Incontinenza urinaria

Gentili Dottori ho 20 anni e soffro da almeno 3 mesi di incontinenza urinaria. Già in passato ho avuto qualche problema simile ma sono stati sempre episodi isolati. Questa volta i sintomi (urgenza minzionale, gocciolamento post minzionale) sono comparsi improvvisamente e mi sono rivolto verso fine dicembre ad un urologo che mi ha fatto un'ecografia dal quale è risultato un ispessimento uniforme delle pareti vescicali (9 mm). Il dottore mi ha quindi consigliato un esame delle urine perché sospettava una cistite, nel frattempo ho preso un antibiotico. L'esame si è rivelato negativo, quindi mi ha prescritto una uroflussimetria che ho eseguito dopo un mese, vi riporto i valori:
Tempo di svuotamento: 35 s
Tempo di flusso: 28 s
Tempo al flusso massimo: 12 s
Flusso massimo: 23.0 ml/s
Flusso medio: 11.2 ml/s
Volume espulso: 317 ml
L'ecografia effettuata subito dopo ha evidenziato la presenza di un residuo post minzionale del 15%; questo altro urologo mi ha prescritto la tamsulosina per un mese e in seguito avrei dovuto effettuare una nuova visita con lui per valutare eventuali miglioramenti, che ci sono stati seppur in maniera abbastanza lieve, per cui la situazione globale non era particolarmente migliorata. Dopo un paio di settimane mi sono rivolto ad un terzo urologo, il più vicino al mio paese perché ormai anche viaggiare per pochi chilometri mi mette a disagio e passo la maggior parte del mio tempo dentro casa. Aspettando il mio turno per la visita ho urinato per due volte (in tutto tre volte considerando la prima urinazione mattutina), senza aver assunto alcun liquido dal momento del risveglio; sono stato visitato e dall'ecografia non mi è stato trovato un residuo postminzionale (secondo me dovuto alle precedenti minzioni) e quindi, considerato che non presento alcuna condizione patologica, il dottore mi ha detto che il mio disturbo è di carattere psicosomatico e che le uniche soluzioni sono o il proseguimento dell'assunzione di tamsulosina nella speranza che il problema si risolva o un'operazione chirurgica che mi ha sconsigliato per i possibili e irreparabili danni che essa può causare. Dal giorno ho deciso invece di provare a non assumerla più e la situazione dopo un mese non è cambiata, gli unici momenti in cui ho un pò di sollievo dal problema sono quelli in cui mi trovo assieme alla mia ragazza, gli unici in cui riesco a rilassarmi e non pensare al problema e alle varie situazioni spiacevoli per me negli ultimi mesi. Vi ho dato tutte le informazioni possibili, forse anche troppe! Quindi vi vorrei chiedere se secondo voi l'assunzione di tamsulosina possa prima o poi guarirmi,se questo problema possa essere dovuto a cause non considerate, ad esempio neurologiche, e quindi se esista un modo per risolverlo una volta per tutte, o perlomeno per tenerlo sotto controllo e permettermi una vita normale. Vi ringrazio in anticipo per l'aiuto che mi darete.
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Dr. Giovanni Beretta Andrologo, Urologo, Patologo della riproduzione, Sessuologo 56.2k 1.2k 644
Gentile lettore,

ma ora assume o non assume la Tamsulosina?

Se questo farmaco è stato sospeso ed il problema è rimasto identico a quando l'assumeva allora questa sembra non essere la strategia terapeutica da seguire e quindi bisogna risentire eventualmente e sempre in diretta il suo urologo di fiducia e valutare con lui la presenza di eventuali problemi di natura neurologica oppure psicologica, come già in parte sembrano essere stati ventilati.

Ci faccia sapere.

Un cordiale saluto.

Giovanni Beretta M.D.
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dopo
Utente
Utente
Salve Dottore, ho interrotto il giorno stesso dell'ultima visita l'assunzione di tamsulosina, a causa degli effetti collaterali e degli scarsi benefici. In effetti sono tornato tre giorni fa dal mio urologo di fiducia (il primo) e dopo averne parlato mi ha detto che secondo lui il mio non è un problema psicosomatico e inoltre non era d'accordo con la terapia che mi è stata prescritta, perché troppo aggressiva e impossibile da reggere per me per tempi lunghi. Per cui adesso sto prendendo Cistimev e Vesiker in associazione, una pastiglia di ognuno al giorno per un mese e sto riportando le minzioni giornaliere in un diario minzionale. Inoltre ho voluto capire quale fosse secondo lui il problema, e mi ha detto che se non si rivela come un disturbo psicosomatico potrebbe trattarsi di cistite interstiziale, mi sono informato un minimo su internet e in effetti io presento io sintomi principali, cioè l'aumento della frequenza minzionale, l'urgenza e un vago dolore/bruciore nella zona pelvica, che spesso si localizza in punti precisi. Lei che ne pensa? Potrebbe trattarsi della strada giusta? La ringrazio per l'aiuto.
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Dr. Diego Pozza Andrologo, Endocrinologo, Chirurgo generale, Oncologo, Urologo 15.9k 465 2
caro lettore,

la diagnosi di cistite interstiziale non è semplice e dovrebbe essere posta dopo aver escluso le altre motivazioni dei disturbi minzionali.
una vescica ispessita, un residuo postminzionale potrebbero far immaginare l'esistenza di una qualche "ostruzione" ad es. una più comune e frequente sclerosi del collo vescicale.
Non cerchi troppi pareri urologici. Mi sembra che il suo curante abbia le idee chiare
cari saluti

Dott. Diego Pozza
www.andrologia.lazio.it
www.studiomedicopozza.it
www.vasectomia.org

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Utente
Utente
Salve, ho terminato l'assunzione del Vesiker e verso la fine del mese ho avuto un aggravamento della situazione con occasionali bruciori al meato uretrale, frequenti dolori e bruciori ai testicoli e nella zona pelvica fino all'ano. Ho deciso quindi di avere un nuovo parere, purtroppo non avendo risultati non ho altra soluzione, e mi è stata effettuata una nuova ecografia che ha evidenziato l'ormai noto ipertono del collo vescicale, il che ormai fa pensare che esso non sia conseguenza di un'infezione (ho assunto numerosi antibiotici) ma la natura stessa del mio problema. Il dottore quindi ha detto che il mio disturbo è congenito e che in alcuni casi la tamsulosina non ha effetto e quindi ho iniziato da due giorni la terapia con alfuzosina, in seguito, appena possibile, effettuerò l'esame urodinamico per cercare di inquadrare una volta per tutte il problema. Ora però mi chiedo:
1) Il bruciore uretrale è del tutto normale in queste situazioni oppure può essere dovuto a una infezione che nel frattempo può essere insorta? (ho tentato di farmi eseguire un tampone uretrale ma la mia urgenza minzionale non mi ha permesso di recarmi in tempo nell'ambulatorio)
2) I sintomi non sono sempre uguali ma variano anche durante l'arco della giornata (in particolare peggiorano di molto in condizioni di stress) e inoltre non ho mai, in tutto questo tempo, dovuto alzarmi durante la notte per urinare. Questi fatti sono compatibili con il disturbo ipotizzato? E una componente psicologica tale è normale in questi casi?
3) Un eventuale problema di tipo neurologico (ho dei casi in famiglia) potrebbe essere alla base del problema evidenziato ed eventualmente potrebbe spiegare la variabilità dei sintomi nel breve periodo?

Vi ringrazio per l'aiuto e perdonate per l'eventuale eccessivo allarmismo!
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dopo
Utente
Utente
Se potesse aiutarvi, ho notato che l'urgenza minzionale e il bruciore uretrale aumentano subito dopo aver urinato, questo è uno dei fastidi maggiori
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Dr. Giovanni Beretta Andrologo, Urologo, Patologo della riproduzione, Sessuologo 56.2k 1.2k 644
Gentile lettore,

purtroppo le questioni, che solleva, per avere una risposta precisa e corretta hanno come premessa indispensabile una valutazione clinica diretta; un sintetico e preciso sì solo all'ultima domanda che lei pone.

Se comunque desidera avere altre notizie più dettagliate su tali problematiche urologiche, le consiglio di consultare, se non ancora fatto, anche l’articolo pubblicato sempre sul nostro sito e visibile all'indirizzo:

https://www.medicitalia.it/minforma/urologia/199-cistiti-ed-uretriti-quando-l-urina-brucia.html

Un cordiale saluto.
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dopo
Utente
Utente
Ormai dopo tutto questo tempo escludo le varie infezioni... La cosa che forse ha confuso me ed evidentemente i vari dottori sono stati i sintomi molto variabili nel tempo ad esempio il bruciore uretrale, ma attraverso l'esame dell'urine ho scoperto che vi è presente renella da ossalato di calcio, il che potrebbe portare a infiammazioni ricorrenti ed infatti bevendo molto i fastidi diminuiscono. Per quanto riguarda i dolori ai testicoli credo che siano anche questi un discorso a parte, in quanto ne ho sofferto anche in passato e talvolta noto un gonfiore abbastanza marcato sopra il testicolo sinistro. Insomma io noto un vago miglioramento della mia situazione da quando assumo l'alfuzosina ma non riesco ad avere un'idea precisa a causa di questi fattori; inoltre anche l'ansia ormai influenza notevolmente la mia reale percezione del problema. Per l'esame urodinamico i tempi sono lunghi, ma perlomeno posso aspettarmi che individui con certezza la diagnosi?
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Dr. Giovanni Beretta Andrologo, Urologo, Patologo della riproduzione, Sessuologo 56.2k 1.2k 644
Sicuramente è un esame mirato.
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dopo
Utente
Utente
Va bene la ringrazio! Ho letto che nei casi come il mio si utilizza anche la serenoa repens, Le vorrei chiedere quale sia il prodotto a base di questo estratto migliore e se lo posso prendere di mia iniziativa (e nel caso dove lo posso trovare) e vedere se mi da qualche beneficio. Ha effetti analoghi a quelli dell'alfa litico oppure può aver altri benefici ad esempio su dolori-bruciori pelvici?
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Dr. Giovanni Beretta Andrologo, Urologo, Patologo della riproduzione, Sessuologo 56.2k 1.2k 644
Gentile lettore,

sono farmaci e prodotti ad azione diverse e la Serenoa Repens si trova, senza particolari problemi, in qualsiasi farmacia ma è bene, prima, avere l'indicazione terapeutica precisa dal suo urologo di riferimento.

Un cordiale saluto.
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dopo
Utente
Utente
Salve, sono passati diversi mesi e (finalmente) ho fatto l'esame urodinamico, mi è stata quindi diagnosticata la malattia del collo vescicale congenita. Sto prendendo lo Xatral e devo dire che col passare del tempo i sintomi urinari sono migliorati molto, però si stanno facendo sentire anche gli effetti collaterali, come l'abbassamento di pressione e quindi stanchezza, debolezza ecc. . Sono stato visitato da poco da un bravo urologo e chirurgo, che mi ha detto che potrei migliorare ancora di più la mia situazione eseguendo un intervento di incisione del collo; mi ha detto che eseguito in un certo modo, praticando solo una incisione invece che tre (correggetemi se sbaglio) potrebbe ridurre ulteriormente il residuo post-minzionale, che ritengo sia la causa principale della mia maggiore frequenza urinaria, con stimolo che si presenta soprattutto stando in piedi, e al contempo non compromettere l'eiaculazione, o comunque solo in parte. Ritengo che, fatte queste valutazioni, questa possa essere una buona soluzione per me, ma comunque vorrei farvi qualche domanda:

1) l'"allargamento" del collo vescicale attraverso l'incisione determina una sua incompleta chiusura? Che oltre a favorire il flusso di urina, potrebbe darmi un problema di incontinenza?

2) L'esperienza del chirurgo e la tecnica utilizzata (es. laser) in quale misura contribuiscono alla buona riuscita dell'intervento? E quindi quale tecnica ritenete migliore?

3) La soluzione chirurgica, secondo la vostra esperienza, è definitiva o il problema potrebbe ripresentarsi in tempi brevi rendendo tutto vano?

Ringrazio chi avrà la gentilezza di rispondere alle mie domande

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Dr. Giovanni Beretta Andrologo, Urologo, Patologo della riproduzione, Sessuologo 56.2k 1.2k 644
Gentile lettore,

al primo quesito un sintetico sì, al secondo sempre "l'esperienza del chirurgo e la tecnica utilizzata contribuiscono alla buona riuscita dell'intervento" e a questo proposito non esiste una tecnica migliore dell'altra ma chirurghi che preferisco usare una particolare tecnica ed in questa hanno più esperienza e quindi, per la buona riuscita di tali trattamenti chirurgici, quando l'indicazione è corretta, è bene discutere in diretta la procedura che si utilizzarà con il proprio chirurgo di fiducia.

All'ultimo quesito infine, quando ripeto l'indicazione chirurgica è corretta, generalmente il problema viene risolto e non tende a ripresentarsi.

Ancora un cordiale saluto.
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dopo
Utente
Utente
Grazie per la risposta, quindi l'incontinenza si presenterebbe in maniera lieve o importante? Comunque sarebbe un fattore invalidante per me? In pratica dovrei scegliere il male minore tra accettare di indossare un pannolino oppure vivere stordito dalle medicine? ... Secondo la sua esperienza, sono più soddisfatti i pazienti operati o quello che proseguono con la terapia? Grazie mille
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Dr. Giovanni Beretta Andrologo, Urologo, Patologo della riproduzione, Sessuologo 56.2k 1.2k 644
Gentile lettore,

forse non ci siamo capiti, ma chirurgo esperto, indicazione chirurgica corretta non si hanno problemi di incontinenza.

Ancora un cordiale saluto.
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Utente
Utente
Scusi,credevo che avesse risposto si alla domanda sull'incontinenza. Grazie di nuovo, un cordiale saluto anche a lei
Cistite

La cistite è un'infiammazione della vescica che si avverte con frequente bisogno di urinare, con bruciore o dolore. Si può curare con farmaci o rimedi naturali.

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