Il mio ragazzo ha un fratello con problemi di natura psichiatrica ed io mi sento in pericolo

Buongiorno, vi chiedo il vostro gentile consulto per quanto riguarda la situazione familiare del mio ragazzo, con il quale sto insieme da due anni. Ha 30 anni e vive con i suoi anziani genitori che necessitano ovviamente di attenzioni e suo fratello maggiore ormai quarantenne, il quale ha avuto problemi durante la nascita. E fisicamente sano, ma ha evidenti problemi di natura psichiatrica: lo sguardo assente, movimenti continuativi ed ossessivi tipo camminare avanti e indietro blaterando parole con se stesso, capacità linguistiche elementari e quando parla è difficile capire cosa dice; un momento prima lo senti battere le mani perchè magari è felice poichè guarda il suo sport preferito e cinque minuti dopo lo senti imprecare (senza orari, anche in piena notte) o inveire contro i genitori. L'ho visto con i miei occhi arrabbiarsi e sbattere cuscini a terra perchè avevo chiesto alla madre in sua presenza se lui stesse uscendo un pò, Dopo avervi delineato a grandi righe il soggetto, arrivo al nodo cruciale del mio consulto; quando sono in sue presenza ( e spesso accade quando veniamo lasciati soli per piccoli frangenti) mi sento osservata poco amichevolmente, cioè ho come l'impressione che lui provi impulsi sessuali nei miei confronti. Mi guarda come se stesse guardando una bistecca, cerca le mie mani, mi da i pizzicotti sul viso, e mi associa o alle tenniste che vede in tv o peggio alle ragazze che vede (la notte indisturbato in cucina) in tv delle linee erotiche. Diciamo che ha una vera e propria ossessione per il mondo femminile, e quando ad esempio è in famiglia e ci sono parecchie donne è molto agitato e si comporta con loro più o meno come vedo fare con me. Il problema è che io vorrei costruire qualcosa con il mio ragazzo e chi può dire se un giorno non potremmo vivere insieme; quando non ci saranno più i genitori chi si prenderà cura del fratello? io ho seriamente paura di dovermi trovare un giorno da sola con lui in casa. Ne ho parlato con il mio ragazzo, dicendogli che il fratello andava reintegrato nella società, doveva frequentare qualche associazione, uscire, sfogare le proprie frustrazioni in altri modi più costruttivi, e non passare giorni e giorni interi in una triste casa passando dalla televisione, al letto, al divano, al corridoio; è un uomo ormai. Mi sono purtroppo sentita rispondere o che stavano provvedendo a trovare qualcosa o che il soggetto in questione non accetterebbe di prendere parte a queste iniziative; ma se non provi non puoi saperlo! Ora, prendendo seriamente coscienza dello stato di totale ignoranza nel quale vige la famiglia del mio ragazzo e purtroppo anche lui, chiedo a voi se devo seriamente preoccuparmi in prospettiva di una vita futura insieme; premettendo che ad oggi io non sono propensa nella maniera più assoluta ad avere timore in casa mia!
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Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 43.5k 993 248
Gentile utente,

Questa però non è una questione medica, ma di organizzazione familiare mi par di capire.

Dr.Matteo Pacini
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