Ipertono Spastico

Salve buongiorno, vi contatto per chiedere non un classico consulto "diagnostico" ma per una ragione puramente esplicativa di un mio dubbio. Io sono uno studente di Fisioterapia al secondo anno e nel corso dello studio della parte teorica e riabilitativa della parte neurologica, mi sono soffermato a riflettere sull'annosa questione dell'ipertono spastico. Volevo riuscire a capire meglio, sia l'origine ma soprattutto il rapporto che esiste fra l'ipertono e una contrazione volontaria di un muscolo che può presentare ipertono. In questo mio caso mi riferisco ovviamente a un classico caso di stroke cerebrale, con lesione della via piramidale e classiche conseguenze (aumento ROT, Spasticità, possibili spasmi, debolezza quindi emiplegia), consapevole del fatto che ogni ictus ha differenti modalità di insorgenza, danni provacati al soggetto, il quale potrà essere più o meno giovane, potrà avere o meno patologie concomitanti che possano influenzare il prosieguo della malattia e far residuare menomazioni funzionali. Partendo dal presupposto che l'ipertono è un aumento del tono muscolare causato dal danno al cervello, che insorge dopo una prima fase di flaccidità in acuto, è causato da una abnorme aumento del riflesso di stiramento e da una mancata regolazione a livello centrale della componente eccitatoria/inibitoria che comporta uno squilibrio verso l'eccitazione con conseguente aumento di tono (se sbaglio correggetemi). Ovviamente parlo di una situazione ipotetica in cui l'impossibilità di contrazione quindi movimento non dipenda dalla difficoltà di reclutamento. Ciò che io mi chiedevo era se la presenza di ipertono preclude del tutto la possibilità di una contrazione muscolare volontaria (ovviamente parliamo dei muscoli interessati quindi gli antigravitari), quindi se l'impulso, che in situazione non patologica viene trasmesso al muscolo per farlo contrarre, segue le stesse "vie" che creano l'aumento di tono (quindi o ipertono o contrazione volontaria); oppure se la presenza di ipertono impedisce (o ostacola) la contrazione solo perchè il muscolo è già ad un tono aumentato rispetto alla norma e quindi il muscolo non può più contrarsi per motivi "meccanici". Cercando di semplificare, la mancata o ridotta contrazione, è un problema di trasmissione nervosa (o un impulso o l'altro) oppure un fattore "meccanico" che però coinvolga il fatto che estendendo un gomito ad esempio, aumenta lo stiramento di conseguenza aumenta il tono e il movimento non si riesca a compiere. Spero di esser stato chiaro, questa domanda mi è venuta solo per motivi puramente con fini di riabilitazione, perchè a seconda, pensavo di poter avere due quadri differenti e quindi differenti metodologie di trattamento.
Vi ringrazio dell'attenzione, in attesa di risposta

Cordiali saluti
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Dr. Antonio Ferraloro Neurologo 75.1k 2.3k 20
Gentile Utente,

probabilmente prima di postare il consulto non ha fatto attenzione ai vari punti delle linee guida, in particolare della Parte I 2d.
Le invio il link di riferimento
https://www.medicitalia.it/consulti/linee-guida-consulto-online/#parte1
Per cui non è possibile dare seguito ai Suoi quesiti che esulano dalle finalità di questo sito.

Buona domenica e cordiali saluti

Dr. Antonio Ferraloro

[#2]
dopo
Utente
Utente
Salve, ok non ne ero a conoscenza, me ne scuso. Visto che ormai ha letto la mia domanda potrebbe rispondermi anche privatamente ? Dal momento che non è decisamente una pura curiosità da gatto, ma più una risposta che genera ragionamenti su cose che potrebbero diventare importanti, non crede ?

Cordiali Saluti