Crisi d'ansia

Salve. Soffro d'ansia da svariati anni e sono in cura con escitalopram e minias. Come ogni cambio stagione, al momento sto attraversando una brutta crisi d'ansia e più in particolare di ipocondria, come al mio solito. Sto bene per mesi, poi basta un evento (ho litigato con una mia cara amica) ed ecco che spunta l'ansia. Sta di fatto che sono qui con un leggero bruciore al petto che penso di avere un tumore ai polmoni visto che fumo da svariati anni. Ogni volta ho un male diverso, ogni volta vado su internet alla ricerca di informazioni e mi terrorizzo ancora di più. Ho voglia di piangere, di andare al pronto soccorso non so bene a fare cosa, ho paura di avere qualcosa e non saperlo. E' terrificante. Quando sto bene penso "Beh, se mi deve venire qualcosa, l'affronto", ma ora è come se avessi già un piede nella fossa. E so che non basterebbe un esame a farmi stare tranquilla. Vago per casa, pensando sempre a quello, ogni tanto mi collego a internet ed ecco il terrore: il bruciore al petto aumenta, così la sudorazione.
So che passereà (o almeno spero sia come le altre volte), ma cosa posso fare per passare questa crisi?Andare a fare una passeggiata in modo da stancarmi, piangere? Non so dove sbattere la testa. Alla mia età è raro il tumore ai polmoni, vero?
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Dr.ssa Flavia Massaro Psicologo 12.5k 233 114
Cara Utente,

ci dice di soffrire da "svariati anni" a causa della presenza nella sua vita di uno stato d'ansia che le toglie serenità e che si sta curando (immagino sempre da anni) con due psicofarmaci, ma che questo non è sufficiente a sedare i picchi di ansietà che si verificano nel passaggio di stagione e che colpiscono regolarmente la maggior parte delle persone che soffrono di un Disturbo d'Ansia.

Ha mai pensato di affrontare il suo disagio ricorrendo anche alla psicoterapia?

Dr.ssa Flavia Massaro, psicologa a Milano e Mariano C.se
www.serviziodipsicologia.it

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Dr. Nunzia Spiezio Psicologo 531 20 3
Cara signora,
dando uno sguardo alla cronologia dei suoi consulti mi appare una percepita, da parte sua, ineluttabilità del suo stato in quanto era così per suo padre, per sua nonna e in un periodo ha temuto persino per suo figlio. Accade, sì, che i "modelli psicologici" siano transgenerazionali ma la fortissima ineluttabilità con la quale lei percepisce il suo destino credo che, oltre la terapia farmacologica, abbia necessità di un apporto psicoterapico.
Ci pensi e restiamo in ascolto.

Dr.ssa Nunzia Spiezio
Psicologa
Avellino

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Psicologo attivo dal 2014 al 2019
Psicologo
Cara Utente,
ii sintomi che descrive sembrerebbero rimandare ad quadro ipocondriaco. Le consiglio di consultare uno psicoterapeuta che possa chiarire il suo quadro clinico e aiutarla ad apprendere modalità di pensiero e di comportamento più funzionali, nell’intento di spezzare i circoli viziosi dell‘ipocondria (sintomo-preoccupazione-rassicurazione tramite consulti internet o visite mediche).
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dopo
Attivo dal 2012 al 2015
Ex utente
RIngrazio per le risposte. A quale tipo di psicoterapia mi dovrei rivolgere (cognitivo comportamentale?) e come faccio a trovare un valido psicoterapeuta nella mia regione (Friuli)?
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Dr.ssa Flavia Massaro Psicologo 12.5k 233 114
Può scegliere il tipo di psicoterapia che preferisce: personalmente le consiglierei una psicoterapia psicodinamica per fare un lavoro più "approfondito" di lettura del significato del suo malessere, ma vanno bene anche gli approcci maggiormente focalizzati sul sintomo.

Da qui non possiamo fornire nominativi di singoli professionisti, ma può trovare uno psicologo consultando l'elenco degli iscritti a questo sito, contattando l'Ordine degli Psicologi della sua regione o con una ricerca libera su Internet.
Verificherà poi di persona, incontrandolo, se si troverà bene o meno a lavorare con il professionista che avrà contattato.
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dopo
Attivo dal 2012 al 2015
Ex utente
Ho preso appuntamento con una psicoterapeuta che esercita nel campo cognitivo comportamentale.
Nel frattempo, continuo a vivere nell'ansia più buia. Non ho sintomi fisici, a parte i soliti legati all'ansia: quel senso di peso alla gola, sudorazione e bisogno di respirare profondamente. Però ho questo tarlo in testa: il tumore al polmone. Non lo so neanch'io da dove sia saltato fuori: forse da vicende che ho visto in televisione. Sta di fatto che vivo a tratti convinta di avercelo. Poi mi dico che no, non ho sintomi, ok fumo, ma sono giovane. Poi penso che sono la solita: ogni volta è un male diverso, ogni volta un "al lupo al lupo". Ma è vero, come diceva la dottoressa Spiezio, avverto questa ineluttabilità: questa consapevolezza che tanto il male brutto per me prima o poi arriverà. E allora penso che non potrei sopportarlo, che non ho le capacità per fronteggiarlo. E allora vedo tutto nero. Poi penso magari di farmi prescrivere un rx torace per stare tranquilla, ma la vivrei col terrore che mi trovino qualcosa di brutto. E poi, quanto durerebbe la mia tranquillità. Ho bisogno di parlare con un medico che mi dica "Il tumore al polmone alla tua età è raro", e allora vago su internet, come ho detto, e trovo tutto e il contrario di tutto. Mi addentro in discorsi medici che neanche capisco, per trovare quell'ancora di salvezza che mi dica "Tu non sei malata, stai bene".
E penso ai miei cari. Oggi ho chiesto a mio marito "Ma tu non hai paura di ammalarti?". Lui mi ha risposto "No, se deve succedere succede, a tutti, è la vita". O mia madre che, alla domanda "Ma se ti diagnosticassero un brutto male, come la prenderesti?". Lei, serafica, ha risposto "Beh, mi farei curare e starei a vedere che succede".
Io non ce l'ho questo modo di pensare: io la sofferenza la vivo adesso che non ho (forse, perchè una parte di me non ci crede) niente. Io non so se riuscirei a dire "Mi faccio curare e vediamo che succede".
Ho paura e ci penso ogni momento. So, spero, che tutto questo passerà, come è sempre passato ma PRIMA O POI, qualcosa mi viene, lo dicono le statistiche, lo dice la medicina.
Ho provato a smettere di fumare, 2 volte in 3 giorni. Resisto un po', ma poi l'ansia aumenta.
E la domanda è sempre la stessa "E se avessi qualcosa adesso, dentro di me, e non lo sapessi?"
Scusate lo sfogo, ma non so dove sbattere la testa.
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Dr.ssa Flavia Massaro Psicologo 12.5k 233 114
Ha fatto bene a prendere appuntamento con una nostra collega, è importante che lavori sull'angoscia di morte che la porta a temere di soffrire e morire e che produce forte ansia legata di volta in volta a pensieri diversi sempre incentrati sulla malattia.

Probabilmente la paura del tumore ai polmoni deriva dal fatto che fuma e che ha sentito dire molte volte che il tabagismo costituisce un importante fattore di rischio per quella patologia.
Non ho capito perchè non riesce a smettere: in che senso dopo 2 o 3 giorni di astinenza dal fumo le aumenta l'ansia? Si sente più nervosa se non fuma?

[#8]
dopo
Attivo dal 2012 al 2015
Ex utente
Buongiorno Dott.ssa Massaro e grazie per avermi risposto.
Anche stamattina ho provato a privarmi delle sigarette, ma ecco che l'ansia aumenta a dismisura e con essa il reflusso gastroesofageo che mi sto portando dietro in questi giorni, ed ecco di conseguenza i brutti pensieri e il circolo vizioso che si instaura. Fumo e mi sento meglio però, allo stesso tempo, penso che a lungo andare mi sto facendo del male.
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Dr.ssa Angela Pileci Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 19.7k 506 41
Gentile Utente,

quella che Lei sta descrivendo si chiama ansia anticipatoria e Lei non fa altro che raccontarsi, attraverso la narrazione che fa, che si spaccherebbe la testa prima ancora di romperla!

La persona non ansiosa, invece, si occupa del problema SOLO quando il problema si presenta, esattamente come dice la Sua mamma.

Nell'avere quei pensieri e nel commentarli, Lei non fa altro che rafforzare il problema, perché ad ogni rassicurazione che seda per poco tempo i timori, seguono altri dubbi sempre più atroci che necessitano di ulteriori rassicurazioni. Ad esempio, chiedere qui a noi è una ricerca di rassicurazione. Effettuare una RX per escludere un problema è una rassicurazione ecc...

Qual è il problema? Che l'ansioso, dopo un po' di tempo, inizierà a dirsi che i medici hanno visto male, hanno sbagliato, ecc... e Lei rischia di non uscire più da questo incubo.

Quindi ha ragione nel dire che l'ansia non si sta esprimendo con sintomi fisici adesso ma anche con sintomi cognitivi, cioè questo costante rimuginare sul timore di malattia.

A mio avviso ha fatto molto bene a scegliere una cognitivo-comportamentale perché il lavoro che si fa in questo tipo di psicoterapia prevede dapprima la lettura puntuale e più lucida delle Sue emozioni ma anche la capacità di saper collegare emozioni, pensieri e convinzioni e di lavorare su questi aspetti che generano e mantengono il problema.

Ad esempio, quando Lei sente l'ansia, usa come strategia di gestione dell'ansia il fumo? Ha mai pensato che potrebbe essere un'abitudine cui Lei associa la diminuzione del livello d'ansia e non la strategia che Le fa scendere il livello d'ansia?

Dott.ssa Angela Pileci
Psicologa,Psicoterapeuta Cognitivo-Comportamentale
Perfezionata in Sessuologia Clinica

[#10]
dopo
Attivo dal 2012 al 2015
Ex utente
Grazie per la Sua risposta, Dott.ssa Pileci. Le giuro che pagherei oro per pensare come una persona "normale"! Come funziona la psicoterapia cognitivo-comportamentale? E' incentrata sul passato (infanzia, adolescenza)?

Per quanto riguarda il fumo, ho letto da qualche parte che questo non fa che aumentare l'ansia, ma devo ammettere che quando mi accendo una sigaretta riesco a ritagliarmi 10 minuti di tranquillità dai problemi: è come un abbraccio, ecco.
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Dr.ssa Flavia Massaro Psicologo 12.5k 233 114
"devo ammettere che quando mi accendo una sigaretta riesco a ritagliarmi 10 minuti di tranquillità dai problemi: è come un abbraccio, ecco"

Questo avviene perchè, come ben descritto già da Freud, un'attività come quella del fumare comporta gratificazioni regressive (orali) che rimandano all'infanzia, al rapporto con la madre e al periodo dell'allattamento.
Per questo motivo fumare la tranquillizza, nonostante da un punto di vista oggettivo le sostanze che inala (e la dipendenza/astinenza) generino effetti tutt'altro che sedativi.
Le segnalo questo articolo in proposito:
https://www.medicitalia.it/news/psicologia/3266-fumare-aumenta-o-riduce-l-ansia.html

Il fatto che lei paragoni l'attività di fumare ad un abbraccio rende molto bene l'idea di quali funzioni di contenimento dell'angoscia questo tipo di attività svolga nel suo caso.

Ciò non toglie che le sigarette sono tossiche e che sarebbe importante che lei le abbandonasse per evitare rischi inutili per la salute, per quanto questo tipo contraddizione:

"Fumo e mi sento meglio però, allo stesso tempo, penso che a lungo andare mi sto facendo del male"

possa essere complesso da superare, dal momento che ciò che la fa stare bene è anche ciò che può farla stare male.
Non so se vive questo tipo di ambivalenza anche nei rapporti con le persone per lei significative, ma potrebbe essere utile che riflettesse sull'argomento.



[#12]
Dr.ssa Angela Pileci Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 19.7k 506 41
Gentile Utente,

qui ho cercato di spiegare come funziona la psicoterapia cognitivo-comportamentale:

https://www.medicitalia.it/blog/psicologia/4335-la-psicoterapia-cognitivo-comportamentale-non-rimuove-le-cause-del-problema.html

https://www.medicitalia.it/blog/psicologia/1384-e-davvero-psicoterapia-cognitivo-comportamentale.html

ma Le suggerisco anche la lettura di questo articolo:

https://www.medicitalia.it/salute/psicologia/27-ansia.html

La psicoterapia cognitivo-comportamentale, come Le dicevo, lavora sulla stretta connessione tra emozioni, pensieri e comportamenti e sulla loro reciproca influenza, quindi riuscendo a modificare uno di questi, è possibile modificare anche il resto.

Cordiali saluti,
[#13]
dopo
Attivo dal 2012 al 2015
Ex utente
Ringrazio di cuore per i Vostri consigli. L'ansia è passata ed anche i dolori allo stomaco/petto che mi hanno accompagnata in questi giorni: ho fatto un rx torace ed è tutto a posto, per fortuna.
Non mi fermo qui: stavolta voglio davvero intraprendere un percorso che mi aiuti a fronteggiare meglio la vita e le mie paure, sperando di riuscire, un giorno, a pensare come una persona "normale". Buon lavoro!
[#14]
Dr.ssa Flavia Massaro Psicologo 12.5k 233 114
Mi sembra un'ottima idea che lei si occupi finalmente di affrontare il problema per risolverlo: le auguro di sconfiggere il suo malessere e di riuscire a recuperare quanto prima la serenità.

Un caro saluto,
Ansia

Cos'è l'ansia? Tipologie dei disturbi d'ansia, sintomi fisici, cognitivi e comportamentali, prevenzione, diagnosi e cure possibili con psicoterapia o farmaci.

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