Ansia nel fare una tesi di laurea

Ciao a tutti. Ho deciso di scrivere perchè mi son reso conto di aver bisogno di aiuto. Che è successo? E' successo che ho completato tutti gli esami della magistrale in ingegneria e devo fare la tesi per ottenere il titolo.
Il problema è che ad un certo punto, è nata una forte e molto potente sensazione di angoscia dentro me, a volte la sento come una spada di ghiaccio che mi perfora le interiora.
Sarò in grado di fare la tesi? Mi sento così inutile, così impotente di fronte a questo compito che lo vedo così immane così pesante e insormontabile.
Quando mi preparavo per gli esami, avevo si un pò di timore e ansia, ma mai come ora.
I miei genitori mi hanno detto di tutto: giustamente mi dicono che hanno speso molto denaro per mantenermi agli studi e vorrebbero vedermi finalizzare.
Mi dicono che sono un egoista poichè l'avermi iscritto alla facoltà è una mia scelta che loro comunque hanno ben accettato e supportato.
In effetti dei miei io non mi lamento, mi hanno sempre aiutato e spronato. Però daltronde con la laurea triennale non si lavora, è inutile, non serve nemmeno nei concorsi.
Alla magistrale mi sono iscritto nell'ottobre 2012 e gli esami li ho completati nel gennaio 2015 per cui non sono andato poi così male.
Tuttavia ora sento questa sensazione di struggimento, di angoscia, di paura di non farcela, di deludere i miei, gli amici, i docenti...
è un blocco dentro me che non riesco a smuovere, sento di non farcela, vorrei trovarmi un lavoro anche per aiutare in casa i miei a pagare le bollette e quant'altro.
Vorrei mandare tutto alle ortiche, vorrei non essermi mai iscritto ma oramai è troppo tardi.
Riconosco di essere un cretino senza ombra di dubbio. Lo so che le mie paure sono irrazionali ma daltronde provo queste sensazioni che non riesco ad arginare.
Ripeto, mi iscrissi alla magistrale perchè non riuscivo a trovare lavoro con la triennale.
Ho fatto si lavori in questi anni mentre ero studente ma purtroppo non sono andato oltre i 6 mesi di contratto.
Desidero poter trovare un lavoro, di modo da mantenermi e ridare tutti i soldi ai miei, fino all'ultimo centesimo.
Tuttavia ho bisogno di aiuto, anche solo una parola, per cercare di rimuovere questa cosa che ho sullo stomaco e che non butto giù.
Aiutatemi se potete.
[#1]
Dr.ssa Laura Rinella Psicologo, Psicoterapeuta 6.3k 119 9
Gentile Utente,
quando ci si approssima alla fine del ciclo di studi, il cambiamento che si dovrà affrontare può spaventare. Da studente a laureato, un lavoro da trovare ... il futuro sconosciuto che attende tutto da creare, nuove responsabilità, scelte, l'autonomia dalla famiglia...

Pressioni e aspettative di certo non aiutano, aggiungono peso al peso.

Ora ha la tentazione di evitare, di fuggire dalle prove che la attendono (non solo la tesi ) ma le paure andrebbero affrontate...altrimenti rischiano di diventare più forti e grandi.

Non c'è niente di cretino, è paura ...da affrontare.

Da qui purtroppo non ci è possibile fare di più, ma le converrebbe incontrare un nostro collega; quando l'ansia si fa strada, come sembrerebbe, sarebbe del tutto opportuno per riuscire a sbloccarsi e giungere a cogliere il meritato frutto dei suoi sudati sacrifici.

Un grande in bocca al lupo

Dr.ssa Laura Rinella
Psicologa Psicoterapeuta
www.psicologiabenessereonline.it

[#2]
Dr. Maurizio Brescello Psicologo 102 1
La fine di un ciclo, di un mondo noto per dispiegare le vele in un mare aperto nuovo e sconosciuto spaventa legittimamente. Ora però dopo l'iniziale ansia lei rischia un blocco. Cerchi di scoprire cosa si nasconde dietro questa ansia che si sta cristallizzando. Forse una paura di crescere? Lei ha dimostrato già in passato di potercela fare benissimo, la scelta di vivere da solo è sicuramente un atto di maturità. Le risorse le ha, affronti le sfide che l'attendono. Auguri

Dr. Maurizio Brescello

[#3]
dopo
Utente
Utente
Grazie per le risposte. In realtà anche con la tesi per la triennale feci le stesse storie, con i miei genitori a struggere con me. Però me la cavai trovando conforto anche con le mie forze.Ora però questa nuova crisi mi lascia spiazzato e mi sento impotente. Ho paura di iniziare questa nuova attività (la tesi) non capisco da dove salti fuori.Ripeto, per preparare gli esami un po di timore mi veniva fuori ma riuscivo a dominarlo anche perchè mi rodeva veder passare i miei compagni di corso; mi dicevo dentro me "cavolo, ce la fa lui devo farcela pure io" e andavo avanti.Tuttavia il pensiero che si fa strada dentro me è che mi sembra di aver toccato i miei limiti, la mia massima potenzialità e che più di li non vado. Alla triennale feci un argomento compilativo cioè non sperimentale che alla fine non è altro che una rielaborazione di materiale scritto da terzi.Ora che dovrei cimentarmi in qualcosa che probabilmente compilativo non lo sarà, mi suscita queste sensazioni molto potenti, incontrollabili. Non so gestirle. Non dormo da giorni e mi sembra che mi manchi il respiro, boccheggio come un pesce estratto dall'acqua. Mi sento questo peso sul petto, e poi questa lancia che mi trafigge... eppure non ho mai fumato in vita mia, non ho mai bevuto ne toccato droghe. non butto via i soldi, non gioco ai pronostici... non so perchè sono caduto così in basso.
[#4]
Dr.ssa Laura Rinella Psicologo, Psicoterapeuta 6.3k 119 9
<non so perchè sono caduto così in basso> metterei da parte i perché in questo momento è più importante capire il come superare quest'impasse che si riverbera sul suo benessere psicofisico.
Insicurezza, autostima vacillante, apporti ambientali (aspettative e dinamiche all'interno della sua famiglia) potrebbero concorrere a sostenere il problema; solo ipotesi da qui naturalmente.

Si affidi a un nostro collega che la potrebbe accompagnare a superare questa difficile fase, a ritrovare risorse e potenzialità smarrite, a credere in se stesso e nelle sue possibilità. A conquistare l'ultima meritata tappa.

Si dia anche momenti di relax, di svago, ho l'impressione che stia lì con il chiodo fisso a rimuginare, preoccuparsi, coltivare le sue paure che invece andrebbero affrontate e sconfitte.

Cari auguri

[#5]
dopo
Utente
Utente
Cara Dot.ssa Rinella, grazie per la risposta

effettivamente son sempre li a rimuginare e preoccuparmi come dice lei.

Lo svago ce l'avrei anche. vado in palestra, leggo e ascolto musica e vado in mountain bike ma queste sensazioni di ansia così "furiose" non le avevo mai provate prima e ho paura ad affaticare il cuore. da parte di mia madre son tutti malati di cuore e anche mia mamma ha la pressione alta

ad ogni modo oggi sto già meglio, se miglioro ancora vado in palestra.

ho avuto un appuntamento con una sua collega questa mattina e mi ha già giovato molto.

il problema è tenere sotto controllo l'ansia. Ieri sera mi son preso una pasticca di sereupin (me l'ha consigliata mia mamma) ma ho esagerato la dose poiché sebbene inizialmente il giorno sia stato subito bene, questa notte alle 3 mi son sentito male; mi sentivo cuocere la pelle e avevo il battito cardiaco accelerato. pur essendo a letto disteso era come fare una corsa in campagna da come ero agitato.

La dottoressa stamani mi ha pure fatto un rimbrotto, non posso prendere le pasticche random in questo modo.

Osserverò scrupolosamente le sue osservazioni
[#6]
Dr.ssa Laura Rinella Psicologo, Psicoterapeuta 6.3k 119 9
<La dottoressa stamani mi ha pure fatto un rimbrotto, non posso prendere le pasticche random in questo modo.> Certo, la prescrizione dei farmaci è di competenza medica previa valutazione diretta.

Ha fatto benissimo a rivolgersi a una nostra collega, sta seguendo la strada più opportuna, si affidi a lei.

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