Linfonodi reattivi da mesi dopo rapporto a rischio

Salve,
come da titolo vorrei un parere riguardo il possibile contagio di una malattia sessualmente trasmissibile e un consiglio su cosa fare. Ad agosto dell'anno scorso (08/2014) ho avuto un rapporto anale protetto con una trans. Nelle settimane successive ho iniziato a frequentare una ragazza ma con una certa inibizione causata dalla preoccupazione di aver contratto qualcosa. Ho preso le dovute precauzioni per non fare ancora stupidaggini e a distanza di un mese dal rapporto a rischio ho effettuato un test dell'HIV il cui esito è stato negativo. Ho continuato a vedere quella ragazza con regolarità e questo ha aumentato le mie attenzioni/paranoie. Sono stati mesi abbastanza incasinati. In buona sostanza, a metà ottobre inizio a sentire dolore ai linfonodi ascellari e insieme si formano delle bolle sulle gambe. Una volta arrivato a 3 mesi dal rapporto incriminato, a inizio dicembre, ho effettuato un secondo test dell'HIV che è risultato nuovamente negativo. Oggi sono fidanzato con quella ragazza (se non stona dirlo dopo tutto questo) ma il dolore ai linfonodi e le bolle sono ancora lì. Qualche settimana fa abbiamo avuto un rapporto non protetto senza eiaculazione e adesso anche lei ha iniziato a sentire dolore ai linfonodi. Sono preoccupato e scusate se mi sono dilungato sul personale ma questa storia sembra non volermi abbandonare. Cosa mi consigliate di fare? Quali controlli? Il medico della mia ragazza le ha dato delle analisi per la mononucleosi e la rosolia. Io sono sinceramente spaventato per l'HIV anche se quel maledetto test è andato a buon fine. E' probabile che le abbia passato altro, cosa?
Grazie in anticipo per la vostra disponibilità.
[#1]
Attivo dal 2007 al 2020
Medico Chirurgo
Gentile Signore,
se ha effettuato un test a 90 giorni di IV generazione per HIV 1-2 con ricerca della p24 (ELISA O ECLIA) ed è risultato negativo lei non è infetto da HIV.

Per quel che attiene le bolle sulle gambe e i linfonodi ingrossati, sicuramente non dipendono da una infezione da HIV.
Meritano una visita clinica che io non posso farle.

La valutazione del pattern immunologico per la mononucleosi, con ricerca quantitativa di anticorpi IgG e IgM anti EBNA e anti VCA, sarebbe sen'altro utile.
Anche una VDRL e una TPHA per escudere una infezione da Sifilide.

Per il resto, il suo mi pare, in radice, un problema di tipo psicologico.

Cordiali saluti.

[#2]
dopo
Utente
Utente
Il test è "HIV-Ab" a 90 giorni.

Effettuato presso la stanza 13 dell'ospedale Spallanzani di Roma.
[#3]
Attivo dal 2007 al 2020
Medico Chirurgo
Allora, la stanza 13 dello Spallanzani le ha portato fortuna: lei non è sieropositivo al 100% !

Cordiali saluti.
[#4]
dopo
Utente
Utente
Grazie per il suo tempo, dottore. Farò le analisi che mi ha consigliato.

Buon lavoro.
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