Depressione post partum

Buongiorno, ho 31 anni e un bellissimo bimbo di un anno. Sto attraversando un periodo di grandi preoccupazioni e ansia per una serie di motivi tra cui il fatto che ho perso il lavoro e non ne trovo uno nuovo, faccende burocratiche e lavori a casa, non poter contare su molti aiuti per la cura di mio figlio e una vita che mi sembra un po' isolata. Inoltre ho la sindrome del colon irritabile per via dello stress (disturbo pregresso dato che non ho avuto una vita semplice). Il problema è che mi rendo conto che non sono capace di essere felice. Le poche volte che lo sono stata mi è sempre capitata qualche disgrazia. In più sono una spugna che assorbe tutta la negatività e la rabbia dall'esterno. Di cose per cui essere contenta ne avrei ma non le vedo. Sono spesso stanca e scarico il nervoso su figlio e marito. In più patisco la mancanza di sonno. Mio figlio è in una fase in cui fatica a dormire quando prima ha sempre dormito. Ho forti dubbi sulla mia capacità di essere madre e mi chiedo se non avrei dovuto pensarci meglio prima di avere una responsabilità così alta. Vorrei capire se ho depressione post partum anche se così lontana nel tempo o se è altro e se è il caso di consultare un terapeuta magari dell'asl tenuto conto che non navighiamo nell'oro.
Grazie per l'attenzione e il tempo dedicatomi
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Dr.ssa Laura Rinella Psicologo, Psicoterapeuta 6.3k 119 9
Gentile Signora,
al di là di diagnosi precise che possono solo essere fatte in presenza, data la condizione di disagio che ci riporta, sarebbe il caso di rivolgersi a un nostro collega, ad esempio presso il Consultorio Familiare.
E' importante che riesca a recuperare migliore benessere per lei, per il bambino che beneficerebbe di una mamma serena, per la famiglia intera.

Cita più fattori che concorrebbero a sostenere il suo malessere come la mancanza di aiuti, lo stato di isolamento che patisce, le preoccupazioni per la ricerca del lavoro, lo stress pregresso non risolto, le fatiche fisiche e psichiche in merito alla maternità con i compiti che comporta.
Quale sostegno emotivo e pratico da parte di suo marito?
Riuscite a trovare tempo solo per la coppia?

Sarebbe anche opportuno riuscisse a recuperare un piccolo spazio quotidiano per sé e poi magari uscire con il bambino e incontrare altre mamme, qualche telefonata alle amiche, darsi qualche occasione in più per uscire dalla solitudine... ci sono parenti o amiche che le possono qualche volta dare il cambio?



Dr.ssa Laura Rinella
Psicologa Psicoterapeuta
www.psicologiabenessereonline.it

[#2]
dopo
Utente
Utente
Gentile dottoressa, mio marito mi aiuta moltissimo sia sul lato pratico sia sul lato psicologico. Purtroppo in questo momento ha molti impegni lavorativi e burocratici da seguire perciò quando rientra cerco di lasciarlo tranquillo a rifiatare poiché è veramente difficoltoso per lui portare il peso di tutte le preoccupazioni più il mio. Anche tra di noi come coppia le cose non vanno male, quando io sono serena. E lui si impegna molto a farmi notare le cose che abbiamo e i momenti di sorrisi e tranquillità.
Purtroppo non ho la possibilità di farmi dare il cambio se non da lui e il tempo per me è molto risicato. Ho parecchie amicizie con cui mi sento e mi confronto, ma da lontano.
So che dovrei uscire e fare amicizia con le mamme di questo posto, ma per mia natura quando sono giù mi rintano ancora di più in me stessa. Proverò comunque a proporre la via del consultorio a mio marito.
grazie mille
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Dr.ssa Laura Rinella Psicologo, Psicoterapeuta 6.3k 119 9
Lieta di averla ascoltata, si rechi al Consultorio per essere accompagnata a recuperare migliore benessere e superare questa fase faticosa e impegnativa.

Se crede ci potrà riaggiornare in futuro

Cari auguri
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Dr. Monica Zoni Psicologo 164 13
Buongiorno,
il disagio che Lei prova credo possa dipendere da diversi fattori e accadimenti che si sono intrecciati nella Sua vita, e un peso notevole lo ha avuto senz'altro la maternità.

La maternità è per la donna, un passaggio di vita, una fase evolutiva di profondo
cambiamento.

Cosa accade alla donna nei momenti di grande cambiamento?

Una sensazione forte dove, si mischiano la tristezza per la perdita delle sicurezze
precedenti, lo spaesamento dato dallo scenario che improvvisamente cambia,
l’ansia per il senso di inadeguatezza, la paura e il terrore del nuovo.

Tutto questo determina disorientamento e spesso un conseguente sentimento di
crisi di adattamento. Senza contare la fatica anche fisica che badare ad un bambino comporta.

Credo che il supporto di un Collega possa aiutarla a riconoscere e guidare gli strumenti e le competenze che sicuramente Lei ha ma che in questo momento sono parzialmente oscurate dalle preoccupazioni e dai timori

Buone cose








Dr. Monica Zoni, Psicologa clinica, Milano sud e Skype
zoni.monica@gmail.com cell. 3394939556