Simtomi tra terza e quarta settimana post rapporto a rischio

Buongiorno il 9 settembre ho avuto un rapporto protetto con una prostituta da strada (sicuramente il primo e ultimo della mia vita per come mi sento ora) tale rapporto è consistito in un rapporto orale, seguito da una penetrazione vaginale veloce (neanche un minuto) e terminato con una masturbazione da parte della prostituta manuale, Tutto ciò con lo stesso preservativo che non si è rotto. Mi preoccupa il fatto di averle toccato con il dito indice l'ano esternamente e per un attimo averle inserito la punta del mio dito dentro il suo ano giusto l'attimo prima della sua reazione contrariata , non avevo nessuna ferita sul dito, ma ho il terrore di essermi contagiato di HIV facendo ciò, non so perchè l'ho fatto sono pieno di rimorsi, era una cosa che mi piaceva fare con la mia ex ragazza e non so proprio perchè ho tentato di farlo in quella situazione.
La mia paura di contagio è sorta lo scorso weekend, quando da venerdì (27 settembre) della terza settimana successiva a tale episodio mi è venuto qualche sintomo simile a quelli influenzali: frebbiciattola tra 36,7 e 37,2; senso di stanchezza, ansia altissima con continui risvegli notturni, da un po' di giorni inoltre ho una fame eccessiva mi sono pesato qualche volta e mi sembra addirittura di aver perso un chilo circa in una settimana invece che essere aumentato (considerando inoltre che sono almeno tre settimane da quando non tocco sigarette dovrei essere ingrassato), quello che maggiormente mi inquieta sono le ghiandole che mi si sono gonfiate a fianco dele orecchie nel collo mi procurano in certi instanti fastidi, tali ghiandole sono ormai gonfie da più di una settimana, da oggi (sabato 4 ottobre) sento la presenza di una ghiandola sotto l'ascella sinistra, inoltre ho avuto la per due giorni la diarrea la scorsa settimana.
Ora rimango con i le ghiandole sottocutanee ingrossate, con gli occhi che ogni tanto bruciano e necessito una sciaquata al viso per riprendermi un senso strano di stanchezza e tenta agitazione.
Vorrei fare il test ma sono molto indeciso se farlo a 30 o a 45 giorni dal rapporto: ho paura che eseguendolo a 30, in caso di esito negativo possa essere non attendibile poichè svolto troppo presto e non mi darebbe nessun conforto morale, mentre uno svolto a 45 a prescindere dal risultato mi darebbe più sicurezze, anche se sono quasi sicuro che non avrà esito negativo per come mi sento fisicamente strano: non sono mai stato così prima! Ho paura di avere distrutto la mia vita, ho soli 23 anni e spero di non aver rovinato tutto!
Qualche suggerimento sul da farsi? il mio comportamento è stato altamente rischioso?


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Dr. Arduino Baraldi Medico di laboratorio, Medico igienista, Microbiologo, Ematologo 11.2k 335 6
No, non si configura un comportamento a rischio, proprio perchè sulle sue dita non vi erano ferite. La sintomatologia che riferisce è aspecifica. Se proprio vuole fare un test deve essere fatto a 40 e successivamente a 100 giorni

Un saluto

A. Baraldi

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dopo
Utente
Utente
Buongiorno, La ringrazio per la sua precedente risposta.
La vorrei informare del mio stato attuale: purtroppo quella che credevo fosse una diarrea di 2 giorni si è rilevata durare maggiormente e permane ancora sono più di venti giorni che c'è l'ho. I linfonodi dietro le orecchie non sono tutt'ora spariti, mentre quello sotto l'ascella sinistra è andato via dopo 5 giorni.
Non ho ancora effettuato il test, cosa che trovando il coraggio andrò a fare. Questi sono secondo lei sintomi da sieroconversione?
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Dr. Arduino Baraldi Medico di laboratorio, Medico igienista, Microbiologo, Ematologo 11.2k 335 6
No, questi sono sintomi aspecifici, faccia il test, ma senza ansia; viste le modalità del rapporto, non si configura un rischio
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dopo
Utente
Utente
Il test non sono ancora andato a farlo, lo farò entro questa settimana o al massimo entro la prossima, ma con poche speranze di trovarmi risultati negativi. La diarrea mi pare di non averla più, ma i linfonodi dietro le orecchie sono rimasti: i due che ho da circa un mese rimangono delle stesse dimensioni, in più mi pare che si siano gonfiati altri due sempre nel collo. Ad aggravare tutto da circa una settimana riesco a dormire al massimo per 4-5 ore la notte per il resto del tempo sono in una continua fase di dormiveglia dove mi giro e rigiro nel letto senza riprendere sonno, ovviamente durantte il giorno ne risento parecchio con stanchezza e occhiaie e mal di testa. Sicuramente c'è qualcosa in me che non va: non ho mai avuto i linfonodi gonfi per così tanto tempo e generalmente dormo circa 8 ore a notte. Oltretutto i linfonodi a volte mi danno fastidio anche se non li tocco. Sono molto agitato rimpiango di continuo ciò che ho fatto quella sera a inizio Settembre nonostante le modalità del rapporto credo che qualcosa sia andata storto.
Generalmente i sintomi quanto durano in una sieroconversione in particolare i linfonodi?
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Dr. Arduino Baraldi Medico di laboratorio, Medico igienista, Microbiologo, Ematologo 11.2k 335 6
Io le ribadisco quanto da me detto e cioè che la sua sintomatologia è del tutto aspecifica; credo che si sia instaurato uno stato di forte ansia che non ha motivo di essere; cominci con il fare il test dei 40 giorni, ma senza apprensioni particolari perchè le modalità del suo rapporto non configurano un rischio.