Momento buio

Salve dottore. Ho molto da raccontare, ma cercherò di essere breve. A luglio 2014 ho iniziato una dieta abbastanza povera e da che pesavo 58kg sono arrivata a pesare a settembre 50kg. Tra vari litigi con i miei per il mio eccessivo dimagrimento e una fissa che cresceva sempre di più sono arrivata a toccare fino a qualche settimana fa i 45,5kg. Più volte i miei genitori mi hanno imposto di prendere kili e fino a qualche giorno fa riuscivo lo stesso a controllare il mio peso. Purtroppo devo confessare che sono arrivata a pesare 48 ora solo perché quando sono sola inizio ad abbuffar mi con quantità di dolci esagerate .. Ad esempio pacchi interi di biscotti, panini, cioccolate.. Mischio tutto senza il minimo contegno e arrivo a stare male. Quando faccio questo il giorno dopo mi sveglio con l'addome gonfio e dolorante in ogni punto come se avessi un enorme livido e non posso toccarlo. Il mio problema più grande è che inizio a farmi schifo da sola eppure non la smetto. Avevo avuto altri episodi del genere a dicembre e gennaio. Intanto i miei genitori non lo sanno e continuano a farmi mangiare tanto perché devo recuperare i lili che ho perso con la mia 'magica' dieta.. Dovrei anche specificare che vivo una situazione strana poiché i miei genitori non sanno niente della mia vita privata , non perché siano disinteressati ma perché io devo tenere nascosta la vita sentimentale perchè loro sono contrari.
Ho bisogno di aiuto.. Voglio smettere con questi attacchi di fame nervosa che mi comportano nervosismo distrazione e disinteresse x la scuola (nonostante io abbia voti eccellenti). Sono triste e mi sento sola quando faccio quei miscugli insensati di cibo.. Aspetto i momenti in cui nessuno mi vede e lo faccio come una ladra..
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Dr.ssa Giselle Ferretti Psicologo, Psicoterapeuta 615 14 22
Gentile ragazza,
spesso succede che si vivono dei disagi che non si sa come affrontare e, in qualche modo, lo sfogo diventa il cibo: si intraprende una dieta, oppure si mangia di tutto in modo incontrollato.

Come mai non riesce a parlare di sè con i suoi genitori? Ha qualche confidente in famiglia? Fratelli, sorelle, zii....

Da quello che ci descrive si può ipotizzare il rischio di sviluppare un disturbo alimentare vero e proprio. E' molto giovane e se affronterà nel modo adeguato ciò che la fa soffrire - tristezza, solitudine, nervosismo - vedrà che non sentirà più l'esigenza di diete o di abbuffate.

Cosa ne pensa?

Un caro saluto,

Dott.ssa Giselle Ferretti Psicologa Psicoterapeuta
www.giselleferretti.it
https://www.facebook.com/giselleferrettipsicologa?ref=hl

[#2]
dopo
Attivo dal 2015 al 2015
Ex utente
Non ho nessun confidente e negli ultimi mesi ho perso la mia cerchia di amici. Sarò pure egoista ma ora la mia unica paura è quella che queste abbuffate diventino sempre più frequenti e possano farmi vedere brutta e grossa
Non so come affrontare il problema e come evitare questi episodi
Volevo inoltre chiederle se é normale il dolore che poi avverto il giorno successivo
La ringrazio in anticipo
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Dr.ssa Giselle Ferretti Psicologo, Psicoterapeuta 615 14 22
Perché dice che è egoista? Gentile ragazza, per questo problema deve rivolgersi ad uno psicologo, oppure ad un centro specializzato in cui operano più figure professionali. Provi a fare una ricerca su internet oppure chieda al suo medico di base.
Se il problema è all'inizio è più facile risolverlo.
Ma devE chiedere aiuto ad un professionista, non si illuda che ne uscirà da sola.

Un carissimo saluto, restiamo in ascolto se vuole.
[#4]
dopo
Attivo dal 2015 al 2015
Ex utente
Lei pensa che potrei essere affetta da qualche disturbo? Oppure è una comune fase adolescenziale?
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Dr.ssa Giselle Ferretti Psicologo, Psicoterapeuta 615 14 22
Potrebbe diventarlo se lo trascura. Il fatto che lei non parla con nessuno la rende ancora più a rischio.
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dopo
Attivo dal 2015 al 2015
Ex utente
La ringrazio infinitamente x il suo tempo
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Dr.ssa Valeria Randone Psicologo, Sessuologo 17.4k 317 528
Gentile Ragazza,
Mi associo alle riflessioni della Collega che mi ha preceduta.

Il cibo sembra avere assunto altri significati rispetto al semplice nutrimento:
Un amico, un amante, una madre amorevole, un utero caldo nel quale rifugiarsi, un ansiolitico, un antidepressivo e così via..

Ridare il giusto significato ad ogni necessita psichica profonda è il compito dello psicologo, richieda una consulenza si stabilità il da farsi.


Che rapporto hai con l'affettività?
Con la sessualità?


Spesso i due ambiti sono correlati


Cordialmente.
Dr.ssa Valeria Randone,perfezionata in sessuologia clinica.
https://www.valeriarandone.it

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Dr.ssa Giselle Ferretti Psicologo, Psicoterapeuta 615 14 22
Grazie a Lei per la fiducia.

Ci faccia sapere come vanno le cose.

[#9]
dopo
Attivo dal 2015 al 2015
Ex utente
Dottoressa randone ha proprio centrato. Non sento più di mangiare per fame. È diventato un dovere oppure un passatempo. Non lo faccio più con piacere.
Riguardo gli affetti, pur avendo una relazione da più di un anno non ho mai avvertito l'esigenza sessuale

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