Cipralex e aumento ansia

Gentili dottori, ho ricominciato ad assumere cipralex circa 9 giorni fa e sono arrivato a sette gocce. Devo arrivare a prenderne 10. Per altre due volte ho assunto questo farmaco per ansia e panico, ho dovuto sempre ricominciare ad assumerlo per il ritorno della sintomatologia a circa tre quattro mesi dalla sospensione. Orbene, da quando ho ricominciato la terapia l'ansia si è triplicata, passeggio su e giù per casa perché ho difficoltà a rimanere fermo, ho una sonnolenza intollerabile ed alle 5 di mattina mi sveglio di soprassalto in preda all'agitazione. Mi sento in un'altra dimensione e ciò mi rende difficile fare le cose normali, soprattutto mi impedisce di essere sereno ed attivo con i miei bimbi. Con mia moglie e ' una continua richiesta di rassicurazioni e sfoghi di paure e pensieri vari. Ci sono già passato due volte ma mi sembra sempre che questa volta non ce la farò. Devo tenere duro? Sono normali questi effetti all'inizio della terapia? Sono spaventato. Non riesco nemmeno a vedere un film o leggere un libro. Tutto ruota sui miei sintomi e sulle ricerche infinite su internet.
Vi ringrazio per l'attenzione.
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Dr. Francesco Saverio Ruggiero Psichiatra, Psicoterapeuta 41.1k 1k 63
Potrebbe essere che la titolazione nel suo caso sia troppo veloce e ciò le amplifica i normali sintomi collaterali presenti.

L'efficacia si esplica dopo circa 3 settimane a dose piena.

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Utente
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Dottore la ringrazio molto. Sopporterò con pazienza. Mi chiedevo, viste le precedenti ricadute ogni volta che tolgo questo farmaco, e' prospettabile assumerlo per un tempo illimitato, per non dovere ogni volta ricominciare da capo e passare tutto ciò? Potrebbe avere effetti deleteri sul mio organismo?
Le auguro una buona domenica.
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Dr. Francesco Saverio Ruggiero Psichiatra, Psicoterapeuta 41.1k 1k 63
La motivazione alla sospensione può avere diverse caratteristiche.
se si sono presentate più di due ricadute tendenzialmente il farmaco dovrebbe rimanere.
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Utente
Utente
Grazie ancora. Non vedo l'ora di ricominciare a stare meglio.
La saluto cordialmente.
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Utente
Utente
Buongiorno dottore Ruggiero, scrivo a lei perché la stimo molto per il contenuto delle sue risposte e la sua professionalità. Sono passati un po' di giorni e molti effetti collaterali si sono attenuati. E' tornato l'appetito, la nausea è sparita, il sonno si sta regolarizzando e forse sono un po' più tranquillo, non ho più crisi di pianto. Prendo cipralex a dose terapeutica da una settimana esatta. Ciò che permane è il rimuginio ossessivo sulla mia ansia e sulle mie paure.. Paura di perdere il controllo, paura di avere malattie etc. etc. Questo rimuginio inizia al mattino, dopo essermi svegliato e mi accompagna durante la giornata. Poi arriva la sera e non ci faccio più caso. La sera riesco a rilassarmi e se sono in compagnia anche a farmi due risate. Questo del rimuginare è un aspetto che mi accompagna da sempre, ovvero sin da ragazzo, a periodi alterni. Rimugino cercando risolvere queste mie paure o questi miei quesiti esistenziali sapendo benissimo che sono pensieri ossessivi. Eppure non riesco a smettere. Pensa che la terapia, nel continuo, "spegnerà" o renderà più tollerabile tutto ciò? Ricordo che nel corso delle altre due occasioni in cui ho usato il cipralex tali pensieri andavano e venivano, alcune settimane erano presenti ed altri sparivano, rimaneva l'ansia di sottofondo. Forse la psicoterapia potrebbe aiutarmi? O è un modo di pensare disfunzionale ormai cronico? Non sa il fastidio che mi provoca nonché la paura che tali pensieri possano trasformarsi in realtà, cosa mai accaduta.
Grazie!
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Dr. Francesco Saverio Ruggiero Psichiatra, Psicoterapeuta 41.1k 1k 63
Con il tempo i pensieri dovrebbero scomparire, sebbene è possibile che il dosaggio non sia sufficiente.
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La ringrazio tanto. Le farò sapere nel prosieguo.
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Gentile Dottor Ruggiero, buon giorno. Le scrivo dopo un po' di tempo innanzitutto per farle sapere che sono finalmente stato meglio, il sonno si è regolarizzato, l'appetito anche, non o più chiesto rassicurazioni o fatto ricerche su internet. Insomma quel senso di quiete che a volte mi "preoccupa" perché mi sembra irreale, tanto da apparire indifferente.
Ora è che da circa una settimana ho dei sintomi particolari, che sono simili a quelli fisici che avvertivo prima dell'inizio della terapia. Ho dolore al centro della fronte ma soprattutto alla schiena, se tocco collo e vertebre cervicali le sento fortemente infiammate. Sento debolezza alle braccia ed una grande spossatezza, come se avessi la febbre e cosa più fastidiosa ho nausea con contati di vomito e forte confusione mentale. E' stata proprio questa la sintomatologia che ha riscatenato l'ansia l'ultima volta ed ora mi sento molto agitato per questo stato. Fa anche molto caldo e questo non mi aiuta. Ho effettuato radiografia della colonna vertebrale ed è risultata rettilineizzazione della colonna vertebrale. Ho fatto terapia fisiatrica e sono stato molto meglio per un po'. Ora mi chiedo.. Avrò scambiato i sintomi corporei con sintomi d'ansia? O sono i sintomi corporei che in me, soggetto ansioso, vengono interpretati in modo catastrofico? Possibile che questo ora accada nonostante la terapia o è proprio un mio malessere fisico del momento che mi genera preoccupazione?
Grazie e buona estate.
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