Ansia ed attacchi di panico

Gentili Dottori, due settimane fa, in seguito ad un episodio di forte malessere mentre ero da sola in casa che è partito con sensazione di extrasistole ed è sfociato poi in mancanza di respiro,forte giramento di testa,vertigini,senso di fastidio e peso al petto,offuscamento mentale,debolezza ed intorpidimento degli arti,sono stata portata in pronto soccorso, dove ho scoperto di avere la pressione a 160/100 e il battito cardiaco molto accelerato, ma in seguito agli accertamenti cardiaci e alla visita neurologica, non è emerso nulla di anomalo a livello organico. Da quel giorno la mia vita è cambiata, nei giorni immediatamente seguenti al malore avevo sempre un senso di forte ansia ed agitazione addosso,avevo sempre paura che quelle sensazioni potessero tornare,non vivevo praticamente più. Col passare dei giorni quel senso di tensione ad allerta continui sono svaniti, ma mi è rimasta la fame d'aria,soprattutto quando sono a letto e sto per addormentarmi (infatti mi sveglio di soprassalto senza respiro) la tendenza all'agitazione nelle situazioni in cui vengo lasciata da sola in casa, in macchina o al supermercato: inizio a pensare che potrei sentirmi male come allora e ritrovarmi da sola. Sto imparando a riconoscere e controllare i primi sintomi degli attacchi d'ansia, e credo mi riesca bene, perchè non sfociano mai in attacchi di panico veri,riesco a bloccarli respirando profondamente e ripetendo a me stessa che è la mia mente a provocare tutto. Su consiglio di un amico che ha seguito una terapia cognitivo-comportamentale per attacchi di panico, sto riportando gli episodi su un diario che rileggo ogni tanto. Vorrei sapere: secondo voi soffro di attacchi di panico e quindi anche il mio primo malore lo è stato, oppure sto solo pagando le conseguenze di quel malore e man mano che il tempo passa starò meglio? Mi consigliate di rivolgermi ad uno psicoterapeuta già ora o aspetto di vedere come si evolve la cosa?
Aggiungo che circa una settimana prima di quel malore, ho assistito ad un incidente tra un'auto ed un ragazzino su una bici, ed in quell'occasione mi sono coperta gli occhi,ho iniziato ad urlare,a chiedere come stesse il bambino e successivamente non riuscivo a respirare,il cuore batteva forte, non sentivo gambe e braccia e sono stata male per le due o tre ore successive.
Aggiungo anche che soffro spesso di somatizzazioni ansiose e di ipocondria, che mi porta a fare continuamente ricerche su internet.
Grazie,cordiali saluti.
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Dr.ssa Valeria Randone Psicologo, Sessuologo 17.4k 317 528
Gentile Utente,
Le diagnosi non le fanno gli amici che sono stati pazienti a loro volta, ma i clinici: medici e psicologi.
Eviti diari e controlli ossessivi della sua sintomatologia.

Si rivolga ad una struttura pubblica dove troverà psichiatra e psicologo per eventuale terapi combinata:

Farmacologica e psicoterapica, ma a diagnosi chiara effettuata.

Se orlando chi è stato male, quindi amici e conoscenti, vorrei il rischio di un "contagio d'ansia" davvero poco utile.

Cordialmente.
Dr.ssa Valeria Randone,perfezionata in sessuologia clinica.
https://www.valeriarandone.it

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Dr.ssa Franca Esposito Psicologo, Psicoterapeuta 7k 154
Gentile Signora,
Gli episodi acuti di ansia lasciano una memoria, delle paure.
Non si convinca che fossero attacchi di panico. Forse sono stati episodi di ansia molto acuta, che comunque andrebbero decodificati per capire cosa li abbia determinati.
Io Le consiglierei un approccio psicosomatico/psicodinamico che le permettera' di comprendere le "cause" simboliche dell'ansia al fine di rimuoverle e non lavori solo sugli effetti.
I migliori saluti.

Dott.a FRANCA ESPOSITO, Roma
Psicoterap dinamic Albo Lazio 15132

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dopo
Utente
Utente
Grazie Dottoresse Randone ed Esposito.
In risposta alla gentile Dottoressa Esposito, purtroppo mi ero messa in testa di aver avuto dei veri e propri attacchi di panico,perchè credevo che gli episodi di ansia acuta non differissero dai primi, pensavo che i sintomi di ansia fortissima come quelli che ho io, fossero automaticamente attacchi di panico. Mi sento in parte sollevata da quando ho letto la Sua risposta, mi sento molto più rilassata. Il malore che ho avuto la prima volta, è avvenuto in seguito ad una delle mie tante abbuffate compulsive,delle quali soffro sin da quando ero bambina. Nell'ultimo periodo non stavo più riuscendo a controllarle ed ero molto preoccupata per il mio peso che cresceva sempre di più. Parlo al passato perchè da quell'episodio mangio piuttosto poco. In più in questi ultimi mesi stavo vivendo una sorta di "depressione", non uscivo quasi più e avevo scarso interesse per tutto, non trovavo una via d'uscita alla mia obesità e mi sentivo condannata alla mia vita triste. Può essere stata questa sensazione di trovarmi in un labirinto a portarmi a questi stati d'ansia?
Un'ultima domanda: dato che la mia ansia mi porta ad aver paura a star da sola o uscire da sola, oltre che enormi difficoltà a continuare a fare quello che stavo facendo quando la tensione diventa insopportabile, c'è una terapia che intanto mi aiuti ad affrontare subito queste difficoltà e che mi faccia tornare relativamente presto a vivere, per poi magari andare a scavare in seguito nel mio vissuto?
Grazie,cordiali saluti.
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Dr.ssa Franca Esposito Psicologo, Psicoterapeuta 7k 154
Gentile Signora,
Una teoria psicosomatica che potrebbe riguardarLa e' che il "grasso" corporeo crei una difesa fisica dal mondo esterno. Dagli attacchi, dall'essere guardata, dal doversi difendere da tutti. Una corazza che metta al riparo dalle seduzioni, dalle delusioni.
Come vede il discorso e' complesso e dovrebbe affrontarlo con calma, con l'aiuto di uno specialista.
Per intanto chieda un aiuto medico.
Un primo step sara' il medico curante ma se potesse contattare uno psichiatra sarebbe meglio. In quanto uno psichiatra ha molta piu' competenza nel prescrivere dei farmaci adeguati a Lei.
Quando avra' mitigato gli attacchi di ansia potra' iniziare una psicoterapia dinamica per elaborare le cause inconsce che hanno determinato tutto questo crash..
Ci mandi Sue notizie, spero positive!
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dopo
Utente
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Gentili Medici, vi scrivo a distanza di 4 mesi per aggiornarvi sulla situazione e per chiedervi un chiarimento su un sintomo. Un mese fa ho intrapreso un persorso di terapia cognitivo comportamentale, sto per partecipare alla quarta seduta,e devo dire che già il sostegno dello psicoterapeuta mi fa stare meglio,in più sto imparando a conoscere il disturbo da attacco di panico con agorafobia, del quale soffro. Conoscere il meccanismo mi aiuta a capire che non sono in pericolo di vita in quel momento. L'unico problema che ho è con un sintomo che ancora mi fa troppa paura, non riesco ad accettarlo, forse perchè mi sembra assurdo che possa essere la mia testa a crearlo: All'improvviso, mi sento come se non avessi il lato sinistro del corpo, o il petto, l'addome e le braccia. Una specie di leggerezza,debolezza, una specie di sensazione di assenza di queste zone del corpo, che ho provato anche alle gambe o alle mani, ma che sul petto e sull'addome mi mette davvero terrore!Forse perchè dal petto si respira e quindi ho paura che sia compromessa anche la respirazione. Questo sintomo mi porta poi a sentirmi debole in tutto il corpo. La maggior parte delle volte sparisce lentamente quando mi distraggo, altre volte continua in maniera leggera anche per un'ora e,se ci penso e mi fisso,aumenta. La mia psicoterapeuta le chiama parestesie, ma a me non sembrano, perchè non sento formicolare... Sapete spiegarmi cosa sono queste sensazioni? Spero in una vostra risposta,perchè questo sintomo ancora riesce a provocarmi attacchi, è l'unico! Grazie,cordiali saluti.
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Dr.ssa Franca Esposito Psicologo, Psicoterapeuta 7k 154
Cara Signora,
Il funzionamento dei muscoli e dei nervi intesi in senso fisico, tutti i muscoli e i nervi e' sotto il comtrollo del Sistema Nervoso. Volontario o vegetativo. Il Sistema Nervoso Vegetativo e' denominato anche "Autonomo" in qianto non lo controlliamo con la volonta'. Un esempio tipico e' il tono muscolare. Che viene mantenuto sempre. Anche durante il sonno.
I muscoli localizzati nel torace appartengono al Sistema Nervoso Autonomo e consentono alla gabbia toracica di aprirsi e chiudersi per respirare.
Tutto questo complesso funzionamento ha delle fibre "motorie" che lo fanno agire e delle fibre "sensorie" che inviano al cervello i segnali necessari a coordinare il tutto.
Quindi quelle che si indicano come parestesie riguardano le fibre sensorie. I tremoli o meno possono essere delle risposte prodotte o meno dalle fibre motorie e dal tono muscolare.

Mi rendo conto che il discorso possa non essere semplicissimo per un neofita della psicofisiologia ma ho fatto il possibile per renderlo comprensibile!
Se non ci sono riuscita come avrei voluto chieda senza timore!
I miei auguri!
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Utente
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Gentile dottoressa Esposito,è stata più che chiara,la ringrazio moltissimo. Purtroppo la sensazione è veramente bruttissima ed è stata capace di provocarmi un attacco di panico ieri, in un momento nel quale stavo riprendendo fiducia e stavo avendo sempre meno paure, invece adesso mi sento di nuovo vulnerabile. Ho bisogno di sapere con certezza che quello che ho io è un sintomo d'ansia. Non lo leggo spesso in giro,anche parlando con altre persone che soffrono di dap,sento sempre di debolezza a braccia e gambe, ma mai nessuno a petto ed addome,quindi mi sento sola e non riesco a convincermi che sia l'ansia a fare ciò. Per questo vi ho scritto. Quello che ho io è un sintomo ansioso? Si tratta quindi di parestesie? Grazie e mi scusi per l'insistenza, ma se ho questa certezza posso iniziare a lavorare solo sul controllo della paura in quei momenti, invece il dubbio mi manda nel panico
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Dr.ssa Franca Esposito Psicologo, Psicoterapeuta 7k 154
E' ansia fortemente somatizzata.
Dovrebbe elaborare i contenuti emozionali che lei ospita nell'addome e nel petto.
Nel plesso solare ad esempio.
Cosa le "opprime" il petto a livello di metafora, cosa "le impedisce di tirare un sospiro di sollievo"
Cosa la blocca? Nel petto e nella pancia?
A livello dei desideri sessuali e sentimentali come sta messa?
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dopo
Utente
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Ci ha preso in pieno, Dottoressa. La mia relazione sentimentale (e sessuale),che dura da anni, non mi soddisfa, perchè io e lui non lavoriamo,quindi non possiamo convivere. Questa cosa mi fa soffrire da anni,perchè mi dà instabilità nel presente e totale incertezza per il futuro. E mi sento anche bloccata nell'iniziativa personale,perchè qualsiasi cosa io possa fare mi sembra inutile, visto che non possiamo costruire una vita insieme.
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Dr.ssa Franca Esposito Psicologo, Psicoterapeuta 7k 154
Lavori su questo cara Signora.
Il Suo corpo le parla di questo male.
Forse consapevolizzare che il problema e' questo anche se non significhera' risolverlo servira' a dare un senso a quello che prova! Senza che subentri il panico perche' le difficota' e l'esigenza di affrontarle sono reali e concrete!
Auguri di nuovo, per tutto!
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Utente
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Non so come ringraziarla Dottoressa. Le auguro buon (preziosissimo) lavoro.
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Utente
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Gentile Dottoressa Esposito (o anche gli altri medici), mi è venuto un altro dubbio: stasera,mentre avevo il solito sintomo di petto addormentato,avvertivo la stessa sensazione anche alla gola e alla bocca. Ho fatto l'errore di mangiare un pezzo di brioche e quando sono andata per deglutire, non riuscivo a farlo,era come se avessi la gola anestetizzata e come se non avessi il controllo sulla gola, quindi ho rischiato di restare con la brioche in gola, invece per fortuna è scesa e l'ho proprio sentita accarezzare l'esofago,era una sensazione molto viva. Anche non riuscire a deglutire fa parte dei sintomi del panico? Sono molto spaventata perchè quando ho questi "addormentamenti" ho come la sensazione di non riuscire a controllare quelle parti del corpo, e questo episodio di non riuscire a deglutire me ne ha dato conferma... Grazie, buona serata
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Dr.ssa Franca Esposito Psicologo, Psicoterapeuta 7k 154
Purtroppo si' cara Signorina.
I muscoli si contraggono involontariamente talvolta.
Forse era molto infelice in quel momento.. la metafora concreta e' "il nodo alla gola" in questo caso.
Come si sentiva?
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Utente
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Beh dottoressa,ormai l'infelicità la fa da padrona..però no,non era un momento particolarmente infelice. Sono andata a leggere il significato di nodo alla gola, ma non è la cosa che succede a me.Non sento corpi estranei in gola e il cibo non si blocca in gola. Io proprio non riesco a controllare col cervello la deglutizione in quei momenti... Quando sono andata per deglutire, i muscoli non hanno risposto! Stasera ho cenato con apprensione per questa cosa e mi succedeva che quando mi rilassavo e pensavo ad altro,deglutivo bene,invece quando mi concentravo, la gola non rispondeva al comando! E' bruttissimo! Non so come farò a mangiare cose come la carne o un panino da adesso in poi! Cosa mi consiglia,Dottoressa? Grazie per la gentile e celere risposta.
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Dr.ssa Franca Esposito Psicologo, Psicoterapeuta 7k 154
Signora cara si e' resa conto da sola che e' la tensione che Le blocca la gola.
Sarebbe meglio che mangiasse in compagnia di qualche persona amica chiacchierando del piu' e del meno. E senza "concetrarsi" sulla deglutizione.
Comunque questi episodi ricorrenti Le indicano che deve prendersi cura dei motivi a monte delle Sue tensioni.
Altrimenti non riuscira' a rasserenarsi a livello emozionale e psico-fisiologico!
Buon week end!
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Utente
Utente
Si Dottoressa, è vero...Mi rendo conto da sola che non posso continuare così...Grazie mille per la grande disponibilità,le auguro un buon proseguimento di serata.
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