Interrompere terapia?

Gentili dottori, se avete letto i miei vecchi consulti posso essere un po' più sintetico. Ricapitolando sono in terapia da quasi 2 anni da un terapeuta ad indirizzo cognitivo/comportamentale, trovato su un sito internet dove ho scoperto che ha 2 studi di cui uno sorprendentemente a neanche 5 minuti in linea d'aria da casa mia (un atto più unico che raro), cosa che ha influito sulla scelta. Solo che purtroppo nelle prime sedute vengo a sapere che tale studio non è agibile per lavori e quindi devo recarmi al suo studio in centro, una mezz'oretta di macchina e traffico oltre al pagamento del parcheggio.
Col tempo non ho notizie del secondo studio e con le mie domande scopro che in realtà questo secondo studio non c'è più, parlandomi di inagibilità per lavori e altre cose (in realtà solo una scusa per nondire altro).
Comunque a parte questo sono lì da 2 anni, tutte le settimane. Nel primo anno mi è stato di aiuto ma ora non so se sia il caso di continuare. A volte è quasi uno stress uscire dal lavoro e "scappare" da lui, è mentalmente faticoso e a volte eviterei anche perché non ho niente di particolare da dire. A volte ho dimenticanze, c'è confusione con gli orari (frequentemente ho dei rinvii od orari vicini al lavoro) e oltretutto mentre all'inizio aveva dei biglietti da visita su cui scrivere gli appuntamenti adesso non ne ha più, così vado un po' a memoria o con post-it.
Adesso ho comprato macchina ed ho 240€ fissi per la rata e pensare di doverci aggiungere le 280€ al mese per la terapia è pesante, per non parlare della mia idea di andare in affitto.
Cosa dovrei fare? Per il momento non ne ho parlato con lui...

Assieme alla terapia assumo anche un farmaco da più di un anno e sono seguito da uno psichiatra..sinceramente a volte mi sono chiesto se il mio umore è dato dalla terapia o dal farmaco...
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Dr. Magda Muscarà Fregonese Psicologo, Psicoterapeuta 3.8k 149 11
Gentile utente, penso che Lei dovrebbe esporre appunto al Collega che la segue de visu.. i suoi dubbi ed anche i problemi concreti che continuare le pone ..
Inoltre deve anche valutare come si sente , rispetto a prima,che tipo di transfert sente di avere .
Se si sente accolto , compreso, se la sua autostima è aumentata.. Potrebbe anche ipotizzare un intervallo in cui riflettere , prendere i farmaci e pagare un pò le rate della macchina.. Tutto questo con chiarezza e trasparenza.. Coraggio , ci provi

MAGDA MUSCARA FREGONESE
Psicologo, Psicoterapeuta psicodinamico per problemi familiari, adolescenza, depressione - magda_fregonese@libero.it

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Dr.ssa Franca Esposito Psicologo, Psicoterapeuta 7k 154
Gentile Signore,
Dopo 2 anni di terapia, specie di tipo cognitivo-comportamentale, che non affronta le problematiche inconsce, dovrebbe avere delle idee piu' chiare circa il percorso che sta compiendo! E non provare insoddisfazione.
Il problema del costo e' a valle di tale insoddisfazione.
Se Lei fosse entrato davvero in una relazione/alleanza terapeutica i suoi dubbi sarebbero meno intensi.
Che dirLe? Faccia un bilancio, su un foglio di carta, comparando le situazioni conflittuali che ha portato in terapia e quelle che ritiene di avere risolto. E se valuta questo bilancio positivo o no. Se valuta degno di essere perseguito un obiettivo piu' avanzato di quello che ha raggiunto fin'ora.
E' una scelta Sua, non meramente economica ma personale, una realizzazione di se'.
L'impegno economico e' in relazione a questo!
I migliori saluti.

Dott.a FRANCA ESPOSITO, Roma
Psicoterap dinamic Albo Lazio 15132

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Dr.ssa Angela Pileci Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 19.8k 506 41
Gentile Utente,

se Lei dice "Per il momento non ne ho parlato con lui..." come pensa che potremmo aiutarLa noi da qui. Tutti questi problemi elencati possono, anzi devono essere discussi con il terapeuta, perché da una parte c'è il problema economico, ma dall'altra c'è la questione dell'opportunità di continuare la terapia oppure no.
Il terapeuta non ha mai fatto cenno ad una fine o a distanziare le sedute?
Mi pare di cogliere, ma forse sbaglio, una certa sfiducia nelle Sue parole e nel modo in cui descrive l'operato del terapeuta: ho capito bene?

Dott.ssa Angela Pileci
Psicologa,Psicoterapeuta Cognitivo-Comportamentale
Perfezionata in Sessuologia Clinica

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Dr.ssa Laura De Martino Psicologo, Psicoterapeuta 25 1 11
Gent.Le utente,
dalle sue parole mi arriva chiaramente il peso della terapia. Portare avanti un percorso terapeutico è sicuramente impegnativo e a volte troviamo davvero tanti "buoni motivi" per concluderlo. Si chieda cosa davvero la sta portando fuori dalla stanza di terapia, cosa c'è dietro agli impedimenti pratici e ai tanti motivi per screditare il suo terapeuta. Ad ogni modo la invito a parlarne con lui e a darsi l'opportunità di terminare la terapia con uno o più sedute conclusive piuttosto che "tagliare" improvvisamente, evitando irrisolti o sospesi che potrebbero far sentire il loro peso.
Saluti,

Dr.ssa Laura De Martino
Psicologa, Psicoterapeuta Relazionale e Familiare
tel 3280273833 - Napoli