Tonsillectomia, linfonodi e ebv

Gentile dottore, Le scrivo per avere un consulto professionale per quella che è la mia condizione patologica. Ho 41 anni nel 2009 sono stato sottoposto a tonsillectomia, per recidiva, nel 2013 sono stato sottoposto a un intervento di maxillo facciale per mal occlusione di terza classe. Due mesi fa ho fatto le analisi complete del sangue che non hanno riportato nulla di particolare se non gli anticorpi e classe. Due mesi fa ho fatto le analisi complete del sangue che non hanno riportato nulla di particolare se non gli anticorpi EBV E magalocitovirus. Il mio problema maggiore è che ogni 15 20 giorni al massimo mi ritrovo con i linfonodi del collo molto dolorosi, mancanza importante di voce, assoluta mancanza di vitalità, linee di febbre, lingua bianca. Ricordo inoltre che sono affetto da ernia iatale che proviene da esofagite di terzo grado che curo con inibitori della pompa protonica. Inoltre le mie precedenti analisi ( quelle di due mesi fa), escludono la presenza nel mio corpo di virus come ad esempio HIV. Faccio una vita agiata, mangio bene, prendo integratori vitaminici di qualità, ed in effetti quando non sono affetto da disgrazie, sto davvero molto ma molto bene. Accade però che da un giorno all'altro avverto linfonodi dolorante al collo che stanno a preludere un successivo coinvolgimento dal giorno dopo di altro malessere. Ora, vivere così è davvero troppo sofferente, Per cui mi chiedevo se fosse possibile secondo lei intervenire in qualche modo e in qualche misura per cercare di arrivare a un compromesso di vita dignitoso e un attimino più costante. Ho provato cicli termali ma senza esiti positivi. Non fumo, non bevo, sono di sana e robusta costituzione. Inoltre sono un individuo tranquillo e E per nulla ansioso. Tre settimane fa feci una visita otorino per tappi di cerume nelle orecchie e con l'occasione la specialista guardo la gola e diagnostico una faringite, anzi una rinofaringite cronica specificando che la mia gola è davvero ma davvero brutta, malgrado io nel momento della visita ero in perfetta forma e stavo benissimo. Chiederei pertanto a lei di di informarmi qualora vi fossero delle possibilità, seppur minime di portare migliorie alla mia quotidianità da un punto di vista salutare. Nel ringraziarla per la risposta la saluto cordialmente.
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Dr. Edoardo Bernkopf Dentista, Gnatologo, Esperto in medicina del sonno 6.5k 211 29
Gentile Paziente, il suo racconto mi incuriosisce, perché lei riferisce sintomi in se poco significativi, ma che messi insieme potrebbero suggerire qualcosa di interessante.
Anzitutto lei lamenta una faringite ricorrente/cronica. Come tutte le patologie ricorrenti, penso trovi un'indispensabile e determinante elemento patogenetico nel terreno oltre che / piuttosto che nell'agente eziologico. Per terreno intendo una struttura sfavorevole, che in questa patologia può essere costituita da uno schema respiratorio orale primario, a sua volta sostenuto da sfavorevole occlusione dentaria, conformazione della bocca , postura mandibolare.
In presenza di una Respirazione Orale Primaria (ROP), una considerevole quota di aria inspirata salta il fisiologico filtro costituito dall'epitelio nasale ciliato e investe, non preriscaldata e umidificata nelle fosse nasali e nelle cavità paranasali, la mucosa faringea e le tonsille in particolare. Oltre a favorire l’irritazione di quest’ultima con meccanismo fisico, la mancata filtrazione nasale favorisce l’introduzione di agenti patogeni di vario tipo, anche perché il transito orale aggira il filtro e le difese presenti nelle mucose rinosinusali.
Il respiratore orale, bambino o adulto, spesso la notte ha un respiro rumoroso, russa , e può presentare episodi di apnea , cioè di arresto del respiro per alcuni secondi. Il suo sonno è spesso agitato, al risveglio è stanco.
Lo schema respiratorio orale costituisce un elemento favorente non solo delle tonsilliti, ma anche di tutte le patologie delle vie aeree, sempre per il motivo che fa mancare la funzione di filtro e difesa che il transito nasale assicura.
Tutto ciò è spesso legato ad una sfavorevole conformazione della bocca e delle arcate dentarie, e ad una alterata postura della mandibola.
Purtroppo ci si accanisce sempre e solo contro l’agente eziologico, di cui sappiamo tutto: sappiamo benissimo come ammazzarlo e ci riusciamo sempre: il vero problema non è l’infezione , ma capire perché recidiva continuamente.
Sugli altri due sintomi riferiti, la invito a leggere gli articoli che si aprono con questi link.
Se si riconosce nel quadro generale che ne risulta, mi faccia sapere
Cordiali saluti ed auguri

https://www.medicitalia.it/minforma/gnatologia-clinica/1315-il-reflusso-gastro-esofageo-notturno-attenti-al-russare-e-all-apnea.html
https://www.medicitalia.it/minforma/gnatologia-clinica/1898-ceruminosi-e-tappo-di-cerume.html
www.studiober.com/pdf/Cefalea_Otite_Cervicalgia.pdf
N.B.: dopo aver aperto il link, deve clikkare su: "continua e apri il sito.."

Dr. Edoardo Bernkopf-Roma-Vicenza-Parma
Spec. in Odontoiatria, Gnatologo- Ortodontista
edber@studiober.com - www.studiober.com

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dopo
Utente
Utente
Gentile Dottore, nel ringraziarla per la celerità nella risposta, Le comunico che ho preso in visione i suoi scritti riportati nei link fornitomi. In ciò che ho letto, mi rispecchio nelle apnee notturne con esclusione però del russare. Circa le apnee, vorrei essere più specifico: credo di non avere apnee ogni notte ma, a detta anche della mia compagna, con una frequenza di una volta ogni tre notti. Alcune volte mi accorgo personalmente dell'apnea e nel momento in cui ho il respiro bloccato, mi sveglio di soprassalto. Altre volte invece è la mia compagna che mi sveglia in quanto avverte un fischio di espulsione d'aria della mia respirazione. Le confermo inoltre che otto volte su 10, per non dire nove, al mattino mi sveglio più stanco di quando sono andato a letto. Altra questione di cui non le ho accennato precedentemente paren altra questione di cui non le ho accennato precedentemente sta nel fatto che molto frequentemente, diciamo almeno una volta al mese e per la durata di circa una settimana, soffro di un'incredibile quantità di aria intestinale ovvero aerofagia intestinale ovvero aerofagia che si traduce in espulsione d'aria (non dalla bocca) in modo continuo e non legato al tipo di alimentazione. Inoltre tornando alla mia malocclusione, inoltre tornando alla mia malocclusione, la stessa, sicuramente è migliorata dopo l'intervento di riposizionamento scheletrico della mandibola e mascella. So di avere i seni nasali non propriamente grandi, e mi accorgo che di notte prevalentemente utilizzo la bocca per il respiro. Siccome so che la mia questione racchiude in sé vari elementi, mi piacerebbe poter individuare nella sua persona lo specialista che possa seguirmi al fine di potermi guidare a migliorare la mia patologia, Che fino ad oggi non ho mai ricevuto l'adeguata attenzione, io credo.
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Dr. Edoardo Bernkopf Dentista, Gnatologo, Esperto in medicina del sonno 6.5k 211 29
Gentile Paziente, la sua replica mi rinforza il sospetto. La presenza di apnee che il paziente percepisce è solo una piccola parte, perché del resto non è cosciente.

In questi casi dispongo una polisonnografia domiciliare, che analizza con rigore la situazione.

Aggiungo che l'intervento maxillo facciale , che si occupa delle basi ossee, non può essere rigoroso nel determinare una corretta occlusione e spesso deve completarsi con un approccio ortodontico o con dispositivi di mantenimento.

Non credo che via rete, senza una visita diretta, si possa dire di più.
Cordiali saluti ed auguri.


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