Ansia e attacchi di panico

Salve, vorrei avere alcune informazioni. Sono sempre stato un ragazzo molto aperto con gli altri, estroverso, empatico, sempre sicuro della situazione e al pieno controllo delle proprie capacità.
Probabilmente sono cose che sentite tutti i giorni, ma è solo per sicurezza e per raccontarvi la mia storia, nella speranza che mi diate qualche consiglio.
2 anni fa più o meno mi sono fidanzato con una ragazza, inizialmente tutto bene, poi durante il rapporto (durato un anno e mezzo e finito più o meno un mese fa) sono successe cose che mi hanno portato a non fidarmi più di lei, ci sono stati tanti buoni propositi da lei, tante parole, ma davvero pochi fatti. Io sono due anni più grande e molto più maturo di lei, ho sempre cercato di farle cambiare testa, ho sempre cercato di farla maturare, farle vedere le cose diversamente. Ma questa mia disfiducia nei suoi confronti è stata sempre presente durante il nostro rapporto, anche quando magari non c'era bisogno, esagerando a volte. Ma non ero fatto e non sono fatto così, mi ci ha portato lei, e questo la sa. Fatto sta che da quando ci siamo lasciati soffro di ansia, per tanti motivi, tante domande che mi sono posto e tanto 'scervellamento' sulla motivazione della nostro rottura, e che magari a volte non c'era bisogno, cose del gener
Durante la fine del nostro rapporto provavo ogni tanto dell'ansia, quegli specie di cazzotti allo stomaco, ma da quando ci siamo lasciati soffro di un ansia diversa, non mi sento più me stesso, è come se vivessimo l'uno per l'altro, gli amici li ho allontanati quel periodo e sono uscito dal mondo sociale nel quale ero inserito perfettamente, per il tipo che sono. Quindi dicevo, è da un mesetto o poco più che soffro di quest'ansia, che mi scava il cervello, mi sento bloccato, come se non fossi io, e più penso 'devi smetterla, ma cos'è questa cosa?' più peggiora. Ho letto un po' di consigli pratici, come fare sport, mangiare sano, dedicarsi a qualcosa che ci piace, ed inizierò a farlo. Ma volevo sapere un'altra cosa, in media quanto ci vuole per far passere questo sentimento quasi sempre presente? So che tutto dipende dalla testa, perché sono fermamente convinto di questo. Ma questa volta non riesco a liberarmene.
Volevo sapere se questi rimedi servono a qualcosa oppure no, non voglio assolutamente andare da psichiatri o roba del genere, farmaci ecc..
Devo e lo farò con le mie forze, voglio solo sapere se è possibile liberarsene al più presto e tornare gioioso, solare, sarcastico, simpatico, sicuro, com'ero prima... grazie mille per la/le risposte. E' diventato un fardello troppo pesante, che mai, mai avrei immaginato si sarebbe presentato un giorno nella mia vita, che sta limitando le mie giornate, le mie conoscenze e amicizie. Che non mi fa sentire più quello che ero, anzi quello che sono, anche se molto nascosto. Sono sempre stato forte, non mi ha mai piegato niente, ma lo stanno facendo il mio stesso cervello e la mia stessa intelligenza. Grazie di nuovo (: aspetto una rispos
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Dr.ssa Angela Pileci Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 19.7k 503 41
E se questa relazione fosse stata solo il catalizzatore per portare alla luce una tua tendenza ansiosa accetteresti di rivolgerti ad uno psicologo psicoterapeuta?
E nel caso che male ci sarebbe secondo te?

Dott.ssa Angela Pileci
Psicologa,Psicoterapeuta Cognitivo-Comportamentale
Perfezionata in Sessuologia Clinica

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Dr.ssa Franca Esposito Psicologo, Psicoterapeuta 7k 154
Caro ragazzo,
mi ha fatto riflettere il suo 'grido di dolore'.
Che la stupisca, che non vuole accettare, che rifiuta. Che non desidera si prenda il suo tempo per essere elaborata, pensata, che non cambi il suo animo! Per sempre!
Una cosa di cui non ha mai saputo nulla, neanche della sua esistenza nell'animo umano.
E ci chiede un rimedio "pronto effetto", come fosse una pillola analgesica di quelle che vengono pubblicizzate perche' "in un baleno tolgono ol dolore"! O un antivirus potente per il suo computer "impallato"
Che studi ha fatto, caro ragazzo o sta facendo?
Ci dice qualcosa della sua famiglia? Vive con i genitori? lavorano? , ha fratelli o sorelle? piu' piccoli , piu' grandi?

Dott.a FRANCA ESPOSITO, Roma
Psicoterap dinamic Albo Lazio 15132

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dopo
Utente
Utente
Cara dottoressa Pileci non saprei, non sono mai stato ansioso, ho sempre visto le cose in maniera più o meno positiva, nel senso che avrei potuto risolvere tutto in qualsiasi momento. Sono un tipo determinato, sicuro di se, forte, ma ultimamente mi sento annebbiato, non riesco a concentrarmi in quello che faccio, ho perso tutta quella sicurezza che avevo. E volevo sapere se seguendo i consigli su internet questo stato d'ansia potesse diminuire o addirittura scomparire. Perché sono convinto che più si pensa di avere l'ansia, più ci si autoconvince di questo e peggio è. Sono sempre stato riflessivo, molto profondo, aperto, sensibile, comprensivo, una persona che invidiavano tutti, ma non per farmi lo svelto, assolutamente. Amavo me stesso, com'ero fatto, come la pensavo, come mi comportavo. Parlo al passato perché ultimamente non mi sento così, ma so che lo sono ancora, semplicemente mi sento annebbiato da questa sorta di confusione mentale chiamata ansia. Voglio trovare assolutamente un modo per liberarmene, perché non mi sta facendo vivere con la mia solita serenità e sicurezza. Non mi sta facendo vivere proprio.
Dottoressa Esposito, sono uno studente, ho 17 anni tra pochi giorni 18. I miei genitori sono separati, ma questo non ha creato mai alcun tipo di problema, avevo 2 anni quando è successo, e in tutti i casi i miei continuano a vedersi tranquillamente. In questo momento vivo con mia madre, ma spesso vado da mio padre, persona simile a me, con cui poter parlare di tutto, qualsiasi cosa, è il mentore dei miei consigli, delle mie preoccupazioni. Ma anche mia madre, in minor modo però. Ho due fratelli, uno di 31 anni e una sorella di 25.
Comunque, per favore ditemi se questo stato d'ansia, sentimento, condizione mentale, come volete voi, possa passare
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Dr.ssa Franca Esposito Psicologo, Psicoterapeuta 7k 154
Caro ragazzo,
I sentimenti, tutti i sentimenti, sono radicati dentro di noi.. sono stratificati giorno dopo giorno.
La "presenza" della persona che attiva questi sentimenti esiste "dentro" di noi.
Quindi una separazione porta con sé dolore.
Comporta un periodo di lutto che dura mesi, a seconda di quanto tale presenza fosse vasta e radicata in noi.
E bisogna ricominciare a vivere "senza" quella parte di noi che avevamo donato all'altra persona , sogni, desideri, fantasie, che ella si porta via con se'..
Spero di averLe dato un'idea di quanto accada in questi frangenti.
E' una esperienza dolorosa ma importante, che ci confronta con dimensioni di noi che non sempre conoscevamo. E fa crescere!
In bocca al lupo!
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Dr.ssa Laura De Martino Psicologo, Psicoterapeuta 25 1 11
Capisco che si sente molto spaventato, la sensazione di essere cambiato, di non riconoscersi è davvero spiacevole. A volte, tuttavia, sono proprio le idee preconcette che abbiamo su di noi ad ingabbiarci "io sono sempre forte, io sono sempre solare, io ce l'ho fatta sempre da solo ecc. " e quando qualcosa non corrisponde con questi nostri schemi entriamo nel panico. Ora, mi sembra che nel suo caso la questione non è tanto l'ansia in sè, ma il ritenere di non dover mai provare ansia, di non dover mai aver bisogno di un aiuto, di non poter avere una difficoltà o vivere un fallimento come una fine di una storia. Per quanto difficile questo periodo le offre anche l'occasione di ampliare l'idea che ha di sè, lei è sicuramente una persona solare, ironica, sarcastica ecc. ma perchè non darsi l'opportunità di pensare di essere "ANCHE" una persona che può provare un dolore, un momento di tristezza, di rabbia ecc.? Se si desse la possibilità di dare un nome alla sua ansia accettando di essere anche altro da quello che ha creduto di essere finora forse anche questa non avrebbe bisogno di farsi sentire così forte. Questo è un lavoro da fare da solo o, perchè no, anche con l'aiuto di un'esperto.
Un saluto affettuoso

Dr.ssa Laura De Martino
Psicologa, Psicoterapeuta Relazionale e Familiare
tel 3280273833 - Napoli

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