Seminoma testicolo primo stadio

Buonasera, sono un ragazzo di 29 anni che il 25 marzo è stato operato per un tumore al testicolo. Mi sono accorto per caso di questa neoplasia, non avendo sintomi di nessun genere, attraverso una ecografia testicolare. Prima dell intervento ho provveduto a controllare i markers ( alfa feto proteina e B hcg nella norma) e la risonanza magnetica testicolare ha confermato la presenza di una formazione eteroplastica di diametro max 13mm. Sono stato operato con asportazione del testicolo e l istologico ha confermato la presenza di un seminoma classico puro primo stadio di diametro Max 2 cm con infiltrazione focale rete testis. Assenza di invasione linfovascolare. Tutto il resto è indenne da neoplasia. La Pet tac total body a 20 giorni dall intervento è risultata negativa e i markers sempre nella norma.
In virtù dell' infiltrazione focale della rete testis mi è stato consigliato un trattamento aiutavante che io preferirei eseguite per ridurre al minimo le possibilità di recidiva. Alcuni mi propongo la
Radioterapia adiuvante sui linfonodi lombo artici, altri un ciclo di cisplatino auc7. Dal momento che l oncologo mi ha confermato che entrambi i trattamenti sono efficaci, quale dei due ha una minore tossicità a lungo termine?
Vista la mia giovane età vorrei sottopormi al trattamento meno pericoloso sul lungo termine, cercando di ridurre al minimo le possibilità di tumori radio o chemio indotti.
Grazie per l attenzione, attendo le vostre risposte.

Antonio
[#1]
Prof. Filippo Alongi Radioterapista 2.1k 120 17
Carissimo

-Carboplatino (1 ciclo) AUC 7: rischio di recidiva 4-8 percento. Dopo un ciclo i classici effetti del trattamento sono contenuti: nausea vomito stanchezza e riduzione dell'emoglobina.
-Radioterapia sui linfonodi addominali retroperitineali( 10 sedute): rischio di recidiva 3-5 percento. Di solito ben tollerata, esclusi casi di lieve/moderata nausea o diarrea transitoria.
La radioterapia e' adesso meno consigliata o scelta dai pazienti rispetto al passato perché :
1) rispetto alla chemioterapia, introdotta più di recente in questo setting, può dare un rischio (meno dell'1 percento) di tumori radioindotti, soprattutto nei giovani con prospettive di vita di molti decenni e quindi statisticamente negli anni più potenzialmente suscettibili.
2) i centri di radioterapia spesso sono di difficile accesso sul territorio rispetto alle oncologie mediche, diffuse in modo più capillare in quasi ogni ospedale.

Ricordi comunque che la chemioterapia ha dimostrato statisticamente di non essere inferiore alla radioterapia ma non di essere superiore.

Senta comunque il suo oncologo per una spiegazione più bilanciata di rischi e benefici di ogni opzione.





Dr. Filippo Alongi
Direttore Radioterapia Oncologica, Ospedale S.Cuore di Negrar(Verona),
Abilitato a Professore di II fascia

Prof. Filippo Alongi
Professore ordinario di Radioterapia
Direttore Dipartimento di Radioterapia Oncologica Avanzata, IRCCS Negrar(Verona)

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