Troppe lastre?

Buongiorno.

Sono la mamma di un bambino di sei anni e mezzo.

Sono preoccupata perché mio figlio è stato sottoposto nella sua vita a diverse lastre.

A 5 anni a due proiezioni per broncopolmonite.

Quest'anno, a distanza di un mese e mezzo, a due proiezioni alla cavilgia per due volte (distorsioni).

Conosco benissimo la teoria del rischio/utilità ma sono preoccupata e vorrei capire quanto gli abbiano fatto male, considerando che potrebbe farne altre essendo piccolo.

Sono parecchio in ansia e temo di avergli fatto del male.

Grazie
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Dr. Alessandro Aiello Radiologo 808 21 2
Gentile Signora,
nessuno può dire se e a quali e quanti esami radiologici potrà andare incontro nel corso della sua vita, ma vale un pò per tutte le cose, non le pare?
Dando per scontato questo, e leggendo che avrà già fatto delle ricerche sull'argomento circa il concetto di rapporto rischio/beneficio, potrebbe ragionevolmente ipotizzarsi che non c'è da aspettarsi alcuna catastrofe per le radiografie effettuate. Non è possibile (e non sarebbe serio) dare dei numeri circa le probabilità che queste radiazioni abbiano generato qualche danno. A cosa servirebbe se non ad arrovellarsi ancor di più in questo campo tanto aleatorio? Sappiamo di certo che quelle radiazioni hanno interagito con le molecole biologiche di suo figlio, ma chi potrebbe, ora o in futuro, dire che una così ridotta dose di radiazioni sia imputabile di questo o quel danno?
Non volendo minimizzare assolutamente le sue giustificate paure (ovvie!) posso darLe solo il suggerimento di non entrare nel vortice della paura. Ci si può ammalare di tumore anche se non ci si è mai sottoposti ad esami radiologici e per una serie infinita di agenti cancerogeni.
Allora di cosa stiamo parlando?
Mi sento di suggerirle di stare serena, anche facendo riferimento (non per essere ripetitivo) al principio sopra citato di cui sostiene essere già a conoscenza.
Cordialmente.

Dott. Alessandro Aiello
Dirigente Medico di Radiodiagnostica
U.O. Radiologia - Ospedale Giovanni Paolo II° - Sciacca (AG)

[#2]
dopo
Utente
Utente
So che la relazione non è deterministica ma pensare che ci sia anche solo una minima possibilità che queste lastre possano scaturire una leucemia o qualcosa del genere mi fa sentire in colpa come madre.
La sua risposta è chiarissima ma non capisco come razionalizzare questa paura. Vorrei capire se la probabilità (senza sparare inutilmente numeri a caso, proprio perché nessuno lo sa di preciso) è ridotta o che cosa. E se queste radiazioni vanno a smuovere qualcosa in soggetti magari già predisposti.
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Dr. Alessandro Aiello Radiologo 808 21 2
Qualsiasi interazione tra radiazioni ionizzanti e molecole biologiche (dna in questo caso) è potenzialmente responsabile di danno teorico. Questi danni, come altri provocati da altri agenti mutageni presenti nell'ambiente, possono essere riparati da appositi sistemi biologic idedicati. Proprio per questo la grande maggioranza delle mutazioni non ha un effetto apprezzabile.
Più di questo non possiamo dire.
Capisce bene che giustamente è fondamentale razionalizzare le paure, ha centrato il problema.
Non è possibile dare delle risposte affidabili ai quesiti che Lei pone, trattandosi di discorsi teorici cui non sono applicabili calcoli esatti ma solo considerazioni basate sull'evidenza e su dati scientifici di carattere generale, studiati su grandi numeri.
Nel singolo caso tutto può essere il contrario di tutto.
Le ripeto: non si avvilisca inutilmentee stia serena.
Dovremmo preoccuparci anche di ciò che i nostri figli mangiano, dell'aria che respirano etc etc..... non si vive più.
Di certo le precauzioni circa utilizzo di radiazioni sono indicate dalla normativa, ma più di questo non si può fare se quell.esame era indispensabile.
Un caro saluto.
[#4]
dopo
Utente
Utente
Dott. Aiello,

lei è molto esaustivo.

Non comprendo se la situazione può essere paragonata al fumo di sigaretta: la singola sigaretta immette nel corpo già da sola centinaia di sostanze tossiche, fumare può provocare danni genetici ma non è detto che questo avvenga, quindi anche fumando per anni non è detto che si sviluppi un tumore.

Al giorno d'oggi, per fortuna, c'è molta più attenzione nei confronti dei raggi. Sono comunque esami diagnostici. Ai tempi di mio padre effettuavano le schermografie annuali ai bambini per scongiurare la tubercolosi e le dosi di radiazioni erano sicuramente più elevate. Ad oggi, 60 anni e 45 anni da fumatore, non ha (ancora) sviluppato neoplasie.

Lei scrive che anche chi non ha eseguito lastre può sviluppare tumore. E' possibile, invece, che una persona che si è sottoposta a diverse lastre nella vita non sviluppi mai un tumore?

Inoltre io prima di quest'ultima lastra ho chiamato la dottoressa di base e poi l'ho portato all'ospedale. Mi devo fidare dei medici? Mi devo sentire in colpa perché il bambino, pur non riuscendo ad appoggiare il piede dal dolore - dal giorno prima - e tenendolo in una posizione "innaturale", non era fratturato? Non sono sicura, a questo punto, che l'esame fosse necessario, anche se ormai poco importa purtroppo.

La ringrazio per l'attenzione.
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Dr. Alessandro Aiello Radiologo 808 21 2
Sottoporsi ad esami radiografici o TAC non significa firmare una condanna a morte.
Certo che è possibile che non si sviluppino tumori sottoponendosi ad esami radiologici. Se tutti i pazienti sottoposti ad esami radiografici dovessero sviluppare un tumore sarebbe una vera e propria ecatombe!
Certo che deve fidarsi dei medici, magari scelga tra quelli che Le danno più fiducia e che hanno una competenza affermata Se non avesse fatto fare la radiografia a suo figlio non avrebbe mai avuto la certezza che non c'erano fratture e sarebbe stata tormentata da un altro dubbio....
Saluti.
[#6]
dopo
Utente
Utente
La ringrazio per la disponibilità Dottore.

Saluti
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Dr. Alessandro Aiello Radiologo 808 21 2
Di nulla.
Buona giornata e state sereni.
I più cordiali saluti.