Paura di tutto ha 23 anni

Buongiorno,
sono una ragazza di 23 anni è il mio problema è questo:
durante le superiori, ero una ragazza solare, allegra, per niente ansiosa e con tanta voglia di imparare. Diciamo che sono stata anche molto fortunata perchè avevo trovato la classe più bella che potevo avere, amici fantastici e andavo d'accordo con tutti( cosa che durante le medie sono sempre stata presa di mira e presa in continuazione in giro per 3 anni).
La mia vita andava bene fino a che non ho cominciato lo stage.
Io ho fatto una scuola di formazione professionale 3+1 ( ovvero 3 anni più uno di specializzazione),ma siccome non ho fatto i 5 anni che di solito si fanno per una scuola superiore, non ho preso la maturità, ma solo un attestato che dice che ho fatto quella scuola e sono diventata aiuto cuoco.
Io adoravo i miei compagni ma odiavo il mestiere e me ne sono resa conto quando ho comincito a fare gli stage della durata di 2 mesi all'ultimo anno.
Sapevo in cuor mio che non era quello che volevo fare, ma per mia testardaggine ho voluto finire comunque.
Finita la scuola è cominciato il delirio, ho trovato subito un lavoro come aiuto cuoca, ma sono rimasta solo un mese perchè è un lavoro che non mi piace, fa orari assurdi e secondo me non ti godi la vita a pieno stando chiusa in quella cucina per 12-13 ore al giorno( festivi compresi).
Da allora sono passati 5 anni e non ho più trovato lavoro,(apparte pulizie e qualche volta babysitter ovviamente in nero) mi sento davvero una fallita, penso che a 23 anni e stare senza lavoro e oltretutto non aver mai lavorato, non aver avuto neanche un esperienza( apparte quel mesetto) mi fa sentire una persona inutile.
Vedo miei coetanei che lavorano da tanto tempo o comunque hanno avuto molte più esperienze di me.
Moolto spesso piango da sola in camera mia, ho molta paura anche del giudizio delle persone, mi sento molto fragile ma la persona che mi da più forza in assoluto è il mio ragazzo, un ragazzo fantastico che mi ascolta e che mi comprende, lui ha trovato il lavoro della sua vita, e vederlo realizzato mi fa sentire felice per lui, ma penso anche che una parte di me vorrebbe essere al suo posto e provare la sensazione di lavorare e di fare una cosa che davvero mi piace.
Ho creato intorno a me una specie di " barriera" mi confido solo con lui e nessun altro, ho paura di non trovare lavoro ma la tempo stesso di trovarlo e di inziare a lavorare per la prima volta seriamente, ho paura di come mi giudicherà la gente, ho paura di non sapere cosa mi riserverà il futuro...
Questo sito lo visito quasi ogni giorno per avere una specie di " conforto " e trovare persone nella mia situazione, ho avuto il coraggioso di scrivervi e sinceramente non so come ma le mie dita praticamente scrivono da sole, è la prima volta che mi confido con qualcuno che non conosco quindi spero mi rispondiate.
Mi scuso in anticipo per il papiro di roba che ho scritto, ma mi sento meglio anche solo aver scritto il messaggio e grazie in anticipo a chi mi risponderà.
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Dr.ssa Rosa Riccio Psicologo, Psicoterapeuta 247 5 14
Gentile ragazza, la sua è un'età nella quale molti, moltissimi nodi vengono al pettine e nella quale è tipico che abbiano esordio paure e ansie prima latenti.

Penso che da un lato dovrebbe fare chiarezza dentro di sè e capire fino in fondo quale sente che sia il suo "talento" e quello che vuole diventi il lavoro della sua vita. E' molto meno banale di come sembra, perchè scegliere significa essere capaci di esplorare le infinite (o quasi) possibilità che abbiamo, essere fiduciosi e accettare di poter sbagliare sapendo che si può sempre correggere il tiro e rimediare.

Prima ancora, però, credo che abbia bisogno di capire da dove viene questa paura del giudizio degli altri e questa sensazione di "inutilità". Le persone "utili" sono quelle con un lavoro e con le idee chiare e quindi le persone "confuse" e in difficoltà sono inutili? Mi sembra un giudizio molto severo, che ne pensa?

un caro saluto

Dr.ssa Rosa Riccio
Psicologa-Psicoterapeuta
www.cantupsicologia.com

[#2]
dopo
Utente
Utente
Cara Dottoressa,
intanto la ringrazio molto di avermi risposto così tempestivamente e avermi dedicato un pò del suo tempo.
Be vista in questo modo, si mi sembra un giudizio severo su me stessa, ma mi sento molto molto confusa e alla mia età non sapere ancora cosa fare nella vita non mi aiuta, non che sia vecchia ma molti miei coetanei sembra avere già trovato la loro strada e questo mi rattrista un pò.
Molte persone intorno a me e come se mi mettessero fretta in un certo modo e quindi mi sento in dovere di cercare un lavoro immediatamente senza sapere se sia il lavoro adatto a me o no.
Ovviamente non voglio starmene con le mani in mano, sto cercando assiduamente lavoro, ma una cosa che ho provato a fare e che mi piace molto è stare con i bambini.
Gli adoro sono così allegri e spensierati e sapere che per loro sei un punto di riferimento personalmente mi fa sentire bene e molto apprezzata.
Questa estate ho fatto da babysitter a 2 bambine meravigliose, giocavamo insieme, facevamo i compiti gli preparavo da mangiare, mi sono sentita finalmente utile a qualcuno.
Se potrei scegliere cosa fare sicuramente la maestra potrebbe essere una cosa che mi piacerebbe, ma dovrei iniziare una scuola e poi l'università e già a 23 anni è dura.
Riuscirò a trovare anchio la mia strada? o è troppo tardi ?

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Dr.ssa Rosa Riccio Psicologo, Psicoterapeuta 247 5 14
Gentile ragazza, le vite e i percorsi delle persone sono tutti così diversi e singolari, esistono persone che cominciano a fare un lavoro, lo portano avanti, dopo qualche anno scoprono che quel lavoro non era quello "giusto" e ricominciano da capo. Ognuno di noi ha la sua strada, dritta, accidentata, in salita, un pò e un pò.
E poi, vede che a ben pensarci ci sono alcune cose che le piacerebbe fare? Non penso che l'unico modo per prendersi cura di un bambino in maniera professionale sia diventare maestra, cosa ne pensa?

"Riuscirò a trovare anch'io la mia strada? o è troppo tardi ?"

Non penso sia troppo tardi però il mio consiglio è quello di affrontare tutte quante queste questioni e questi interrogativi con l'aiuto di un collega. Vede, le domande che si fa sono tutte legittime ma le risposte a queste domande, in realtà, può darle solo lei e nessun altro.
Credo che abbia bisogno di aiuto professionale nell'identificare i suoi "talenti" ma più ancora nel "sanare" questa paura di essere quello che è, di sbagliare, di essere giudicata.
Cerchi nella sua città qualcuno che la possa aiutare, sono certa che le sarà utile.

Un caro saluto