Problemi con i suoi familiari

Buongiorno!

Da un bel po' di tempo sto incontrando diversi problemi con vari familiari della ragazza con cui sono impegnato sentimentalmente da due anni e mezzo, e non saprei proprio come darci fuori...

- I suoi genitori (i quali già sapevano da quasi due anni della mia spiritualità e della mia mentalità) ultimamente mi hanno detto che ho preso per i fondelli la figlia perché sono contrario al matrimonio in chiesa. Il fatto è che continuano a pensarlo nonostante la figlia gli abbia detto migliaia di volte che non si è mai sentita presa in giro...anzi, io stesso per amore ho deciso di trovare un compromesso (accettato dalla ragazza): se in un futuro dovessimo stare ancora assieme, ci sposeremo in comune...anche se personalmente lo trovo niente meno che inutile. Tutto questo per far felice la mia ragazza.

- Ultimamente, quando non ero presente in casa (= stavo per lasciarmi per via del matrimonio, ma alla fine ho trovato il famoso compromesso), nei genitori è scaturita una ferocia verbale inaudita (dico così perché mi hanno sempre voluto bene...a detta loro), dicendo che una persona come me è meglio perderla, che la figlia - la quale non mi merita - avrebbe dovuto troncare ogni genere di rapporto con me, che non sono una persona seria, che se amavo veramente la loro figlia avrei dovuto regalarle un anello d'oro e che lei avrebbe dovuto buttare nella spazzatura il mio anello (per motivi economici le ho comprato un anello di bigiotteria, che lei indossa fieramente in ogni occasione...visto che ha apprezzato il gesto).
Colpo di scena? Due giorni fa li ho rivisti e sembravano comportarsi come al solito, come se non fosse mai successo niente.

- I suoi genitori vogliono a tutti i costi incontrare i miei genitori, i quali sono riservati ed hanno sempre declinato ogni invito... E continuano ad insistere tirando in ballo la serietà...come se nel rapporto tra me e la figlia centrassero le rispettive famiglie (cosa in cui non credo affatto)

- I suoi genitori vorrebbero che interagissi con loro, ma non riesco in quanto la situazione ai miei occhi è tutt'altro che delle migliori.
Lui di norma di sera è ubriaco (questo l'ho notato fin dal primo giorno in cui sono stato invitato a mangiare) e dice che sta bene e che la cosa non dovrebbe dare problemi a nessuno.
Lei urla spesso ed ha un modo di comportarsi che mi da fastidio.
Tra l'altro...loro sono già al corrente del fatto che queste cose mi diano altamente fastidio.

- Nella famiglia di lei vi è un genere di mentalità che non avevo mai sentito dalle mie parti e che mi da molto fastidio. Per esempio, un suo zio dice che - visto che sto con la nipote - sono diventato suo nipotino...oppure non bisogna apparecchiare per 13 che porta sfortuna e non bisogna versare l'acqua al contrario che è odio

- Sono fieramente bisessuale e mi dichiaro con i conoscenti se si capita sull'argomento. Non so cosa succederebbe se mi dichiarassi con la sua famiglia..insinuerebbero che tradisco la figlia!!!

Grazie per l'ascolto!
[#1]
Dr. Giuseppe Del Signore Psicologo, Psicoterapeuta 4.6k 51
Emerge una difficoltà nel mantenere dei confini adeguati con la famiglia di lei, questo anche in virtù delle differenze che potrebbero emergere dalle vostre rispettive famiglie di origine.

Lei si comporta in maniera più distanziante, cosa che probabilmente non viene accettata nella famiglia della sua compagna.

Credo sia importante mantenere fuori i vostri genitori dalle questioni di coppia (come ad es. la scelta del matrimonio). Si tratta in sostanza di mettere le giuste distanze senza farsi invadere e senza innalzare dei muri.






Dott. Giuseppe Del Signore Psicologo, Psicoterapeuta
Specialista in Psicoterapia Psicodinamica
www.psicologoaviterbo.it

[#2]
dopo
Utente
Utente
La ringrazio infinitamente per la risposta immediata!

Effettivamente le rispettive famiglie di origine sono agli antipodi e non hanno quasi nulla che le possa accumunare. E quando dico "quasi nulla" non sto esagerando...diciamo che è un discorso molto alla lettera.

Esatto, sostanzialmente mi comporto in maniera distanziante, perché comunque il mio obiettivo era (ed è) di stare bene con una ragazza e di costruire un futuro assieme, senza preoccuparmi delle rispettive famiglie...ma i genitori di lei la vedono in maniera diversa. Per loro sono stato fin dal primo giorno "come un figlio". Mi invitano a pranzo e a cena come se abitassi lì...e magari se rifiuto se la prendono pure.

Fortunatamente sono sempre riuscito a tenere la famiglia di lei al di fuori delle decisioni di coppia (anche perché la mia famiglia mi ha sempre lasciato libero). Se qualcosa non va bene a loro, non cambio idea per nulla al mondo.
Quando ho accettato il compromesso del matrimonio in comune, l'ho fatto perché me la chiesto la mia ragazza, e soprattutto perché lo ha chiesto per soddisfare sé stessa (so quanto tenga a questo genere di cose, anche se per me sono pure formalità). Se me lo avessero chiesto i genitori/se me l'avesse chiesto lei per conto dei genitori, avrei risposto di no senza problemi (anche se i genitori probabilmente sono contrari pure al matrimonio in comune). Perché io vivo per stare con la mia ragazza, non di certo per fare contenti loro due. Sicuramente lo hanno capito e non lo accettano.

Il fatto è che mi spaventa una cosa.
Stando a quanto la ragazza mi ha riferito, loro sarebbero disposti a vedermi assieme alla figlia a patto di alcune condizioni (per esempio instaurare un vero rapporto con loro, incontrare i miei genitori a pranzo/cena ed altro ancora).
La ragazza si trova in una condizione di impotenza: tiene sia a me che a loro...senza contare che vive ancora in casa loro.
Non vorrei che la sua famiglia mi impedisse di vederla solo perché non gli vado a genio come persona...conoscendoli, potrebbero farlo.
[#3]
Dr. Carla Maria Brunialti Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 17.7k 579 66

Gentile utente,

Quando la coppia si forma, in effetti i due hanno alle (sulle) spalle almeno due genitori per ognuno: con la loro mentalità, voncoli, condizionamenti.

La coppia cerca di essere autonoma e indipendente. Ma spesso è un obiettivo da raggiungere e da costruire, definendo quali siano i confini da difendere assieme.


Dr. Carla Maria BRUNIALTI
Psicoterapeuta, Sessuologa clinica, Psicologa europea.
https://www.centrobrunialtipsy.it/

Disfunzione erettile

La disfunzione erettile è la difficoltà a mantenere l'erezione. Definita anche impotenza, è dovuta a varie cause. Come fare la diagnosi? Quali sono le cure possibili?

Leggi tutto