Il mio compagno è stressante allo sfinimento e non so più cosa fare

Salve,
scrivo perché convivo da due anni col il mio ragazzo ,abbiamo io 31 e lui 30 anni e non so più come gestire il mio rapporto,a volte penso che non ne posso più.
Siamo andati a convivere non per scelta basata sul nostro sentimento,ma perché poco prima che io andassi da lui a vivere, l'ho scoperto a messaggiare con una ragazza. Essendomela presa molto male e avendo perso la fiducia in lui, mi ha chiesto di andare a vivere con lui di modo che io mi potessi tranquillizzare . Ed è così che conviviamo da 2 anni a casa sua.

Non so di che cosa soffra ,ma a volte penso che sia la persona più stressante del mondo.Quando è a casa con me nel weekend soffro di ansia, ma di stomaco ecc...
Lo ritengo un iper preciso, organizzato al massimo , ogni cosa deve essere ben calcolata ,anche per esempio ,per comprare un vaso di fiori, bisogna saper bene prima dove disporle altrimenti è un dramma, e a volte se qualcosa in casa si rompe o non va come vuole puo' andare in crisi depressiva,non accetta che qualcosa vada diversamente.
Ama la sua precisione e di questo ne fa vanto dicendomi che purtoppo io non sono stata cresciuta così (povera me) e invece a lui hanno insegnato bene come si vive.In casa non mi lascia libertà di espressione su come arredare ,fatico per imporre mie scelte. Ogni soprammobile deve avere il suo sottobicchiere x non rigare nulla,non si può stare con le scarpe in casa ecc. Ma per l'amor di Dio io mi sono adeguata.
.Lui dice che si vive con delle regole .
Ho notato che suo padre è identico a lui.
Ma non solo in casa fa così. ..se conversiamo e non è d'accordo su ciò che dico fa delle risatine sarcastiche che mi mandano in bestia,o se sbaglio a dire o fare qualcosa mi guarda come se fossi una matta che arriva da Marte.
Veramente!!!
Non so più come fare e temo che non cambierà mai. Ho pensato di tornare dai miei, ma ce la farei a rifare i fidanzatini senza che nulla sia successo?
Grazie in anticipo.
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Dr.ssa Paola Scalco Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 4.3k 101 45
<<Ho pensato di tornare dai miei, ma ce la farei a rifare i fidanzatini senza che nulla sia successo?>>

Gentile Ragazza,
quindi ciò che è in dubbio è solamente la convivenza?

Rileggendo anche la sua richiesta della scorsa settimana, mi pare che per una complessa serie di motivi il discorso sarebbe un po' a più ampio raggio e che la chiarezza da far dentro di sé non stia tanto nel decidere se continuare a VIVERE insieme o no, quanto piuttosto nel continuare a STARE insieme oppure no.
Ribadisco il suggerimento, già fornito in quell'occasione dai miei colleghi, di farsi aiutare di persona per comprendere meglio la direzione che vuo prendere.

Cordialità.

Dr.ssa Paola Scalco, Psicoterapia Cognitiva e Sessuologia Clinica
ASTI - Cell. 331 5246947
https://whatsapp.com/channel/0029Va982SIIN9ipi00hwO2i

[#2]
Dr.ssa Laura Rinella Psicologo, Psicoterapeuta 6.3k 119 9
Gentile Utente,
il rapporto di coppia dovrebbe essere un valore aggiunto alla nostra vita, una fonte di maggior benessere, non qualcosa che ci fa star male e trattiene nell'ansia.
Perciò si dovrebbe chiedere se davvero e per quali motivi sarebbe eventualmente disposta a continuare questa relazione.
Gelosia, mancanza di fiducia, ansia, difficoltà a gestire la situazione...comprendo come si possa sentire in questa convivenza nata su basi fragili e alla quale si è adeguata, già ma per quali motivi? Paura di perdere il partner?

Leggendo anche un suo recente consulto sembra questa non sia la prima relazione in cui le cose non vanno per il verso giusto e lei si sente in difficoltà sul da farsi, a prendere una decisione,come titola.

Sposterei dunque il focus su lei, sulle sue scelte affettive e sul suo modo di stare nelle relazioni, sulle sue difficoltà nel gestire e nell'uscire da storie insoddisfacenti come ci diceva in precedenza.

Perciò le suggerirei di farsi accompagnare a comprendere tutto ciò da un nostro collega, utile anche per fare scelte consapevoli e non reiterare copioni disfunzionali nei suoi rapporti e nelle scelte che compie in merito, non solo per capire cosa fare in questa relazione.

Un caro saluto

Dr.ssa Laura Rinella
Psicologa Psicoterapeuta
www.psicologiabenessereonline.it

[#3]
dopo
Utente
Utente
Ringrazio per le risposte. Purtroppo sono in un periodo in cui essendo disoccupata non posso permettermi una terapia .
Inoltre diciamo che sono stata un po ' delusa da una terapia psicologica intrapresa 3 anni fa per cui avevo speso molto economicamente, senza alcuno ritorno in benessere psicofisico,in nessun modo.
Tuttavia so che potrei e dovrei riprovare ma non posso in questo preciso momento.
Io credo che sia anche il mio ragazzo ad avere dei problemi, e che sicuramente parte del mio equilibrio si potrebbe anche risanare senza di lui ma il fatto è che non riesco a dividermi da lui.
Immaginare anche solo il dolore della separazione mi fa subito desistere e mi attacco a quei momenti rari in cui insieme andiamo d'amore e d'accordo.
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Dr.ssa Paola Scalco Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 4.3k 101 45
Consigliarle una consulenza psicologica per valutare se possa essere utile/fattibile una psicoterapia non significa ritenere che i problemi siano tutti suoi, ma è Lei che avvertendo un disagio crescente ha scritto qui.

Proprio in virtù delle ultime due frasi del suo precedente post, a mio avviso, dovrebbe provarci. Senza scuse o alibi.
Se è disoccupata, significa che ha tempo a disposizione da dedicare a se stessa e che può permettersi di accettare appuntamenti -dati per forza di cose in orari difficili per chi ha un lavoro- da parte di un Servizio di Psicologia della Asl del suo territorio.
Che ne pensa?

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dopo
Utente
Utente
Avevo chiesto al mio medico di base e mi aveva risposto che all'asl c 'è solo lo psichiatra per cui non avevo indagato ulteriormente.
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Dr.ssa Paola Scalco Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 4.3k 101 45
Ci provi ora, cercando sul sito dell'Asl.

Solitamente la spesa del ticket è minima, ma non è diversa da chi esercita privatamente la preparazione e la professionalità di chi lavora lì.

Se non troverà tutte le informazioni che le servono, lunedì potrà chiamare per sapere bene come muoversi (costi, tempi, modalità di accesso...).

Coraggio!
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dopo
Utente
Utente
Gentile Dottoressa, capisco bene che io abbia bisogno di un supporto in ogni caso per dei miei limiti e non metto in dubbio di poter usufruire di un aiuto psicologico. Però mi permetta di dire che spesso sono anche le altre persone a rovinarci. Ho descritto gli atteggiamenti del mio fidanzato perché volevo un'opinione sui suoi atteggiamenti che a me sembrano di una persona che ha in ogni caso dei problemi ossessivi e molto spesso penso che sia più lui di me ad avere bisogno di essere curato.
Spesso sono le persone a renderci ciò che siamo diventati.
Questa è solo una mia opinione. E noi per loro colpa paghiamo.

Cordialmente.
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Dr.ssa Paola Scalco Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 4.3k 101 45
<<Spesso sono le persone a renderci ciò che siamo diventati.>>

Credo che ciò accada solo nella misura in cui noi glielo concediamo.
Questa è una delle possibili prospettive da cui guardare il mondo, che secondo me deresponsabilizza, nel bene e nel male...
Delegare ad altri e al loro operato la nostra felicità può essere rischioso.

Io non discuto il fatto che il suo compagno abbia bisogno di essere curato, perché non conosco la situazione e dunque non ho elementi per poterlo fare.
Come già espresso nella replica #4, il fatto di consigliarle di andare da uno psicologo non va letto in senso negativo, come se IL problema fosse Lei, ma come occasione e opportunità per Lei di capire se e come continuare a stare insieme ad una persona che, a quanto scrive, ha seri problemi che non riconosce.
In breve, il mio suggerimento non è quello di "farsi curare", ma di "prendersi cura di sé". E la differenza non è poca.

Spero di aver chiarito più efficacemente il mio messaggio.
Saluti.