Ipoperfusione

Gentile Dottore,
buonasera, ho mio padre che quattro giorni fa, venerdì, ha accusato,per circa dieci minuti, dei dolori al petto al lato destro con rigurgiti molto forti ed incontrollabili; allarmati la mattina successiva ci siamo recati dal cardiologo che ci scriveva quanto segue:
Diagnosi: Cardiopatia ipertensiva, Precordialgie di n.d.d., Attuale Compenso emodinamico
Elettrocardiogramma: Ritmo sinusale(F.C. =65 b/min), Q in sede settale non presente in precedenti ECG, Anomalie del recupero ventricolare
Ecocardiogramma: Aorta di normali dimensioni, sclerotica, con buona apertura valvolare, Atrio sinistro di normali dimensioni, ventricolo sinistro di normali dimensioni con spessori parietali aumentati, ipocinesia apicale e contrattilità globale conservata, al doppler: insufficienza mitralica lieve, insufficienza tricuspidalica lieve, segni di alterato rilasciamento diastolico del ventricolo sinistro. Con questa diagnosi ci veniva prenotata, per maggiore tranquillità, una miocardioscintigrafiaper oggi martedì 24 marzo 2015.
Nel frattempo mio padre domenica ha avuto nuovamente lo stesso dolore.
Oggi abbiamo fatto la scintigrafia con il seguente referto “ l’esame eseguito solo all’acme dell’esercizio fisico, mostra significativa ipoperfusione setto-apicale, ventricolo sinistro di aumentata volumetria con ridotta funzione contrattile globale ed ipocinesia in sede apicale.
Contattato il cardiologo ci ha dato appuntamento per venerdì pomeriggio. Ma io non sono tranquillo soprattutto dopo aver approfondito la problematica su internet, per cui vi chiedo con una certa urgenza in parole semplici quale è il problema e se con una patologia del genere ci sia da stare sereni o non sia il caso di correre subito in ospedale. In attesa, sentitamente ringrazio.
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Attivo dal 2007 al 2020
Medico Chirurgo
Gentile Signore,
non capisco sinceramente perchè non abbiate portato il papà al PS la sera stessa in cui ha avuto dolori al petto, ma abbiate aspettato la mattina per portarlo da un cardiologo.
La Q in sede settale va vista nel contesto dell'ECG, ma la ipocinesia apicale all'Ecocardiogramma mi pare che lasci pochi dubbi alla interpretazione che suo padre abbia avuto un IMA in sede apicale nel contesto di una cardiopamiopatia sclero - ipertensiva.
I dolori che manifesta sono dei dolori anginosi residui, confermati dalla scintigrafia perfusionale che mostra "significativa ipoperfusione setto-apicale" e una cardiomiopatia ipocinetica ad impronta dilatativa.

Non capisco la tranquilla stoicità con cui il cardiologo sta gestendo un quadro che merita un sollecito ricovero in un reparto di emodinamica per una coronarografia e avrebbe meritato una terapia almeno atiaggregante adeguata.
Non mi dice neppure l'età del paziente, che se ultranovanenne spiegherebbe l'attegiamento da bradipo del cardiologo.

Non conoscendo il caso e nemmeno l'età del paziente, con una patologia del genre non vi è affatto da stare sereni.
Credo che sia proprio il caso di correre in un ospedale con un reparto di emodinamica, tanto più che le crisi di angina di suo padre si ripetono, l'IMA apicale l'ha avuto e il compenso emodinamico potrebbe venire meno all'improvviso con conseguenze nefaste come un edema pomonare acuto.
Inoltre vi è sempre il rischio della comparsa di arirmie ventricolari maligne.

Se vuole mi faccia sapere.
Cordiali saluti.