Tac controlo metastaso epatiche

Egregi medici,
mia madre 67 anni, dal 2012 è affetta da metastasi ossee, recidiva di un tumore al seno operato 15 anni fa che fino a quel momento era solo un triste ricordo. E' stata, dopo la diagnosi in cura per sei mesi con chemioterapia (dexorubicina+ciclofosfamide) , successivamente con Zometa (4Ml ogni 28 gg) e Letrix (ex-Femara). La situazione osse è stata per tre anni stazionaria, non ci sono state nuove lesioni, ma neanche rimarginamenti delle vecchie. Lo scorso Maggio 2015, durante la semestrale TAC di routine, si evidenzia un piccolo ma sospetto nodulo polmonare, effettuato approndimento con PET, da qui il disastro: mentre il nodulo contunuava a rimanere sospetto nonostante la PET, il fegato risultava affetto da 4 metastasi subcentimetriche. L'oncologo ha suggerito la ripresa della chemioterapia, questa volta TAXOLO, infusione settimanale, mamma ne ha fatte 11 (inizialmente dovevano essere 10). Pochi giorni fa ha ripetuto la TAC, siamo quindi a 5 mesi di distanza dal reperto delle metastasi epatiche. Il referto che oggi ho finalmente nelle mani è il seguente:

TC encefalo, torace, addome sup, adomme inf (con e senza contrasto) non confrontato per problemi al sistema con i precedenti.

Non sono apprezzabili aree focali di impregnazione patologica in sede encefalica.
multiple millimetriche calcificazioni si repertano in sede sovratentoriale bilateralmente.
Subcentrimetiche areole osteolitiche sprovviste di orletto sclerotico si repertano a carico dell'osso frontale e parietrale di dc
Micronoduli mantellari aspecifici al LSD (4 mm max)
Strie fibrotiche basali specie a sinistra. Non versamenti pleurici.
Si riscontrano i segni di un ernia iatale.
Fegato di volume aumentato, con evidenza di millimetriche areole ipodense con sottile orletto in corrispondenza di S7 (7mm) s4b (7 e 6 mm) S2 (4mm) S5 (5mm).I rilievi, non descritti nell'esame di riferimento, sono di significato sospetto.
Non lesioni focali solide spleniche, pancreatiche, renali o surrenali.
Si segnalano plurime formazioni litisiache della colecisti; è inoltre apprezzabile una millimetrica concreazione litiasica del tratto peri-pancreatico del coledoco distale (6mm) con minima ectasia della via biliare extraepatica a monte.
Non significative linfoadenopatie lombo-aortiche o ileo-pelviche.
Normale la morfologia della vescica urinaria. Utero di aspetto dis-omogeneo al fondo.
Plurime areee di rimaneggiamento a carattere misto a livello dei metameri dorso-lombari, dello sterno delle ossa iliache, dell'acetabolo sinistro e della testa femorale omolaterale.

Quello che vorrei capire, è se rispetto a 5 mesi fa, c'è stato un cambiamento, dalla lettura mia personale, mi sembra di aver intuito una situazione stazionaria, questo mi fa avere parecchi dubbi sulla reale efficacia del Taxolo. Siccome ormai da 4 anni non mi fermo mai al primo paere, neanche lo stesso del nostro oncologo, vorrei da Voi un' opinione, e una indicazione su quello che ci aspetterà.

PS: mi scuso per gli errori al titolo e al testo, scrivo con il cellulare.

Cordiali saluti
[#1]
Dr. Mirco Bindi Oncologo, Radioterapista 283 13 8
Gentile signore, sua madre ha sviluppato metastasi multiple dopo 15 anni dal tumore mammario operato e considerato guarito. Questa è una credenza comune ma è sbagliata. il cancro, e non solo quello mammario, è una malattia che coinvolge tutto l'organismo e le cure sono efficaci soli nei casi precoci. Sua madre aveva metastasi silenti o dormienti nei vari organi che si sono attivate. Il perché di questa situazione è sconosciuto alla medicina ufficiale e per questo giustamente hanno consigliato il Taxolo, ma ci sono teorie nuove e rivoluzionarie che interpretano il cancro in modo diverso non convenzionale. Legga "The China Study" e "L'alimentazione nella prevenzione del cancro" che trova ambedue sul Giardino dei libri ed avrà risposte che fino a pochi anni fa erano impensabili. Cordiali saluti

Prof. Mirco Bindi, www.mircobindi.com
specialista in Oncologia, Radioterapia, Patologia generale

[#2]
dopo
Utente
Utente
Egregio prof. Bindi,
intanto desidero ringraziarla per la risposta. Conosco benissimo the china study, e tutte le terapie/alternative/complementari a quelle ufficiali, ed il fatto che un oncologo ne parli è di per se positivo, ma decisamente una goccia in un oceano, poichè a trattare questi argomenti all'interno del triage ospedaliero si passa per "scemi". Discorsi a parte. Mia madre da 6 mesi segue alimentazione strettamente vegana, alcalina e priva di zuccheri raffinati. Solamente grani antichi biologici e in maggioranza senza glutine, con in più cereali, legumi, tanta verdura, amaranto quinoa e miglio. Ascorbato di potassio, aloe, e basenpulver come integratori. Le analisi che faccio fare ogni mese sono perfette anche a livello epatico, nonostante le metastasi. Sperò di aggiungere a breve anche acqua alcalina, per adesso esclusa per il costo proibitivo degli apparecchi. Vorrei adesso capire come presguire, poichè siamo sia io e mamma che l'oncologo in fase di riesame. Proprio oggi ho ritirato la PET che recita più o meno così:

PET FULL BODY confrontata con analoga di sei mesi prima, dopo trattamento con TAXOLO (e, aggiungo io, con dieta vegana-alcalina)

Riduzione del coinvolgimento secondario scheletrico con persistenza di patologico accumulo del radiofarmaco metabolico in sede sternale, all'ischio di destra ai femori ed all'ala liaca destra.

Prive di significativo incremento dell'attività metabolica le ulteriori numerose aree di rimaneggiamento osteostrutturale.
Numericamente ridotte anche le linfoadenopatie patologicamente ipercaptanti con persistenza di moderata attività metabolica solo in sede sovraclaveare sinistra ed ilare polmonare destra.
Persistono, con lieve riduzione del gradiente di accumulo, le lesioni ripetitive epatiche già segnalate (VII,IV, II/II)
Tuttora non caratterizzabili metabolicamente per le ridotte dimensioni i micronoduli polmonari. Limitatamente al potere risolutivo della metodica (circa 5mm) non si rilevano significative anomalie della distribuzione del tracciante nelle restanti regioni corporeee indagate.

CONCLUSIONI:
Persistenza di patologia ad incrementata attività metabolica in sede scheletrica epatica e linfonodale. Risposta metabolica parziale alla terapia effettuata.

Adesso, da ignorante in materia, mi sembra di leggere dei lievissimi miglioramenti, e comunque, non peggioramenti. Quanto sia da imputare al taxolo (unico farmaco usato) e alla dieta, purtroppo non mi è dato sapere, anche se, ho un'idea ben precisa a riguardo. Sono abbastanza sicuro che il medico, forte dei "miglioramenti" proporrà di continuare con taxolo due volte al mese (ciclo da infusione settimanale).

Non so a mio avviso come comportarmi a riguardo e vorrei capire quali alternative possono essere utilizzate, rispetto alla chemio. So di termoablazione o criogenia, soprattutto per le metastasi epatiche, oppure il metodo Sirtex, insomma le strade da poter percorrere sono tante,

Lei, o altri che leggeranno, cosa potete dirmi a riguardo?

grazie in anticipo a tutti.
[#3]
Dr. Mirco Bindi Oncologo, Radioterapista 283 13 8
Gentile Signora, Non è possibile imputare la risposta parziale descritta nella PET al Taxolo o alla dieta del China Study. Inoltre il consolidamento con il Taxolo è la regola da seguire in questi casi, in modo analogo alla dieta. Le aggiungo un concetto che è nel secondo libro che le ho consigliato: il Tempo. La chemio terapia dovrà essere sospesa prima o poi, l'alimentazione vegetale ed integrale no!. Il perché della risposta esula dalle conoscenze tecniche. Cordiali saluti
[#4]
dopo
Utente
Utente
La ringrazio per la risposta.

Quindi, parlando dal punto di vista strettamente medico, a parte il consolidamento con Taxolo non ci sono altre vie? Magari mirate ad eliminare le metastasi epatiche (scrivevo precedentemente della termoablazione o del metodo sirtex)

Cordiali saluti
[#5]
dopo
Utente
Utente
Confermo la notizia appena ricevuta dall'oncologo che ha proposto di continuare con altri tre cicli di Taxolo settimanale. Nello specifico, mia madre, non riuscendo a fare tre infusioni al mese, per via dello spropositato calo dei Bianchi che avviene dopo la seconda infusione, ne farà sempre due al mese e poi 15 giorni di riposo, così per un totale di sei infusioni. Mi chiedo, ma ha davvero senso tutto ciò? Devastare così il corpo che si ritrova senza difese immunitarie, può davvero aiutare? L'oncologo, riferendosi al fegato, ha detto "dobbiamo farle scomparire tutte". Ma dopo 6 mesi dalla prima infusione, il rimaneggimanto è stato millimetrico, si, c'è stata una piccola regressione, ma tutto ciò non fa di certo pensare che fra tre mesi, e dopo 6 infusione, scompariranno le metastasi epatiche, al momento 5, di cui la più grande 7mm . Da persona informata vorrei vedere altro, da figlio, sono però tra due fuochi e non so cosa è meglio decidere, fermo restando che non mi fermerò mai con l'alimentazione, che a mio avviso, è la vera motivazione dei piccoli progressi fatti in questi mesi

Potete per favore illuminarmi su altre possibilita?

Grazie di cuore.

Vincenzo
[#6]
Dr. Mirco Bindi Oncologo, Radioterapista 283 13 8
Gentile Signore, Sua madre sta già percorrendo due strade difficili, la chemioterapia e la alimentazione vegetale. Il tumore sta regredendo il che significa che la cura funziona e non c'è bisogno di cambiare. Naturalmente la tossicità da chemioterapia può essere un fattore limitante che solo la paziente è in grado di stabilire se continuarla o meno. In tutti i casi le prossime valutazioni dovranno essere programmate a distanza di 4 -6 mesi, salvo complicazioni.
Per altre possibilità terapeutiche bisogna che si rivolga direttamente a chi le effettua. Cordiali saluti
[#7]
dopo
Utente
Utente
Buonasera egregi medici,

come specificato dal Prof. Bindi, dopo 5 mesi dall'ultima PET, abbiamo, previa sospensione, circa un mese fa, della Chemioterapia con Taxolo (1 infusione settimanale per 2 settimane al mese - Schedule Personalizzata) effettuato nuovo controllo, questo il referto:

STORIA CLINICA
rivalutazione dopo Chemioterapia (u.s. 25/3/2016) in carcinoma duttale infiltrante (pT1b NO G3) operato (QIE+ dissezione ascellare nel 01/2002) radio ed ormonotrattato. Note localizzazioni secondarie in sede epatica e scheletrica trattate con diverse linee di chemioterapia e radioterapia (acetabolo sx e sterno nel 0/06/2012). Confronto con precedente esame PET/TC del 03/11/2015
Glicemia: 85 mg/dl

TOMOSCINTIGRAFIA GLOBALE CORPOREA (PET)
L'esame PET globale corporeo, valutato in comparazione con analogo studio del 03/11/2015 documenta incremento dimesionale, numerico e del gradiente di captazione in sede epatica in corrispondenza delle note localizzazioni ripetitive, a livello di S7, S5, S2, S6. Sostanzialmente invariate le centimetriche adenopatie debolmente iperfissanti in regione sovraclaveare sinistra e paratracheale superiore di sinistra.
In ambito scheletrico, si rileva persistenza di patologica iperfissazione in sede sternale, a carico di alcuni archi costali (di nuova comparsa) del sacro, dell'ala iliaca, e dell'ischio di destra, della testa femorale di sinistra in noto quadro caratterizzato di numerose aree di rimaneggiamento osteostrutturale.
Tuttora non caratterizzabili metabolicamente per le ridotte dimensioni i micronoduli polmonari. Limitatamente al potere risolutivo della metodica (circa 5 mm), non si rilevano significative anomalie della distribuzione del tracciante nelle restanti regioni corporee indagate.

CONCLUSIONI:
Esame PET/TC indicativo di persistenza di patologia ad incrementata attività metabolica in sede epatica, linfonodale e scheletrica.

Oltre al referto, specifico che nonostante la dicitura "diverse linee di chemioterapia" l'unica linea effettivamente utilizzata è stata quella con Taxolo, nessun'altra . La radio - terapia è stata fatta solo su sedi scheletriche e non parenchimali.

Personalmente nell'attesa di far visionare a breve, il referto all'ancologo, sono perplesso sull'efficacia del trattamento (taxolo) che mia madre affronta ormai da quasi un anno.

Attendo consigli e suggerimenti.

Grazie di cuore,

Saluti
[#8]
Dr.ssa Valentina Sciubba Psicologo, Psicoterapeuta 1.6k 38 9
Gentile utente,
sembra di avvertire una leggera insofferenza o delusione circa le terapie proposte dalla medicina ufficiale, oltre all'ovvia preoccupazione per sua madre.

Sua madre è seguita anche psicologicamente?
Vuole anche una mia risposta al consulto, ovviamente su argomenti di psicologia e in particolare sui rapporti mente-corpo?
cordiali saluti

Valentina Sciubba Psicologa
www.valentinasciubba.it Servizi on line
Breve Strategica-Gestalt-Seduta Singola
Disturbi psicologici e mente-corpo

[#9]
Dr. Mirco Bindi Oncologo, Radioterapista 283 13 8
Gentile Signore, gli esami effettuati indicano la progressione della malattia. Il quadro non è preoccupante, ma non è certo buono. Consideri che seguire due strade si corre il rischio di non ottenere i risultati sperati. In particolare l'alimentazione, anche se fosse attuata con tutte le accortezze, perde di efficacia in corso di chemioterapia. Quanto individuato dalla Dr.ssa Sciubba è corretto. Un percorso salutistico si basa su tre aspetti concatenati: il cibo, la psiche e l'attività fisica.
Quando sarà arrivato il momento giusto Lei potrà iniziare il percorso, ma fino a quel momento segua la strada che sta seguendo. Cordiali saluti
[#10]
dopo
Utente
Utente
Come sempre Vi ringrazio per le cortesi risposte. Rispondo alla dottoressa Sciubba. Ho provato più volte a far seguire mia madre psicologicamente, soprattutto, approfittando delle innumerevoli visite ospedaliere per Chemio o consulti. Sembra paradossale, nonostante tre colloqui, con tre dottoresse diverse, non si è poi riuscito a continuare il supporto per dei motivi paradossali e "tragicomici". La prima psicologa ci ha dato forfait per tre volte, due per raffreddore, una per "imprevisti vari". La seconda ha terminato il contratto con l'ospedale dopo la prima seduto (che ha fatto più con me che non mia madre), la terza, con tutto il rispetto per la categoria, forse aveva lei, bisogno di supporto psicologico! Dopo questi eventi, non è stato possibile intraprendere questa strada.

Come lei ha percepito, il mio senso di delusione per la medicina "ufficiale", è presente, causato non tanto dall'efficacia di una terapia rispetto ad un'altra, ma al totale senso di abbandono in cui versano i nostri cari, una volta entrati nel triage clinico dei reparti di chemioterapia, ormai vero e proprio Brand, poichè, saprà meglio di me, che per chemioterapia, si parla anche di antimocitici e antivirali, mente nell'immaginario collettivo chemio= cancro, ed intitolare un reparto questo nome la dice lunga.... Si entra come un numero, si esce con un timbro. I medici non si degnano di spiegare, far capire, e quando trovano di fronte a loro, un ostinato ed informato accompagnatore, vanno nel panico e aggressivamente, cambiano argomenti. Fortuna vuole che il medico che segue mia madre nelle rivalutazioni, nelle visite e nelle pianificazioni delle terapie, è un conoscente, altrimenti saremmo nelle mani della "turnistica ambulatoriale".

Scusi i voli pindarici. Sono assolutamente interessato a tutti i consigli che possono giovare a mia madre, poichè fermamente convinto che mente e corpo debbano lavorare in simbiosi.

Rispondo adesso al Dottor Bindi.
Si, purtroppo la chemioterapia limita moltissimo l'alimentazione. Se non altro, è stata molto ben tollerata, immagino, anche per un'alimentazione tendenzialmente ricca di antiossidanti.

Dopo consulto con oncologo, martedì scorso, ci sono state proposte due strade.

Chemioterapia con un farmaco nuovo, scusate la distrazione, ma non ricordo il nome, da fare con schedule 1-8 poi riposo

oppure

Terapia Ormonale con Tamoxifene (il tumore primario di mia madre era ER+ 60%) a cui, sempre l'oncologo, se pur, dopo aver sentito che io fossi a conoscenza dell'argomento, ha associato l'assunzione di Artemisia Annua in soluzione Idroalcolica in un coctayl con acido ascorbico, ferro e bicarbonato di sodio, con posologia, mattina e sera dopo un pasto.

Mia madre ha scelto la seconda, per ovvi motivi ed io, che seguo l'evolversi degli studi sull'artemisia, da diversi anni, non ho potuto che appoggiare la scelta.

Dovrà fare una rivalutazione con PET tra due mesi per vedere se questa scelta porta a dei risultati.

Lei che idea ha a riguardo?

Grazie ad entrambi per le risposte presenti e future e a chiunque voglia dire la sua sull'argomento.
[#11]
Dr. Mirco Bindi Oncologo, Radioterapista 283 13 8
Gentile Signore. Sua madre ha fatto la scelta giusta. Personalmente la prescrizione del Tamoxifene al dosaggio di 20 mg die (non superiore) era la mia prima scelta in pazienti con le caratteristiche di sua madre. A questo punto la combinazione con un sistema alimentare specifico è possibile, anzi categorico. Divieto assoluto di proteine animali: carne di tutti i colori, latte e tutti i suoi derivati dagli yogurt alle mozzarelle leggere ai formaggi in tutte le salse. Ci potrebbe essere una piccola eccezione per il pesce una volta al mese, ma dipende dalla costituzione della donna che solo la visita medica potrebbe dipanare. Se lei entra nel mio sito www.mircobindi.com, in contatti mi mandi la richiesta di "test". Le manderò un pin per accedere ad una serie di domande che definiscono in modo preciso la "Qualità della vita della persona". Lei insieme a sua madre, potrà ripetere il test in concomitanza dei controlli dal suo oncologo e vedrà, con i report che le invio, una stretta correlazione tra andamento della malattia e qualità della vita. Consideri che se tutto va bene per i prossimi 5 anni i 20mg di tamoxifene (salvo effetti collaterali) saranno sempre prescritti. Parimenti la dieta vegetale ed integrale non dovrà essere abbandonata pena la possibilità estremamente alta di ripercorrere l'esperienza già vissuta di una malattia disseminata dopo 15 anni. Le indicazioni più specifiche le trova sul mio libro "L'alimentazione nella prevenzione del cancro" e nel " China Study" ambedue online su il Giardino dei libri.
La Dottoressa Sciubba Le risponderà sull'aspetto prettamente psicologico, ma Lei ha fatto una diagnosi precisa e puntuale del sistema sanitario deteriorato: "la turnistica ambulatoriale" . Questa modalità ormai diffusa in quasi tutti i settori, non solo spersonalizza e distrugge il rapporto medico-paziente, ma crea una confusione continua e una pletora di esami inutili in una visione riduzionista ed inconcludente. Il fatto che Lei sia una persona che si informa ha permesso a Sua madre di fare la scelta giusta. Cordiali saluti
[#12]
dopo
Utente
Utente
Come sempre grazie per la risposta.

Si, il dosaggio del tamoxifene è proprio 20mg/die

La dieta, in origine stilata da un professionista, viene da me aggiornata a seconda della verdura e prodotti di stagione, in questo caso, al periodo estivo (la pubblico, può sempre servire ad altri):

PRIMO GIORNO (LUNEDÌ)
Pre-Colazione: 50 ml. Aloe Vera.

Colazione: 30 g fette biscottate integrali con o senza marmellata di sola frutta Bio senza zuccheri; 7 bacche di GOJI. Un frutto.

Spuntino mattutino: 150 g mela fresca o altro frutto di stagione dopo 30 minuti succo fresco di verdure

Pranzo: 100 g di insalata mista condita con mezzo cucchiaio di olio evo e limone; 60 g di pasta di GRANO SARACENO con 50 g di pomodoro fresco; 30 g di pane di TUMMINÌA; un cucchiaino di olio di lino.

Spuntino pomeridiano: 30 grammi di mandorle al naturale, o noci, o nocciole. Un bicchiere di tè verde.

Cena: 150 g carote lesse e 50 g di cipolle condite con mezzo cucchiaio di olio evo e limone; 60 g di minestra di ceci e 30 g di farro; 30 g di pane di GRANO SARACENO o TUMMINÌA; un cucchiaino di olio di lino o semi tritati.

SECONDO GIORNO (MARTEDÌ)
Pre-Colazione: 50 ml. Aloe Vera.

Colazione: 30 g fette biscottate integrali con o senza marmellata di sola frutta Bio senza zuccheri; 7 bacche di GOJI. Un frutto.

Spuntino mattutino: 150 g mela fresca o altro frutto di stagione. dopo 30 minuti succo fresco di verdure.

Pranzo: 100 g di insalata lattuga condita con mezzo cucchiaio di olio evo e limone; 60 g di pasta di GRANO SARACENO con 150 g di fagiolino; un cucchiaino di olio di lino o semi tritati.

Spuntino pomeridiano: 30 grammi di mandorle al naturale, o noci, o nocciole. Un bicchiere di tè verde.

Cena: 60 g di lenticchie e 40 MIGLIO; 100 g di zucchina bianca lessa condita con mezzo cucchiaio di olio evo e limone; un cucchiaino di olio di lino o semi tritati.

TERZO GIORNO (MERCOLEDÌ)
Pre-Colazione: 50 ml. Aloe Vera.

Colazione: 30 g fette biscottate integrali con o senza marmellata di sola frutta Bio senza zuccheri; 7 bacche di GOJI. Un frutto.

Spuntino mattutino: 150 g mela fresca o altro frutto di stagione dopo 30 minuti succo fresco di verdure

Pranzo: 100 g di insalata mista con radicchio condita con mezzo cucchiaio di olio evo e limone; 1 sgombro o altro pesce azzurro 100 g con 100 g di zucchina al forno; un cucchiaino di olio di lino o semi tritati.

Spuntino pomeridiano: 125 g yogurt vegetale; 7 bacche di GOJI e/o 7 noci

Cena: 60 g RISOTTO INTEGRALE con 150 g di radicchio; 100 g di carote lesse condite con mezzo cucchiaio di olio evo e limone; un cucchiaino di olio di lino o semi tritati.


QUARTO GIORNO (GIOVEDÌ)
Pre-Colazione: 50 ml. Aloe Vera.

Colazione: 30 g fette biscottate integrali con o senza marmellata di sola frutta Bio senza zuccheri; 7 bacche di GOJI. Un frutto.

Spuntino mattutino: 150 g mela fresca o altro frutto di stagione dopo 30 minuti succo fresco di verdure

Pranzo: 100 g di insalata mista condita con mezzo cucchiaio di olio evo e limone; 60 g di minestra di MIGLIO AMARANTO QUINOA con olio evo Nocellara Etnea; 30 g di pane di TUMMINÌA; un cucchiaino di olio di lino o semi tritati.

Spuntino pomeridiano: 30 grammi di mandorle al naturale, o noci, o nocciole. Un bicchiere di tè verde.

Cena: 100 g insalata mista con carote condita con mezzo cucchiaio di olio evo e limone; 60 g di fagioli cannellini/Borlotti con 30 g di orzo; un cucchiaino di olio di lino o semi tritati.

QUINTO GIORNO (VENERDÌ)
Pre-Colazione: 50 ml. Aloe Vera.

Colazione: 30 g fette biscottate integrali con o senza marmellata di sola frutta Bio senza zuccheri; 7 bacche di GOJI. Un frutto.

Spuntino mattutino: 150 g mela fresca o altro frutto di stagione dopo 30 minuti succo fresco di verdure

Pranzo: 100 g di insalata mista con radicchio condita con mezzo cucchiaio di olio evo e limone; 60 g di pasta di GRANO SARACENO con 100 g di ceci; 30 g di pane di TUMMINÌA; un cucchiaino di olio di lino o semi tritati.

Spuntino pomeridiano: 125 g yogurt vegetale; 7 Bacche di GOJI e/o noci

Cena: 60 g di fagioli borlotti; 150 g melanzane al forno e 50 g cipolle lesse; 30 g di pane di GRANO SARACENO o TUMMINÌA; un cucchiaino di olio di lino o semi tritati.


SESTO GIORNO (SABATO)
Pre-Colazione: 50 ml. Aloe Vera.

Colazione: 30 g fette biscottate integrali con o senza marmellata di sola frutta Bio senza zuccheri; 7 bacche di GOJI. Un frutto.

Spuntino mattutino: 150 g mela fresca o altro frutto di stagione dopo 30 minuti succo fresco di verdure

Pranzo: 150 g di bieta con 50 g di porri (o altro ortaggio affine) e 30 g di farro lesso in bianco con olio evo di Nocellara Etnea; un cucchiaino di olio di lino o semi tritati.

Spuntino pomeridiano: una banana; 25 grammi di mandorle al naturale, o noci, o nocciole.

Cena: 150 g di patate al forno con 100 g di insalata mista condita con mezzo cucchiaio di olio evo e limone; 150 g di zucchina al forno; un cucchiaino di olio di lino.

SETTIMO GIORNO (DOMENICA)
Pre-Colazione: 50 ml. Aloe Vera.

Colazione: 30 g fette biscottate integrali con o senza marmellata di sola frutta Bio senza zuccheri; 7 bacche di GOJI. Un frutto.

Spuntino mattutino: 150 g mela fresca o altro frutto di stagione dopo 30 minuti succo fresco di verdure

Pranzo: 60 g di pasta di TUMMINIA con aglio, olio e peperoncino; 100 g di fagiolini freschi e 50 g di cipolle lesse conditi con mezzo cucchiaio di olio evo e limone; 30 g di pane di TUMMINÌA; un cucchiaino di olio di lino o semi tritati.

Spuntino pomeridiano: 30 grammi di mandorle al naturale, o noci, o nocciole.

Cena: 60 g di lenticchie e 100 g di cicoria; 30 g di orzo in bianco condito con 1 cucchiaino di olio evo di Nocellara Etnea; 100 g insalata di lattuga condita con mezzo cucchiaio di olio evo e limone; un cucchiaino di olio di lino o semi tritati.

Come dettagli aggiungo che la dieta esclude i toto, gli zuccheri e che le marmellate sono di sola frutta. La pasta è sempre da intendersi integrale. Esclusione totale delle proteine animali, principali e derivate. Ad esclusione del pesce azzurro una volta alla settimana, per esplicita richiesta di mia madre.

L'integrazione non specificata nel piano orario è la seguente:

Dopo i due pasti principali, Artemisia annua (come indicato sul precedente Post). Al mattino tra colazione e spuntino c'è Ascorbato di Potassio (NIKE RCK), la sera prima di dormire Basenpulver. A bisogno, probiotici (Yovis)

Ps: mi auguro davvero che mi madre possa prendere tamoxifene per 5 anni. Significherebbe aver trovato un equilibrio non indifferente sulla patologia, purtroppo la letteratura medica dice altro, spero di sovvertire i pronostici e le statistiche.

Ps2: le ho inviato la richiesta per il test.

Grazie mille..

[#13]
Dr.ssa Valentina Sciubba Psicologo, Psicoterapeuta 1.6k 38 9
Gentile signore,
mi spiace che le vostre esperienze con l'assistenza psicologica pubblica non abbiano portato ad apprezzabili vantaggi.

Noto l'attenzione che lei riserva alle strade percorribili ed in particolare all'alimentazione che, mi sembra richiede dei cambiamenti e delle attenzioni di discreta entità e che indirettamente perciò ci dice qualcosa sul rapporto madre-figlio.
Poichè non parla di altri, mi viene da chiederle: è figlio unico?

Se così fosse, bisogna considerare che la situazione "figlio unico" ha delle peculiarità sia per il figlio/a che per i genitori.

Lei non accenna a problematiche psicologiche di rilievo preesistenti o successive alla patologia, per cui suppongo che uno psicologo, oltre a supportare eventuali stati depressivi o ansiosi del momento presente dovrebbe delicatamente indagare se ci siano stati in passato eventi traumatici o condizioni ad essi assimilabili che non siano stati sufficientemente superati e successivamente favorirne l' elaborazione.

In pratica le sto consigliando di insistere nel cercare un supporto psicologico per sua madre, preferibilmente prima possibile.
Sarà poi compito dello psicologo psicoterapeuta valutare se debba parlare e coinvolgere nel percorso psicologico anche i familiari.

Cordiali saluti
[#14]
dopo
Utente
Utente
Egregi medici,
aggiorno questa discussione con gli ultimi referti.

Dott. Bindi, come da Lei consigliato, anche in base al test effettuato da mia madre, abbiamo deciso di lasciarla tranquilla per tutta l'estate, in teoria gli screening, sarebbero dovuti esser fatti su per giù a ferragosto, ma anche volendo, non sarebbe stato possibile, siamo pur sempre in Italia, e comunque mia madre non avrebbe voluto farli. Sicuramente dal punto di vista del morale, c'è stato un evidente rialzo, la lontananza dagli ospedali non fa altro che bene, e già pochi giorni fa, quando dovevamo fare il prelievo del sangue, era giù di morale. Devo ammetter che con il morale alto, ha iniziato un po' (non in maniera esagerata, nel senso che non mangia comunque carne, o proteine animali di alcun genere) a sgarrare con l'alimentazione. In questi mesi ha proseguito Tamoxifene 20mg/d + Artemisia Annua Alcolica (un cucchiaio) con Ferro, Bicarbonato e acido Citrico.

Oggi ho ritirato le analisi:

EMOCROMO
RBC 3.66
HGB 12.40
HCT 38.20
MCV 104.3
MCH 33.8
MCHC 32.4
RDW-SD 50.8
RDW-CV 13.4
PLT 134
PDW 16
MPW 10.1
PCT 0.13
WBC 4.40
Neutrofili 63.9%
Linfociti 26.1%
Monociti 9.2%
Eosinofili 0.6%
Basofili 0.20%
Neutrofili 2.80
Linfociti 1.10
Monociti 0.40
Eosinofili 0.00
Basofili 0.00
NRBC 0.00%

CHIMICA CLINICA
Glucosio 97
Creatinina 0.65
Calcio 8.8
Sodio 142
Potassio 4.54
Magnesio 2.10
Proteine totali 6.9
GOT/AST 30
GPT/ALT 19
Bilirubina Totale 1.41
Bilirubina Diretta 0.51
Gamma GT 45
Fosfatasi Alcalina 64
LDH 108

URINE COMPLETO

Colore Giallo
Aspetto Limpido
Peso 1013
PH 5.5
Glucosio Assente
Proteine Assenti
Emoglobina Assente
Esterasi leucocitaria 70
Bilirubina Assente
Urobilogeno 0.2
Chetoni Assenti
Nitriti Assenti
Emazie 7
Leucociti 52
Cellule Epiteliali 42
Batteri 188

MARCATORI
CA 15-3 88 (metodo ECLIA)
CEA 9.5 (metodo ECLIA)

PROTIDOGRAMMA
Albumina 3.44 (49.9%)
Alfa1 0.29 (4,2%)
Alfa2 0.71 (40.3%)
Beta1 0.59 (8,6%)
Beta2 0.50 (7,2%)
Gamma 1.37 (19,8%)


E' la prima volta da quando quasi cinque anni fa si è ripresentata la malattia, che mia mamma ha i marcatori così alti. Prima, sempre bassissimi, nella norma. Segnalo che la bilirubina è sempre stata a questi valori (sindrome di Gilbert), anche se nella precedente analisi erano addirittura nel range.

Sono un po' preoccupato...

Rispondo alla Dottoressa Sciubba. Per quanto riguarda il supporto psicologico, ammetto che l'ho cercato fin dal primo giorno, come le ho scritto su. Purtroppo le esperienze sono state pessime, e non c'è alcuna possibilità economica di passare a consulti privati, dove i prezzi, non se la prenda, sono fuori dall'umana concezione. Inoltre, eventuali altri supporti pubblic in altri luoghi, sono molto complicati, poichè per mia madre è già stressante andare al "solito ospedale", non accetterebbe mai di andare anche in altri, e quindi stare, (Tra analisi, terapie, e supporto) 3/4 giorni a settimana in ambienti clinici. Inoltre, a livello logistico, è anche complicato, faccio già i salti mortali, essendo appunto figlio unico, per far quadrare lavoro, impegni e malattia. In un mondo ideale, sarebbe servito un supporto a domicilia gestito dal pubblico (anche una volta a settimana), ma L'isola di Utopia, non esiste, e, nel caso in cui, dovesero esistere tali servizi, non ci sono a Catania.

Vi ringrazio come sempre,

Saluti

Vincenzo
[#15]
Dr. Mirco Bindi Oncologo, Radioterapista 283 13 8
Gentile Signore, dopo l'ultima sua frase "Vi ringrazio come sempre, Saluti Vincenzo" c'è uno spazio bianco molto grande. Penso sia un problema tecnico e spero che non ci siano omissioni nelle sue comunicazioni. Detto questo la informo che i miei interventi su questo portale si sono ridotti solo per rispondere alle persone che avevano chiesto un consulto e probabilmente non otterrà una mia ulteriore risposta. Il tempo trascorso nella storia di sua madre mi conferma che tenere i piedi in due staffe è rischioso. Ci sono due aspetti che deve tenere sotto controllo:1) le proteine animali non sono indicate nemmeno in minime quantità, 2) nell'organismo di sua madre sono accumulati i residui delle chemioterapie fatte per lungo tempo. Anche se ora i valori dei globuli bianchi sono normali non deve dimenticare in che stato erano quando faceva la chemioterapia. La inefficacia della dieta vegetale probabilmente trova un sistema immunitario carente. Non dia troppo peso alle alterazioni in salita dei marcatori e delle proteine, continui sulla strada che ha scelto e si ponga come prossimo controllo della situazione la ripetizione della PET. Ma, considerato il tipo di malattia e la persona di sua madre, non faccia le corse e non segua le date fisse dei protocolli. Usi come metro la volontà di sua madre e certamente si troverà bene. Cordiali saluti
[#16]
Dr.ssa Valentina Sciubba Psicologo, Psicoterapeuta 1.6k 38 9
Gentile sig. Vincenzo,
un sostegno psicologico potrebbe ottenerlo presso il DSM della ASL, che non dovrebbe trovarsi in un ospedale. Potrebbe provare ad informarsi se attivano dei servizi domiciliari.

Lo psicologo psicoterapeuta è comunque un operatore sanitario e, al pari del medico, può recarsi presso l'abitazione del malato, ovvero fare servizio domiciliare. Non pochi psicologi lo fanno.

Qui a Roma le tariffe non sono spesso proibitive.
Tenga presente anche la possibilità di colloqui on line che possono essere ugualmente efficaci e che in genere costano poco.
Tenga presente che, almeno nei casi più lievi, spesso bastano pochissimi colloqui.

cordiali saluti
[#17]
dopo
Utente
Utente
Buonasera, come sempre ringrazio tutti coloro che sono intervenuti in questa discussione.

Dott.ssa Sciubba
Parlando del consulto Psicologico, forse ho trovato una soluzione all'ASL, ma, devo ancora formalizzare alcune richieste che dipendono dalla revisione dell'invalidità INPS, insomma le solite cose "all'italiana".

Dott. Bindi, spero possa ancora partecipare con i suoi pareri, poichè è sempre costruttivo sentirli, e non voglio mai fermarmi alle sole voci dei medici che vedo di presenza, internet può essere molto di aiuto in queste situzioni. Diversamente, la ringrazio per i consigli fin ora dati e spero anche altri possano aiutarmi a capire come agire.

Oggi ho ritiraro la PET:

STORIA CLINICA
rivalutazione dopo Chemioterapia (u.s. 25/3/2016) in carcinoma duttale infiltrante (pT1b NO G3) operato (QIE+ dissezione ascellare nel 01/2002) radio ormono e chemio (u.s. 23/03/16)trattato. con localizzazione epatiche, e scheletriche. Precente esame PET-TC (21-04-16)
Glicemia: 92 mg/dl

REPERTO
L'esame, valutato con l'analogo del 21/04/16, documenta comparsa di adenopatie patologicamente ipercaptanti in regione giugulare, alla loggia del Barety, in sede carenale ed ilare polmonare destra; incrementate numericamente e per gradiente metabolico le ulteriori adenopatie già segnalate in regione sovraclaveare sinistra e paratracheale superiore sinistra.
In ambito scheletrico si rileva la comparsa di ulteriori lesioni secondarie, metabolicamente attive in sede vertebrale (D1,D8, D10 L11) e dell'ala iliaca sinistra. Persistono invariate le ulteriori già individuate in sede sternale, a carico di alcuni archi costali e della testa del femore di sinistra.
Sostanzialmente invariato il diffuso coinvolgimento ripetitivo epatico con accumulo in corrispondenza delle note focalità in sede S7 S5 S2 S6. Limitatamente al potere della metodica, (circa 5mm) non si rilevano significative anomalie della distribuzione del tracciante nelle restanti regioni corporee.

CONCLUSIONI
Esame indicativo di progressione di malattia

Il trattamento degli ultimi 3 mesi è stato con Tamoxifene.
Mia mamma, negli ultimi 5 anni, non è mai stata meglio. Si, la forza fisica non sarà mai quella di un tempo a causa delle ossa compromesse, ma la serenità regnava nel suo volto. La lontananza dagli ospedali le ha fatto bene. Ed ho sperato molto che in questo referto ci fossero delle notizie confortanti. Invece tutto il contrario.


Io sono rimasto senza parole. Domani abbiamo appuntamento con l'oncologo. Lui è sempre molto sereno, non dà mai sentenze, parla di "normale progressione di malattia" ma ha alcune proposte terapeutiche.

Io invece, dopo 5 anni, inizio a vedere solamente l'epilogo della casistica clinica enunciata in letteratura medica.

Cosa c'è da fare in queste situzioni? C'è modo di poter intervenire sulle metastasi polmonari? E per quanto riguarda il linfonodo giugulare? Bisogna solo appellarsi e chissà quali linee di chemio, sperando in una ipotetica efficacia, o controllo della malattia o c'è altro? Ogni informazione può essere valida, ogni aiuto accettato. Purtroppo non ho modo di avere altri pareri medici di altre strutture, per mancanza logistica ed economica. Non mi rimane altro che chiedere a voi. Posso inserire qualsiasi dato possa servire tra i referti per avere un quadro quanto più completo.

Aggiungo che mia madre, è , come si dice in gerco, collaborante, attiva e normodeambulante, non presenta sintomi di alcun tipo, e chi non sa della malattia, penserebbe solo agli acciacchi di una persona di quasi 69 anni.

Sono nelle Vs. mani,

un abbraccio,

Vincenzo

[#18]
Dr.ssa Valentina Sciubba Psicologo, Psicoterapeuta 1.6k 38 9
Gentile utente,
per quanto di mia competenza, posso solo dirle che gli interventi psicologici, al pari di quelli medici, molto spesso , se non sempre, si giovano dell'essere tempestivi.

Mi sembra che lei sottovaluti i possibili effetti positivi di un intervento psicologico e, se utile e necessario, psicoterapeutico.

Non posso darle eccessiva responsabilità in questo perchè attualmente non c'è una sufficiente cultura in questo campo, né mezzi, ricerca e quant'altro, ma penso sia mio dovere diglierlo.

cordiali saluti
[#19]
Dr. Mirco Bindi Oncologo, Radioterapista 283 13 8
Gentile Signore, Riguardando la storia di sua madre di 69 anni si conferma che la chemioterapia non guarisce il tumore, ma cronicizza la malattia. Quando leggerà questa risposta avrà anche l'indicazione dell'oncologo che certamente continuerà, in buona fede, a darle le indicazioni utili per continuare su quella strada.
Personalmente conosce già la mia idea e non aggiungo altro, se non per comunicarle che tutta la mia attività oncologica di consulti e visite è gratuita. Spero che Lei e sua madre possiate seguire quello che più è percepito giusto. Cordiali saluti
[#20]
dopo
Utente
Utente
Buonasera, come sempre, grazie per le risposte.

L'aggiornamento sulla proposta terapeutica è stato più lungo di quanto previsto, poichè mia madre si è rifiutata di voler fare chemioterapie in regime ospedaliero, ormai stanca e avvilita da questi trial, lunghi, disorganizzati e stancanti. E, non ha intenzione di perdere di nuovo i capelli, visto che adesso sono ricresciuti.

L'oncologo ha proposto come alternativa Capecitabina in somministrazione orale, da poter fare a casa in autonomia.

Stiamo valutando.

La sensazione che ho avuto rispetto all'oncologo e al suo comportamento, è stata quella di chi, sapendo ormai la complicata situazione, vuole accontentare il paziente, facendolo stare quanto più sereno e provando allo stesso tempo, a rallentare l'inesorabile. Ripeto, è ciò che ho percepito io, potrei sbagliarmi.

Rispetto a questa proposta "terapeutica" cosa devo aspettarmi? C'è un minimo di possibilità che alla prossima pet, ci siano minime regressioni, oppure siamo ormai nella fase in cui, il miglior risultato che si possa sperare al prossimo controllo è "situazione invariata" ?

Mia madre continua comunque ad essere asintomatica ed a vivere una vita ordinaria, anche se ho avuto la sensazione che i colpi di tosse siano aumentati, ma ormai confesso di poter essere autosuggestionabile e iperapprensivo a riguardo. Continua alimentazione Vegana (fatta bene) aloe, Artemisia annua e ascorbato di potassio secondo protocollo Pantellini.

Volevo inoltre avere dei pareri tecnici. Dopo i primi tre anni di trattamento ormonale con Letrozolo, dove mia madre stava davvero bene, sono comparse le metastasi al fegato (più di 18 mesi fa) è semplicemente il corso inesorabile della malattia, oppure può coincidere con una mutazione genetica delle cellule che hanno perso recettività ormonale? L'istologico di mia madre, rispetto all'intervento del 2002 era HER2 NEGATIVO, mi chiedo, le recidive, potrebbero aver cambiato completamente schema genetico, ed essere diventate HER2 Positivo e/o addirittura mutate in HER2/neu?

Parlando di questo argomento con un bravo medico, mi ha spiegato che per saperlo bisognerebbe fare la biopsia su una parte interessata, ad esempio, esportanto un campione di tessuto da una delle metastasi epatiche. Questo però potrebbe avere controindicazioni ancor più gravi di ciò che l'eventuale conferma potrebbe portare (ovvero l'utilizzo dell'HERCEPTIN), poichè si tratta comunque di un intervento chirurgico vero e proprio.

Ci sono altri modi, magari nuovi per verificare tale ipotesi?

Grazie come sempre a chi risponderà.

Con affetto,

Vincenzo
[#21]
dopo
Utente
Utente
Confermo, dal 19 Novembre, l'inizio della terapia con Xeloda (Capecitabina). 1500mg due volte al giorno, per i prossimi 14 giorni. Seguirà una settimana di riposo, e analisi del sangue.