Sclerosi collo vescicale

Buongiorno,

ho quasi 40 anni e da quasi 20 tutti i sintomi di una "prostatite cronica". Oggi riassumibili in: minzione frequente e difficoltosa ed eiaculazione fastidiosa, poco o per nulla piacevole.
Tre anni fa con una cistoscopia mi è stata diagnosticata una sclerosi del collo vescicale. Non sono mai riuscito a sopportare le terapie alfalitiche prescrittemi a causa degli effetti collaterali (pressione bassa, cefalee).

Ultima uroflussimetria (23/9/2014):
tempo svuotamento: 144.5 sec
Tempo di flusso: 84.7 sec
Tempo al picco max: 3.1 sec
Flusso max: 9.3 ml/s
Flusso medio: 3.8 ml/s
Intervalli: 5
Volume svuotato: 319 ml


Le mie domande: c'è il rischio che, a lungo termine, questa situazione sforzi collo o vescica? E' già il caso di valutare un intervento o meno?
I disturbi urinari non incidono eccessivamente sulla qualità della mia vita, maggior peso ce l'ha piuttosto l'eaiculazione poco o per nulla piacevole. Un intervento al collo vescicale potrebbe portare a migliorare queste sensazioni (posto che c'è il ben noto rischio di eiaculazione retrograda).

Grazie fin d'ora.
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Dr. Paolo Piana Urologo 38.2k 1.7k 17
Se non è possibilie adottare la terapia alfa litica, l'ipotesi di eseguire un intervento disostruttivo diventa l'unico argomento su cui discutere. Questo certamente potrà migliorare il flusso, attualmente stentato (quasi la metà del minimo ammissibile alla sua età) e scongiurare lo sfiancamento vescicale che andrebbe gradualmente ad instaurarsi nel tempo se l'ostruzione non venisse risolta (parliamo comunque di molti anni). Quanto questo possa influire sul disturbo all'eiaculazione nessuno lo puó affermare, senz'altro peró almeno le cose non dovrebbero peggiorare, tutto il resto sarà eventualmente tanto di guadagnato. L'eiaculazione retrograda legata all'interrvento non va considerata un rischio, ma una realtà che potrà manifestarsi in modo piú o meno completo, entro certi limiti indipendentemente dalla tecnica adottata e dalla perizia dell'operatore. Spesso il desiderio di mantenere inalterata l'eiacukaziine spinge ad eseguire interventi di minima, con scarso o nullo risultato "idraulico". In conclusione, la invitiamo a confrontarsi apertamente con un nostro Collega specialista in urologia con il quale riesca ad intrattenere un buon rapporto di comunicazione e fiducia.

Paolo Piana
Medico Chirurgo - Specialista in Urologia
Trattamento integrato della Calcolosi Urinaria
www.paolopianaurologo.it

[#2]
dopo
Utente
Utente
Innanzitutto grazie molte dottor Piana per la risposta, peraltro velocissima.
Ne approfitto per altre due domande, se possibile.
Dunque lei ritiene che, anche se ho già passato quasi 20 anni con questi sintomi, possa ancora "procrastinare" l'operazione? Lo chiedo meramente perché non ho figli, anche se so che lo sperma può essere conservato, prelevato altrimenti, etc.
Inoltre esiste un "gold standard" per questo intervento? Ho letto, anche qui, di trattamenti laser. Son ormai diffusi o è necessario / consigliabile rivolgersi a strutture particolarmente "rodate" (non le chiedo quali)?
La ringrazio ancora, cordiali saluti
[#3]
Dr. Paolo Piana Urologo 38.2k 1.7k 17
E' ovvio che se lei entra nell'ordine di idee di risolvere operativamente, tanto meglio, attendere solo per generare figli non ci pare una scusante. Non si tratterebbe comunque di indicazioni di urgenza, ma se si intende rivolgersi ad una struttura pubblica è ovviamente meglio iniziare a "mettersi in fila". Anche se il laser è oggi comunemenete adottato nella chirurgia endoscopica dell'ingrossamento prostatico, molti specialisti ritengono che sia meglio trattare la sclerosi del collo vescicale con una elettroresezione bipolare classica. Questo semplicemente perché non esserdovi "molto" tessuto da asportare per ottenere il risultato è inutile esporre ai seppur transitori sintomi irritativi da esposizione alle alte temperature che comporta la resezione o vaporizzazione laser. Le tecniche sono comunque in continua evoluzione, è probabile che questa linea di condotta tenda a mutare anche in un futuro abbastanza prossimo. In ultimo, si tratta comunque di un intervento endoscopico di modesto impegno, alla portata di qualunque urologo non proprio di "prima nomina" ...