La paura ha preso il sopravvento.

Buongiorno,
dopo 5 anni io e il mio ragazzo abbiamo deciso di comune accordo di convivere, abbiamo preso casa.Nel tempo che ci separava tra l'acquisto dei mobili e l'effettivo inizio della convivenza lui ha cominciato ad avere umori altalenanti,passava da crisi e ansia a essere contento e carico per quello che stavamo facendo.Ho scoperto che aveva cominciato a sentirsi con una collega,messaggi equivoci che sono terminati quando lei ha chiesto di vedersi e lui ha chiuso anche la storia dei messaggi perche non"se la sentiva di mandara all'aria il nostro rapporto".(Io ho scoperto tutto a cose gia chiuse).Questo fatto ci ha trascinati in un vortice di ancor piu ansia e crisi, ma che stavamo superando presi sopratutto dalle cose da sistemare per la casa.Il 1 marzo ci danno le chiavi, arrivano i mobili,sistemiamo tutto.Mancava il materasso che dovevamo portare da casa di lui alla casa nuova. Comincia a rimandare,rimanda finche lo prendo da parte e gli chiedo cos ha che non va.Piange, Piange tantissimo dice che ha parlato anche con i suoi perche ha paura,molta ansia.Parliamo e insieme decidiamo che l'unico modo per riuscire a superare tutto è andare.Passa una settimana e succede di nuovo.Ci vediamo, piangiamo e parliamo tantissimo gli chiedo se per caso pensa alla collega,lui dice che gli capita di pensarci,è in confusione totale,mi dice "no stasera portiamo il materasso" poi io insisito su quella storia, alla fine andiamo a casa.Ognuno alla propria.Comincia a mandarmi messaggi strazianti,dice che senza di me non puo vivere, che si sente morire dentro che gli dispiace per quello che sta facendo ma deve capire per essere pronto e sicuro al 100%.Passano i giorni,continiamo a sentirci con questi messaggi bellissimi,fino a che mi dice che entrerà in casa da solo.Che una volta dentro capira e mi dirà di andare con le valigie e vestiti. Passano i giorni...non succede nulla.Mi chiede un momento,un momento per lui per pensare a quale sia il problema.Io aspetto,dopo una settimana ci vediamo e ci lasciamo.Gli dico che non posso aspettare che lui un giorno mi dica,"No sto bene qui solo".Gli do le chiavi di casa..Mi pento tanto di aver fatto quel gesto,lui nn le voleva.Sono passate 2settimane,ci siamo visti in giro e sentiti per questioni anche della casa..Lui sembra gia pentito,dice che sta malissimo che gli manco tantissimo ma che non si sente pronto ora per la convivenza e vuole evitare di iniziare qualcosa e non essere sicuro.Dice che dopo che mi vede sta molto male..che pensa di aver fatto l'errore piu grande della sua vita ma che nn è pronto.
Mi scrive, tutte le volte che mi vede.Non ci sto capendo piu niente...Non capisco cosa gli passi per la testa...Da premettere che ha avuto una famiglia disastrata, sua mamma ragazza "madre", il babbo con problemi di relazione,ogni mese cambia partner e spesso mi ha confidato di aver paura di non aver trasmesso al figlio cosa significa "famiglia".
Secondo voi c'è una minima possibilita che torni sui suoi passi?
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Dr. Giuseppe Santonocito Psicologo, Psicoterapeuta 16.3k 372 182
Non ho capito una cosa: lui adesso sta continuando a vivere da solo nella casa in cui sareste dovuti andare a convivere?

Dr. G. Santonocito, Psicologo | Specialista in Psicoterapia Breve Strategica
Consulti online e in presenza
www.giuseppesantonocito.com

[#2]
dopo
Utente
Utente
Si ora è li, dal 23 marzo....
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Dr. Giuseppe Santonocito Psicologo, Psicoterapeuta 16.3k 372 182
In tal caso è probabile che a guardarsi dentro debba essere prima lei di lui. Intendo dire che nessuna infanzia difficile può giustificare l'occupazione della casa che avrebbe dovuto essere di entrambi. E non mi riferisco solo all'aspetto economico.

Credo che lei si stia dimostrando molto, troppo indulgente con il comportamento di questo signore. Probabilmente perché ama se stessa meno di quanto abbia paura di perdere una persona così.

Le suggerisco di leggere prima questi due consulti:

https://www.medicitalia.it/consulti/psicologia/465931-doppia-personalita.html

https://www.medicitalia.it/consulti/psicologia/466279-se-il-tradimento-non-fa-male.html
[#4]
dopo
Utente
Utente
Ho letto gli articoli. Sicuramente è così, ma credo che partendo da una situazione in cui si è soddisfatti della propria vita, si ama se stessi tanto da far innamorare qualcunaltro, comunque dopo anni e anni di relazione sia quasi automatico arrivare a questa situazione.
Se per molto tempo la quotidianità era condivisa con un altra persona, nel momento in cui questa manca da un momento all'altro è chiaro che si ha anche una mancanza verso se stessi. Ci vuole tempo per poter riavere quell'equilibrio come persona autonoma e indiependente.
Inoltre come coppia, siamo sempre stati molto equilibrati, abbiamo entrami molti hobby e passioni che coltiviamo al di fuori della coppia e in maniera indipendente.
E' chiaro che quando ci sono sentimenti forti si è portati a essere indulgenti o " a dare troppo" a qualcuno che in questo momento non se lo merita.
Ed è anche ovvio che si fa di tutto per non perdere qualcosa che si pensa sia importante.
In ogni caso, se lei da esperto pensa che sia ad amarmi troppo poco prendo il suo consiglio.
La ringrazio
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Dr. Giuseppe Santonocito Psicologo, Psicoterapeuta 16.3k 372 182
>>> dopo anni e anni di relazione sia quasi automatico arrivare a questa situazione
>>>

Se per "questa situazione" intende dispiacere, dolore, disillusione e delusione, sono d'accordo. Lo sono però molto meno su ciò che sta permettendo a quest'uomo di fare (di farle).

Il mio non è un consiglio, dato che non la conosco, ma una prima impressione basata sul dato, macroscopico, che ci sta portando.

Riassumendo: avete preso casa insieme con il progetto di andare a conviverci; alla prova del nove lui fa una marcia indietro più una marcia in avanti, accettando da lei le chiavi e andando a convivere *da solo* nella casa che avrebbe dovuto essere di entrambi. Facendosi nel frattempo beccare a messaggiare con una collega! E lei gli permette di continuare a starci e a fare come gli pare.

Se non è mancanza di amor proprio questa, non saprei come altro definirla. Mi perdoni per dirglielo in modo così diretto, ma credo che addolcirle la pillola non le renderebbe un favore. Poi si potrebbe discutere se si stia mostrando più ingenua e candida lei o più approfittatore l'altro, ma questo sarebbe già un passo successivo.

Aspettiamo comunque il parere di altri colleghi/colleghe, per una seconda opinione.
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Dr. Monica Zoni Psicologo 164 13
Buongiorno,
mi permetto di chiederle di riflettere su alcune cose:

<<Mi scrive, tutte le volte che mi vede.>>
E quando non La vede?


<<Non ci sto capendo piu niente...Non capisco cosa gli passi per la testa...Da premettere che ha avuto una famiglia disastrata, sua mamma ragazza "madre", il babbo con problemi di relazione,ogni mese cambia partner e spesso mi ha confidato di aver paura di non aver trasmesso al figlio cosa significa "famiglia" >>.

Lei non è responsabile delle condizioni in cui è cresciuto il ragazzo. La Sua indulgenza c'entra qualcosa con questo aspetto?

Se Lui stesse davvero bene li da solo?

Ma soprattutto, Lei, fuori dalla casa che dovrebbe essere anche Sua, cosa sta aspettando?


Dr. Monica Zoni, Psicologa clinica, Milano sud e Skype
zoni.monica@gmail.com cell. 3394939556

[#7]
dopo
Utente
Utente
Se lui stesse davvero bene lì da solo perche non fa altro che ripetere ( non solo a me) ma anche con amici fidati, che non è felice e sta molto male?
Se stesse bene da solo per sarebbe anche una liberazione e almeno potrei mettere il cuore in pace, dando finalmente una giustificazione alla fine della nostra storia, cosa che al momento non ho e non mi permette di mettere un punto e di voltare pagina.
Io non so cosa sto aspettando, forse che maturi, forse che si senta pronto.