La paura di sembrare una poco di buono...

Gentili dottori,
Sono anni che cerco di migliorare i miei rapporti con l'altro sesso.
Ma qualsiasi strada prendo arrivo sempre allo stesso punto, prima l'interesse profondo e duraturo da parte di questi uomini che sembrano non arrendersi a nulla e subito dopo la conquista, il disinteresse totale.

Negli ultimi mesi, molte persone mi hanno fatto notare che mi irrigidisco quando un uomo che mi piace (o mi interessa, o potrebbe) mi si avvicina.
Faccio l'amica, la simpatica a tratti la menefreghista.
Mentre invece con chi non mi interessa minimamente, riesco ad essere talmente tranquilla e rilassata che spesso mi ritrovo un bacio in bocca mentre sto parlando.

È una cosa che mi fa molto arrabbiare e allo stesso tempo soffrire. Mi sembra di non essere nemmeno capace di mostrare quello che vorrei!

C'è da dire che non riesco in nessun modo ad essere femminile, a flirtare, il flirt per me è qualcosa che mi fa vergognare, qualcosa che mi fa abbassare gli occhi, fare una battuta, guardare altrove, sorridere e far finta di prestare attenzione a qualcos'altro.
Nell'attesa che l'altro rincorra il mio sguardo e faccia qualcosa di più "concreto" che mi dia la sicurezza di piacergli.

Per due anni ho avuto un collega che flirtava con me tutti i santi giorni, a me lui era sempre piaciuto ma io sono sempre stata rigida e ho sempre fatto finta di niente, per sino ai "piedini", agli avvicinamenti faccia a faccia a 5 cm di distanza.

C'è da dire che questa persona era impegnata e mi davo la scusante che non potevo per quello.
Purtroppo dopo due anni è tornato single e io non sono cambiata di una virgola nei suoi confronti.
Tutto ciò mi metteva in crisi finché non ce l'ho più fatta e dopo 2 mesi gli ho scritto per SMS se aveva piacere ad uscire con me. È successo un gran casino, abbiamo quasi finito per litigare, avendo comunque sempre avuto un rapporto molto confidenziale, amichevole e di spalla l'uno dell' altro lavorativamente parlando.

Fortunatamente dopo un primo periodo in cui lui non sapeva come comportarsi con me e aveva un po di atteggiamenti o estremamente freddi o estremamente affettuosi, tutto è tornato alla normalità. Certo, lui non flirta più ma ci vogliamo sempre molto bene, scherziamo anche se non più in modo "ambiguo" e io continuo a vedere i suoi occhi addosso, ma di questo mi preoccupo poco. D'altronde mi ha detto che non intende mescolare lavoro ad altro e per come la vedo io vuol dire che non gli piaccio abbastanza e su questo c'è ben poco da fare. Ripeto, gli voglio sempre bene e continuerò ad avere stima di lui sul lavoro anche se ultimamente sta perdendo colpi e mi dispiace. Ma non ho nessun rancore..anzi.

Questa è una persona che in due anni che sembrava non avere pace, sempre attaccato addosso, quando era fuori ufficio mi si attaccava al telefono e quando mi sono "fatta avanti",a modo mio, lui si è ritratto.

Altra faccenda è invece questa:
Conoscente da un paio di anni, lo vedevo sporadicamente e per caso...non si sa come, una sera mentre ero con un amico e la sua fidanzata fuori ad un locale che frequento spesso, viene a fumare una sigaretta, io un po brilla devo dire, ho iniziato discorsi sulle mie ultime vacanze, il mare, cose tranquille, giusto per ammazzare il tempo, questa persona mi ha baciato.
Ci sono rimasta malissimo.
Mi sono sentita incompresa nei sentimenti e inascoltata.
Lui è ritornato dentro, io sono andata via.
Un mese dopo invece l'ho cercato io allo stesso posto, sono corsa ad abbracciarlo, ci siamo ribaciati e mi chiede di andare a casa con lui...
Ho inventato una balla, si, volevo baciarlo ma non altro anche se avevo una voglia che me lo sarei mangiato li davanti a tutti.
Mi ha invitato a raggiungerlo ad un aperitivo tra amici il giorno dopo e ho reinventato una balla la sera stessa all' ultimo minuto.

Mi ha chiesto un altra uscita e l'ho posticipata. Ci sono uscita una sera con la scusa che avevo un compleanno da li a un oretta e potevo restare poco con lui. Baci baci tanti baci. E ognuno per la sua strada.
Mi invita a pranzo da lui il giorno dopo e declino causa influenza (falsa ovviamente), salvo poi trovarlo la sera stessa nel locale solito e dovermi inventare una balla indicibile alla quale non credo abbia mai abboccato.

Presa dai sensi di colpa tornando a casa gli scrivo di mandarmi un SMS l'indomani quando si sveglia che sarei andata da lui. Mi scrive alle 10:30, io gli ho risposto alle 13 per evitare di dover andare a pranzo da lui come mi aveva chiesto.
Che cucinasse per me mi sembrava "troppo".

Finisce che vado a casa sua facciamo l'amore e me ne torno a casa.
Questa cosa succede per tre w.e. di fila.
Durante la prima settimana ci siamo sentiti, la seconda meno, la terza niente poi silenzio 10gg. Ho provato a portarlo fuori una sera con gli amici, è arrivato con un ora e quaranta di ritardo e non mi ha mai più proposto a sua volta altre uscite se non incontri da lui.
Adesso appena tento di "pressare" con qualche discorso, accuratamente lo dribbla e io sto qua a pensare che cosa ho di sbagliato e perché sto qua a star male perché lui è evidente, vuole soltanto sesso.

Il problema è che non è la persona con cui spero di farci qualcos'altro nemmeno io, all'epoca ero cosi indecisa, quasi da farmi rabbia da sola per paura di poterlo illudere.
Ci sono mille cose di lui che non mi vanno a genio e vorrei semplicemente godermi la faccenda in maniera libera, visto che dopo il mio ex (2012) sono stata tre anni senza più fare sesso, nè frequentare nessuno mediamente meritevole. Ho chiuso tutti i battenti. O tutto o niente.

Ora sono uscita da questa visione, vorrei vivere quel che viene, come viene, ma sta di fatto che non riesco.
L'altra notte è stato qua da me e ce l'ho portato io.
Mi sono sentita a disagio a fare sesso con lui e non capisco perché.
Mi piace un sacco lui, mi attrae ed ho voglia di farlo con lui ma qualcosa mi blocca.
E ripeto, anche io voglio solo quello. Siamo troppo diversi, anche per cultura, non potrei mai starci insieme!
Cosa mi accade?

È dovuto tutto ad un educazione sessuale ricevuta troppo rigida che non mi permette di lasciarmi andare?
È semplicemente l'idea di avere quel.che non si può?
E perche con il mio collega che non mi ha più voluto nonostante avesse tutte le carte in regola per volerci costruire qualcosa, me la sono messa via quasi istantaneamente e senza pensieri?

Più divento grande, meno mi capisco.

Grazie in anticipo ai professionisti che vorranno rispondermi.
[#1]
Dr. Carla Maria Brunialti Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 17.6k 572 66
Gentile ragazza,

Lei ci presenta situazioni piuttosto differenti:

la prima, situazione seduttiva che rimane tale

La seconda, che so concretizza in gesrti sessuali occasionali di cui "ha paura di sembrare una poco di buono".

E inoltre ci dice che che
<<Più divento grande, meno mi capisco.<<

Sarebbe il caso di chiedere un consulto "di persona" ad un Collega, per iniziare un percorso di auto comprensione.. e dunque di miglioramento della qualità di vita affettiva e sessuale.


Dr. Carla Maria BRUNIALTI
Psicoterapeuta, Sessuologa clinica, Psicologa europea.
https://www.centrobrunialtipsy.it/