Chiarimenti su cistiti post coitali

Salve, spero di ricevere alcuni chiarimenti in merito alla cosiddetta cistite post coitale. Dopo aver effettuato diverse visite, tamponi e urinocolture noto una certa confusione intorno all'argomento. In passato ho avuto episodi sporadici di forti cistiti 24 ore dopo i rappprti curate con antibiotici. Di recente invece, e soprattutto nelle ultime due estati, ho avuto cistiti meno forti senza alcun bruciore ma con lo stimolo frequente di urinare insieme con il senso di pesantezza in vescica. Queste cistiti più recenti e meno forti (che in genere ho curato con pasticche al mirtillo) sono insorte sempre con più frequenza tanto che negli ultimi mesi compaiono puntualmente dopo ogni rapporto o semplice contatto, subito dopo il contatto, senza nemmeno aspettare le 24 ore. Mi chiedo dunque se c'è una relazione tra queste cistiti e il caldo estivo e se il fatto che compaiano subito dopo il contatto possa essere dovuto a un'infiammazione già presente. Aggiungo inoltre che un mese fa ho effettuato un tampone da cui è risultato escherichia coli e un'urinocoltura da cui è emersa una scarsa presenza di e coli. In seguito a ciò la ginecologa mi ha prescritto ciproxin per una settimana e dicoflor elle fermenti, tuttavia non ho ancora risolto il problema. Qualche mese fa invece l'urinocoltura era risultata negativa. Mi chiedo se siano davvero i batteri la causa di queste cistiti o se si tratti di semplice irritazione dei tessuti. Nel frattempo sto procedendo autonomamente con l'assunzione di dmannosio e fermenti dato che l'ultima cura prescrittami dalla ginecologa non ha avuto efficacia. Sto seguendo la giusta strada? Ho letto su internet che sintomi simili potrebbero essere ricondotti anche alla clamidia. Potrebbe essere il mio caso pur non avendo bruciore? Nell'ultimo tampone effettuato non era previsto l'esame della clamidia. Grazie.
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Dr. Paolo Piana Urologo 38.3k 1.7k 17
Testare la presenza della clamidia puó completare il quadro, ma il sospetto che sia questa la responsabile è ben n poco consistente. Nella quasi totalità dei casi, i batteri coinvolti nelle infezioni delle basse vie urinarie provengono dall'intestino e denotano perlopiú uno squilibrio nella flora batterica locale. Il seppur minimo trauma del rapporto è in grado di rompere un precario equilibrio e scatenare il disturbo. Lei sta già facendo molto per proteggere la vescica (d-mannosio, mirtillo rosso e quant'altro). Forse una attenzione ancora maggiore dovrebbe essere rivolta al versante intestinale, con attenzioni anche riguardo a tempi e modi dell'alimentazione. Lei ci risulta essere un po' sottopeso, alla sua età talora questo puó denotare un assorbimento intestinale non perfetto, con tutto quanto ne concerne. Le consigliamo di rivolgersi ad un nostro Collega specialista in urologia per fare un serio punto della situazione.

Paolo Piana
Medico Chirurgo - Specialista in Urologia
Trattamento integrato della Calcolosi Urinaria
www.paolopianaurologo.it

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dopo
Utente
Utente
Gentile dottore, la ringrazio per la chiara risposta. In realtà soffro di colon irritabile da molto tempo, ho anche effettuato una colonscopia ma nessuna cura per il colon irritabile, in quanto il medico specialista che consultai mi disse che la cura avrebbe previsto psicofarmaci e attenzione all'alimentazione. Dato che non volevo sottopormi a psicofarmaci ho cominciato a porre attenzione all'alimentazione, cercando di regolarizzare il più possibile l'intestino e, in effetti, negli ultimi anni è andata meglio ma non mancano periodi in cui riemergono attacchi di colite, come nell'ultimo mese. Avrebbe qualche consiglio da darmi in merito? Per il momento sto assumendo fermenti dicoflor elle, normogin capsule vaginali di fermenti lattici e dmannosio melura. La ringrazio.
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Dr. Paolo Piana Urologo 38.3k 1.7k 17
Non avevamo dubbi che ci fosse sotto un evidente problema intestinale,fattore importantissimo che lei ha omesso di riferirci. A questo punto il percorso si sdoppia, poiché con pari impegno si dovrà seguire la strada urologica ma anche, e forse con ancora maggiore convinzione, la strada gastro-enterologica. Altrimenti, come si suol dire, non se ne caverà mai il classico ragno ...
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Utente
Utente
Capisco. Ma da quanto ne so e da quanto mi è stato detto dai medici consultati purtroppo non c'è molto da fare per il colon irritabile se non, come dicevo, cercare di migliorare l'alimentazione. Crede che sarebbe opportuno assumere anche dei fermenti più specifici per l'intestino oltre a quelli che sto già assumendo da un mesetto? La ringrazio per la disponibilità.
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Dr. Paolo Piana Urologo 38.3k 1.7k 17
Questa è materia per i gastroenterologi, o meglio per i nutrizionisti che con queste situazioni, come si suol dire, ci vanno a nozze.
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