattori, forse mi sento troppi occhi addosso e questo mi innervosisce, non mi fa essere naturale; penso di dover dare mille spiegazioni, quando poi dovrebbe essere una cosa che riguarda solo me; mi spaventa la sua risolutezza, la sua sicurezza, come se fosse mille passi avanti rispetto a me, come se avesse già pianificato tutto mentre io sto ancora che decido se starci o meno; consideriamo poi che sono sempre stata uno spirito libero, e sebbene non mi senta minimamene in gabbia con lui, mi cruccia il fatto che, quello che passo con lui, potrebbe essere tempo sottratto a qualcuno per cui magari potrei provare un coinvolgimento forte sin da subito! Ma più di tutto, quello che mi fa sentire come immersa nelle sabbie mobili, è che vedo sincerità nei suoi occhi, vedo coinvolgimento e caparbietà, sicurezza e affezione, tutte cose che mi fanno tenerezza, mi lusingano, ma che io non provo e che mi frenano dal parlargli a cuore aperto dei miei dubbi. Sono cose belle, ma che sento addosso come un macigno. Ho paura di deludere le sue aspettative, ma allo stesso tempo non posso che sentirmi ingabbiata dal fatto che non posso esprimergli tutto ciò perché so che lo ferirei.. mi sembra di star percorrendo una strada senza via d'uscita, eppure penso di non dovergli troncare subito le gambe, perché potrebbero essere ripensamenti dettati dal troppo pensare o dal mio carattere fin troppo complicato. Ma allo stesso tempo ho paura che lui continui a ricamare su di noi un qualcosa che alla fine, una volta presa una decisione, sarei costretta a distruggere! Tra l'altro questo mio malessere si è tradotto a livello fisico in veri problemi. Quindi, cosa dovrei fare? Grazie mille in anticipo
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Dr.ssa Laura Rinella Psicologo, Psicoterapeuta 6.3k 119 9
<perché potrebbero essere ripensamenti dettati dal troppo pensare o dal mio carattere fin troppo complicato...Tra l'altro questo mio malessere si è tradotto a livello fisico in veri problemi. >.
Gentile Ragazza,
o forse è ansiosa ? Poiché dubbi, troppo pensare,sentirsi sotto osservazione, somatizzazioni (quali?)farebbero pensare a una possibile componente ansiosa.

Come stava prima di incontrare questo ragazzo?
Ci vuole di re di più sulla sua vita in altri ambiti, famiglia, studio, amicale/sociale?

Dr.ssa Laura Rinella
Psicologa Psicoterapeuta
www.psicologiabenessereonline.it

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Dr. Carla Maria Brunialti Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 17.7k 576 66
Gentile utente,

21 anni e <<due mesi comprendono conoscenza e successivo fidanzamento<<.
Certo che ora ha <<troppi occhi addosso<< .

Ma perchè tanta precipitosità? E da parte di chi dei due?

"deludere, ingabbiata, troncare le gambe, sabbie mobili", Lei usa termini forti: fanno parte del suo carettere e modo di esprimersi, oppure del suo malessere?


Dr. Carla Maria BRUNIALTI
Psicoterapeuta, Sessuologa clinica, Psicologa europea.
https://www.centrobrunialtipsy.it/

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dopo
Utente
Utente
Gentili Dottoresse, innanzitutto vi ringrazio per l'attenzione. Penso che la componente ansiosa giochi un ruolo rilevante nelle mie elucubrazioni; sono il tipo di persona nella quale gli altri credono di trovare la soluzione a tutti i loro problemi, posso trasmettere sicurezza, sembro avere sempre la situazione sotto controllo, ma sotto sotto credo che sia questo che vuole far capire una come me. Perché se poi si parla di me o delle mie scelte sono incredibilmente indecisa, fino al momento della scelta effettiva: da quel momento in poi, nessuno mi smuove più, comportamento avallato anche dalla mia assurda testardaggine. Non sono il prototipo della principessina, l'orgoglio mi precede e sicuramente l'aggettivo che si accosta a tutti gli altri per descrivere la mia persona è "tanto". Conoscendomi, provare queste sensazioni fievoli per questo ragazzo, mi fanno immancabilmente scattare l'allarme che mi indica che c'è qualcosa che non va. Inoltre, non mi piace parlare dei miei problemi con gli altri, ho sempre preferito risolvermeli da sola, anche se questo significava sbagliare e ricominciare, semplicemente per poter usare la mia esperienza da monito per i miei amici e per chiunque si rivolgesse a me per dei consigli. Questo ovviamente mi ha assicurato l'appellativo di "grillo parlante" da parte di quasi tutti i miei amici. Sapendomela cavare benissimo da sola, posso affermare di aver vissuto ovviamente molto più tranquilla prima dell'inizio della relazione con questo ragazzo; sicuramente l'ansia raggiunge livelli in me molto elevati, ma si tratta di provarla per gli esami, per i saggi di fine anno, per qualche visita medica ecc. Ma in tutto, anche nelle piccole cose, nei piccoli disagi, ho sempre cercato di mantenere il sangue freddo, per far si che me la potessi cavare da sola. Per cui immagino che i termini forti che ho utilizzato, siano sicuramente dettati dal mio carattere, ma penso anche dal mio desiderio di voler rendere l'idea dell'intensità del mio malessere. Spesso vorrei che esistesse una macchina capace di aprirmi la testa e spiegarmi per filo e per segno quello che sento realmente e la soluzione a tali problemi, ma immagino che forse sia chiedere troppo.. Eppure questi continui pensieri, nervosismi è quant'altro mi causano sonno disturbato, mal di testa (forse causati dal riposo mancato) e malumore. È un circolo vizioso e vorrei trovare il modo di spezzarlo!
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Dr.ssa Laura Rinella Psicologo, Psicoterapeuta 6.3k 119 9
<È un circolo vizioso e vorrei trovare il modo di spezzarlo!>
certo, pensieri, preoccupazioni, ansia, sintomi si rinforzano a vicenda.
Non serva una macchina che non esiste come ben tutti sappiamo, semplicemente un nostro collega la può aiutare a spezzare il circolo vizioso che la trattiene nel malessere.

Tipico di chi è ansioso è tenere tutto sotto controllo... l'immagine che mostra agli altri fa da contraltare alle sua insicurezze.

Si può rivolgere a un professionista privato oppure al servizio pubblico, ad esempio presso il Consultorio Familiare ASL della sua zona.

Un caro saluto