Dolore acuto dopo medicazione

Gentili dottori

Sono un ragazzo di 33 anni che è stato sottoposto circa 3 anni fa all'otturazione di un primo molare superiore dopo rimozione di una carie mediamente estesa. Per i tre anni seguenti non ho più avuto problemi, ma negli ultimi mesi ho iniziato ad avere dei mal di denti ricorrenti in prossimità del dente otturato, con dolori acuti e prolungati non pulsanti ma continui, anche se sopportabili. Nell'ultima settimana tuttavia ho iniziato ad avere dei mal di denti molto più intensi nell'area del dente otturato, e tali dolori, molto acuti, non venivano leniti del tutto nemmeno dai comuni antidolorifici da banco, quali ibuprofene, naprossene, codeina e tachipirina anche in associazione. Il dolore infatti sebbene diminuisse, dopo alcune ore, anche tre a volte, si ripresentava tale e quale. Dolore che non viene scatenato dalla masticazione né dalla pressione della lingua né ancora da piccoli colpetti sul dente, ma viene esacerbato dal passaggio di liquidi, anche acqua a temperatura ambiente. Il dolore si è anche esteso alla semiarcata inferiore omolaterale, dove peraltro è presente un terzo molare incluso. A seguito di panoramica dentale è stata rilevata una piccolissima carie al di sotto dell'otturazione, segno che forse la precedente carie non era stata del tutto rimossa. Dopo visita odontoiatrica lo specialista ha ritenuto prematuro devitalizzare in quanto ha rilevato che la carie non avesse ancora aperto un canale fino alla polpa, ma che essa aderiva ad uno strato di dentina dura, e quindi la polpa in teoria è ancora illesa. Ha quindi medicato l'area precedentemente otturata, ed ha applicato una medicazione (forse un'otturazione provvisoria?) con una sostanza di consistenza ruvida, che si è poi assottigliata e solidifcata nel giro di 3 giorni. Lunedì dovrò fare una nuova visita per stabilire se devitalizzare o rifare un'otturazione migliore della precedente.

La domanda è questa: se per i 2 giorni successivi a tale medicazione il dolore è completamente scomparso, ma è riapparso solo stamattina, con la medesima intensità di prima, e la gengiva attorno al dente è particolarmente sensibile (sembra quasi il dolore provenga da li e non dall'interno del dente), è possibile che sia un sintomo di pulpite o è solo una gengivite irritativa da corpo estraneo? (La "pastella dura" della medicazione sembra essersi "spalmata" nella zona interdentale ed è a contatto con la tasca gengivale interdentale).

Vi ringrazio per le risposte che vorrete offrirmi.
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Dr. Cataldo Palomba Dentista 3.1k 92 2
Gentile Utente,
quello descritto è un quadro tipico di pulpite probabilimente irreversibile, dato che ildolore è riapparso anche dopo rimozione del tessuto carioso: probabilmente il suo dentista ha ritenuto opportuno procedere con l'incappucciamento indiretto tramite idrossido di calcio prima di procedere alla devitalizzazione (questa terapia ha più successo in denti molto giovani, in pz fino ai 18-20 anni).
La presenza di un certo spessore di dentina sovrastante la polpa non garantisce comunque ed in ogni caso una protezione efficace e tanto meno il successo della terapia di incappuciamento, dato che i batteri possono penetrare lo stesso in profondità, e se la polpa è irrimediabilmente infetta, dovrà essere rimossa.

Di solito questi denti vanno in necrosi, se non subito, dopo qualche mese con sviluppo di ascessi: in pratica è inutile continuare a soffrire, meglio eseguire al più presto la terapia endodontica.
Dolore gengivale e dolore dentale sono diversi, se si è ripresentato nelle stesse modalità ed intensità precedenti l'origine potrebbe essere dentale, sintomatologia che peraltro è più difficile tenere sotto controllo con i farmaci
Cordiali Saluti


Risposta ad esclusivo scopo informativo, non costituisce diagnosi, non sostituisce la visita medica.

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Dr.ssa Giulia Bernkopf Dentista, Ortodontista, Gnatologo 899 24
Buonasera.
Complimenti per le sue diagnosi: sono entrambe plausibili.
Purtroppo solo con un esame diretto é possibile sciogliere il legittimo dubbio.
Cordiali saluti.

Dr.ssa Giulia Bernkopf-Vicenza-Roma.
Odontoiatra, Specialista in Ortognatodonzia.Gnatologa
dott.g.bernkopf@gmail.com - www.bettega-bernkopf.it

[#3]
dopo
Utente
Utente
Genbtili dottori

Vi ringrazio per le risposte. In aggiunta, specifico che oggi il dolore sembra esser diventato oltre che continuo e "crescente", quindi non improvviso ma graduale, oserei definirlo quasi "gaussiano" se mi passate il termine, anche di natura a tratti "puntoria", come punture di spillo localizzate tuttavia non al dente leso, ma alla guancia in prossimità dell'articolazione temporo mandibolare, e all'arcata gengivale inferiore, presso gli incisivi. In sintesi, il maggior dolore lo riscontro in prossimità delle emergenze media e inferiore del nervo trigemino di destra. Potrebbe dunque, vi chiedo, aggiungersi l'ipotesi di una nevralgia trigeminale di natura infiammatoria che possa esulare da una possibile pulpite?

Cordialmente vi ringrazio
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Dr. Cataldo Palomba Dentista 3.1k 92 2
Il dolore pulpitico, cioè il mal di denti può irradiarsi lungo le branche del Trigemino omolaterale, da cui è appunto innervato, fino alla regione auricolare.
Si tratta di valutazioni da fare in corso di visita odontoiatrica.
Cordiali saluti
[#5]
dopo
Utente
Utente
Buongiorno

Stamane mi sono recato nuovamente dal mio dentista per le valutazioni sopra citate. Dopo aver ascoltato il mio resoconto il professionista ha preferito procedere ad un rimodellamento ulteriore della cavità del dente, rimuovendo il vecchio medicamento e introducendone uno nuovo da tenere fino a mercoledì mattina, data del nuovo appuntamento. Stavolta ha agito senza alcuna anestesia e mi ha raccomandato di non prendere alcun antidolorifico, per testare il dolore dentale e gengivale. Durante la fresatura e trapanatura del dente non ho avvertito alcun fastidio né dolore, neppure quando ha introdotto lo strumento per "grattar via" i residui di medicamento precedente. Il dolore si è invece ripresentato pochi minuti dopo l'introduzione del nuovo medicamento con la medesima intensità della giornata di ieri. La spiegazione è stata data dall'ipersensibilità dentinale dovuta alla lavorazione del dente con strumenti e con il getto di aria fredda per ripulirlo. Tuttavia il dolore ora sembra non volersi attenuare se non per pochi minuti, per poi riprendere continuo, intenso e acuto, anche se non trafittivo ma piuttosto urente, come da congelamento.

Possibile si possa ugualmente trattare di pulpite alla luce di questi dati? Confesso che sono preoccupato sia per l'operazione di devitalizzazione in sé che per i costi della medesima (non ho un reddito particolarmente elevato). Il mio dentista ritiene ci siano buone chance di dover solo ri-otturare. Voi quali pareri avete in merito?

Nuovamente vi ringrazio.
Salute orale

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