Ansia e mal di pancia

Salve. Ho 20 anni e ho riscontrato per la prima volta questo problema due mesi fa ,quando ho intrapreso un lavoro carico di responsabilità. Un pò di ansia l'ho sempre provata come tutti in passato,la tipica tensione per un esame o altro , ma dopo un pò di tempo sul posto di lavoro fui colpita da un'ansia assurda la quale provocò un dolore alla pancia tremendo. Ho assunto anche delle gocce naturali,ho dormito,ho mangiato,ho pianto ma la cosa è andata avanti per 4-5 giorni finchè il problema maggiore che mi preoccupava non fu risolto. Ora è un mese intero che non lavoro lì e quindi non c'era la minima traccia di quest'ansia. Non sto lavorando,non sto studiando,non dovrei avere motivi per preoccuparmi di niente.il 23 doveva venirmi il ciclo,ma fa ritardo come sempre,ci sono abituata e la cosa assurda è che non ho avuto neanche rapporti quindi non dovrei minimamente preoccuparmi di niente. Eppure la cosa del ritardo o non sono se altri fattori aggiuntivi,in questo momento sconosciuti,hanno scatenato di nuovo quell'ansia che mi si trascina addosso da 3 giorni con questo dolore alle ossa,alla pancia.. non so se quando mi verrà il ciclo finirà,ma nella mia mente so che non c'è nulla di cui avere ansia,ma il mio corpo non accetta questo pensiero ,e ora ho l'ansia di avere quest'ansia. Non so più come uscirne e anche se ne uscissi ,ho paura che si riproporrà per le ragioni più futili.. La prego ,mi dica come agire.
Grazie in anticipo
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Dr.ssa Laura Rinella Psicologo, Psicoterapeuta 6.3k 119 9
Gentile Ragazza,
sembra che in qualche modo la situazione lavorativa abbia scatenato/slatentizzato una problematica di natura ansiosa, credo solo apparantemente regredita alla fine del suo incarico

Il fatto è che ora nonostante la relativa tranquillità acquisita, continua a preoccuparsi e stare in ansia per altro, con il timore che questo malessere possa riemergere e accompagnarla in futuro.

Per prima cosa se ancora non l'ha fatto si faccia seguire da un ginecologo per i suoi ritardi, poi credo che non sarebbe da scartare l'idea di sentire direttamente un collega per valutare direttamente la sua condizione e comprendere quale eventuale intervento mettere in atto per affrontare i disagi di cui ci parla, in modo da uscirne.

Come occupa ora il suo tempo? Come va la sua vita nei vari ambiti, familiare, sociale, sentimentale/affettivo?
Quali progetti per il suo futuro?

Dr.ssa Laura Rinella
Psicologa Psicoterapeuta
www.psicologiabenessereonline.it

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Dr. Magda Muscarà Fregonese Psicologo, Psicoterapeuta 3.8k 149 11
Concordo con la Collega e le consiglio di farsi aiutare sul piano fisico e su quello psicologico, c'è una stretta relazione tra il nostro cervello e l'intestino, definito infatti.. secondo cervello.. tutto quello che non diciamo, neanche a noi stessi, sarà il nostro corpo, spesso l'intestino a dirlo..
Trovo anch'io che sembra molto centrata sul suo corpo, mi auguro e le auguro di riuscire ad avere una vita varia, interessante , che sposti il suo pensiero su aspettative, progetti possibili, e relazioni affettuose..
Saluti cordiali..

MAGDA MUSCARA FREGONESE
Psicologo, Psicoterapeuta psicodinamico per problemi familiari, adolescenza, depressione - magda_fregonese@libero.it

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