Una scelta sulla nostra relazione

buongiorno, vivo da poco meno di due anni una relazione complessa. ho 38 anni, lei 31. Inizialmente io ho preferito non lasciarmi troppo coinvolgere, volevo essere sicuro dei miei sentimenti e di prendere un impegno vero anche perché avevo "intuito" alcuni dei problemi di cui scriverò dopo. Questa fase (6 mesi), lei non l'ha vissuta bene anche se non l'ha esternato molto.
Quando ho maturato la certezza di essere innamorato e pronto, ho impostato una relazione al 100% e le ho chiesto di convivere. Conviviamo da 8 mesi. Paradossalmente da allora sono venute fuori tutte le sue insicurezze. Bisogno continuo di conferme e di dimostrazioni d'amore. Gelosie su persone, interessi, impegni. Dimostrazioni di sfiducia sul mio modo di gestire svariati aspetti della mia vita. Questo genera in me frustrazione e rabbia. Per cui spesso litighiamo, sempre partendo da dettagli di poco conto o da cose, per me, inesistenti. Ma poi lei arriva a giudizi duri o a "musi" (silenzi e distanza) che mi sembrano il preludio di una sua scelta di rompere che però non arriva.
Io non ho voluto mollare, anche perché tra una crisi e l'altra tutto sembra funzionare. Lei sa essere anche affettuosa e premurosa. io non vedo "problemi concreti" ed entrambi desideriamo costruire una famiglia.
Da febbraio siamo in terapia di coppia. Questo ha un po' smorzato i problemi e reso le liti un po' meno frequenti. Ma la sua sfiducia di fondo è sempre lì, torna ciclicamente fuori e io la vivo sempre peggio. Il terapeuta in privato mi ha chiaramente detto che vede in lei un atteggiamento al limite del paranoico e che se scelgo di continuare questa relazione sono condannato ad una vita infelice, sempre all'inseguimento delle sue rassicurazioni e del suo equilibrio.
A me sembra venuto il momento di prendere una decisione, verso ulteriori passi avanti (matrimonio, figli) o verso la rottura. Dopo tanto impegno, delusioni e dopo che anche la terapia non sembra risolutiva… non so in che direzione muovermi. Sono innamorato, desidero fortemente una famiglia. Ma l'idea che certi problemi siano irrisolvibili e che io debba semplicemente accettarli a mio discapito, mi spaventa molto. Sono in crisi e non so cosa fare. Vorrei parlarne con lei e chiedere di fare uno sforzo per credere di più in sé stessa e in noi. Ma una persona così può veramente cambiare?
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Dr. Alessandro Lizioli Infettivologo, Psichiatra, Psicoterapeuta 31 2
Ogni cambiamento presuppone un vantaggio. Se le persone non vedono vantaggi difficilmente sono disposte a cambiare. Mi sembra palese che la sua partner abbia il terrore dell'abbandono e continua a "metterla alla prova"; ricercare la causa di ciò può essere doloroso al punto da non offrire spazi per un vero e proprio cambiamento.
Io aspetterei prima di progettare una gravidanza che potrebbe essere fonte di ulteriori problemi. Un buon metodo sarebbe quello di chiedere alla sua partner se ha il desiderio di stare meglio e di avere più fiducia in sé stessa; in caso affermativo suggerirei una ipnoterapia che vada a lavorare sui processi inconsci.
Cordiali saluti

Dr. Alessandro Lizioli MD
Medico Spec. Malattie infettive e Psicologia clinica

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Utente
Utente
Gentile Dr Lizioli, grazie della risposta. Ciò che mi spaventa è appunto dover dedicare la vita non alla costruzione di una famiglia ma alla risoluzione delle paure della mia compagna. Mi sono messo in gioco e ho affrontato la situazione. Tanti tentativi di dialogo andati a vuoto. Tanti litigi che mi hanno fatto soffrire e che ho dovuto superare. Poi la terapia di coppia. Ora vorrei intravedere una promessa di stabilità e serenità. Le mie forze si stanno esaurendo e non ho più l'età per aspettare a lungo o vivere alla giornata. Grazie ancora
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Utente
Utente
mi sarebbe utile qualche ulteriore parere. è un'altra di quelle giornate in cui devo gestire continue e capricciose richieste di attenzione. grazie.
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Dr. Carla Maria Brunialti Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 17.6k 572 66
Gentile utente,
mi è sembrata assai ... strano... e poco professionale il comportamento che Lei descrive così:

<<Il terapeuta in privato mi ha chiaramente detto che vede in lei un atteggiamento al limite del paranoico<<

Nella individuale delle terapie di coppia non si parla dell'altro/a alle spalle, bensì della persona che si ha di fronte.

Vabbè. Ora Lei ci deve fare i conti.
O invita la ragazza ad affrontare una terapia individuale, oppure manifesta le sue perplessità nel corso della terapia di coppia.




Dr. Carla Maria BRUNIALTI
Psicoterapeuta, Sessuologa clinica, Psicologa europea.
https://www.centrobrunialtipsy.it/

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Utente
Utente
Grazie dott.ssa. In realtà, la "sentenza" molto diretta del terapeuta ha stupito anche me.
Io credo che le relazioni crescano con impegno e comprensione reciproca, non mi sono mai tirato indietro e spesso ho ammesso con franchezza i miei limiti e difetti (che ho come tutti). Qui però c'è una persona che (x insicurezza?) riesce ad ascoltare solo le proprie paure, i propri bisogni irrazionali, i propri capricci. Oggi siamo in 2, domani magari in 3, questo atteggiamento non può essere più messo al primo posto quando non si è soli. Altrimenti significa che non si è pronti. Io non ho più la forza di essere continuo oggetto di tutto questo.
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Dr. Carla Maria Brunialti Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 17.6k 572 66
<<una persona così può veramente cambiare? <<

La domanda potrebbe essere:
si tratta di pessimo carattere, di un diverso stile di attaccamento tra voi? Oppure di patologia al limite dello psichiatrico ("vede in lei un atteggiamento al limite del paranoico") come Le è stato chiaramente detto dal terapeuta?
Le risposte e dunque le vie di approccio sono dunque molto differenti.


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Utente
Utente
Buongiorno dott.ssa, l'opinione del terapeuta dal mio punto di vista si può sintetizzare così: ha un brutto carattere, ha delle insicurezze/paure che non riconosce e questo la rende iper-sensibile e iper-sospettosa. Lui ha detto che lei avrebbe bisogno di affrontare un percorso terapeutico per poter approfondire le cause di questo ma che lei non le sembra assolutamente pronta per farlo (per mettersi in discussione).
Io amo molto la mia compagna. Vorrei solamente che lei imparasse a vedere il suo problema e lo affrontassimo insieme. Invece lei si carica di rabbia o mette il muso o diventa acida per degli episodi che mi sembrano senza importanza o addirittura inventati ("mi cammini dietro", "hai guardato quella donna", "non telefoni ai tuoi davanti a me"). Smette di farmi la guerra solo quando mi arrabbio e litighiamo. Nelle mie passate relazioni sono sempre stato valutato come un partner attento e fedele, sono innamorato e tutta questa insicurezza non mi pare legata a qualcosa di concreto. Il problema è che vivere accanto ad una persona che si comporta così alla lunga diventa logorante e ti toglie la voglia di futuro. Lei poi improvvisamente si mette a parlare di matrimonio e figli e io non so cosa dire. Vorrei vedere la speranza di un miglioramento per ritrovare entusiasmo e crescere insieme. Grazie e scusi lo sfogo.
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Dr. Carla Maria Brunialti Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 17.6k 572 66
<<Vorrei vedere la speranza di un miglioramento per ritrovare entusiasmo e crescere insieme.<<

Gliene ha parlato?

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sì, anche se purtroppo in momenti di rabbia e frustrazione. sostanzialmente non ho avuto risposta. lei resta convinta di avere accanto una persona che vive questa relazione quasi come una costrizione e che ha desiderio di fuga. è una convinzione assurda ma più passa il tempo più paradossalmente comincia a diventare vero. non perché io non sia innamorato o non voglia un futuro insieme, ma perché "gestire" continuamente i suoi dubbi, musi e litigi mi ha logorato.
cercherò di trovare un momento di serenità per affrontare di nuovo questo tema. da una parte cerco di essere cauto perché credo che lei in effetti in certi momenti non viva bene e mi dispiace. dall'altra c'è la mia serenità. vivo nel timore di "farla arrabbiare" e di dover affrontare l'ennesimo litigio. con questo stato d'animo non mi sento di fare progetti. insomma: un gatto che si morde la coda. e una situazione molto difficile da sbloccare. consigli? grazie ancora
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Dr. Carla Maria Brunialti Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 17.6k 572 66
<< l'opinione del terapeuta dal mio punto di vista si può sintetizzare così: ha un brutto carattere, ha delle insicurezze/paure che non riconosce e questo la rende iper-sensibile e iper-sospettosa. <<

Il Suo terapeuta Ha avuto contatti di persona con la ragazza. E dunque il suo parere conta. Noi siamo pur sempre online.

<<Lui ha detto che lei avrebbe bisogno di affrontare un percorso terapeutico per poter approfondire le cause di questo ma che lei non le sembra assolutamente pronta per farlo (per mettersi in discussione).<<

Forse se lei si mostra più determinato a sbloccare la situazione, lei si deciderà a farsi seguire. Così la situazione è molto pesante; anche il dover "essere cauto" in una relazione amorosa ... non è il massimo.
Fare famiglia e figli in questa situazione?