Ernia espulsa l5 s1- intervento?

Gent.mo dott.lo scorso 22 agosto ho avuto un forte episodio di lombosciatalgia con interessamento della gamba destra e minore sensibilità sul relativo gluteo ad oggi non ancora risolto. Ho eseguito una rm con il seguente esito: In L5-S1 iniziali segni di discopatia degenerativa (ho 55anni) caratterizzati da modica riduzione in ampiezza dello spazio intersomatico. A tale livello si osserva prominenza ad ampio raggio del profilo discale posteriore che sul versante mediano , paramediano - posterolaterale destro presenta vistosa protusione erniaria leggermente migrata verso il basso; essa oblitera il relativo recesso laterale, comprime il sacco durale e la radice nervosa di S1 nella porzione intracanalare cranialmente all'emergenza foraminaria lambendo anche la radice nervosa sinistra di S1 nel tratto intracanalare cranialmente all'emergenza foraminaria improntandola e dislocandola posteriomente. In L2-L3 lieve prominenza ad ampio raggio del profilo discale posteriore con appoggio sul sacco durale.A seguito consulto ortopedico con risultato conservativo ho eseguito 12 tecar, 8 sedute di posturologia, kinesiterapia, pilates, 15 gg di cortisone e busto per un mese senza alcun esito positivo anzi ho iniziato a peggiorare per sopraggiunto dolore al tallone, ipersensibiltà e sensazione pungente. Provo anche una infiltrazione epidurale di cortisone senza alcun effetto! Richiedo consulto ad un neurochirurgo (10gg fa) che a seguito visita emette il seguente referto: ernia discale L5-S1 intraforaminale estrusa Ipostenia in territorio radicolare L5 dx, Lasegue positivo a 45 ° dx e mi mette in lista per intervento. Faccio presente che nell'ultima settimana l'intensità del dolore è molto altalenante, sembra che sia leggermente migliorato anche se non va mai via . Sinceramente ho perso la capacità di valutare la situazione , forse perchè mi sono abituata al dolore ormai . Secondo Lei l'intervento è la giusta strada anche se c'è un lieve miglioramento? Sarà risolutivo?
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Dr. Pietro Brignardello Neurochirurgo 391 27
Gentile Signora,
premetto che la mia risposta riveste un carattere puramente indicativo in quanto fornita senza la visita e la visione delle immagini. In linea generale il trattamento iniziale di una ernia discale e' conservativo per almeno sei settimane. Trascorso tale periodo, se non si e'avuto nessun miglioramento, si puo' decidere di aspettare ancora per vedere se compare un miglioramento oppure optare per l'intervento chirurgico per accelerare i tempi di guarigione. Nel Suo caso la sintomatologia dura da circa tre mesi e, a quanto risulta dalla visita del collega, e' presente un iniziale deficit della radice. Pertanto, pur ribadendo i limiti di un consulto a distanza, direi che la soluzione chirurgica proposta mi sembra condivisibile. Rimango a disposizione per eventuali ulteriori chiarimenti e La saluto cordialmente

dr. Pietro Brignardello
pietrobrignardello@gmail.com
www.pietrobrignardello.it
www.pietrobrignardello.it

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Utente
Utente
Gent. mo Dott.
La ringrazio moltissimo per la sollecita risposta. Mi resta una perplessità. Sottoporsi all'intervento è la scelta più giusta nonostante nell'ultima settimana il dolore è molto variabile? Nella stessa giornata va e viene cambiando di intensità, a volte sembra passare altre volte ritorna , specialmente la mattina appena alzata. Paradossalmente temo che il dolore vada via e che quindi possa evitare l'intervento per poi ritrovarmi nuovamente nella stessa invalidante condizione.
Forse sono stata ripetitiva... Le auguro un buon fine settimana
giovanna
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Dr. Pietro Brignardello Neurochirurgo 391 27
Gentile Sig.ra
in effetti l'andamento di una ernia discale non e' facilmente prevedibile, nel senso che il dolore puo'regredire per poi ricomparire periodicamente oppure scomparire definitivamente, per cui, come accennato nella precedente risposta, si puo' decidere sia di aspettare sia di intervenire chirurgicamente. Diverso e' pero' quando, oltre al dolore, e' presente anche un deficit neurologico. In questo caso e' consigliabile l'intervento piuttosto che un atteggiamento di attesa. La saluto cordialmente
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Utente
Utente
Ringrazio Lei e questo sito per avermi dato assistenza in tempi rapidissimi.
cordialità
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Utente
Utente
Gent.mo dott.
approfitto della sua disponibilità per un ulteriore parere. Il 12 gennaio scorso sono stata operata di ernia l5 s1, intervento di microdiscectomia. Dimessa al quarto giorno ,ora sono in convalescenza in attesa della visita di controllo dal neurochirurgo fissata per il 12 febbraio. Subito dopo l'intervento il dolore alla gamba e al gluteo era totalmente scomparso e al mattino per alzarmi non avevo più alcuna difficoltà ad appoggiare il piede. A distanza di una settimana però, il dolore si è ripresentato all'altezza del gluteo e internamente all'altezza dell'inguine (si riflette dietro, come se avessi un anello all'attaccatura della gamba) soprattutto in posizione supina. La notte si acuisce per poi attenuarsi durante la giornata. Il tallone ha ancora una sensibilità ridotta ma , per questo , so che ci vuole del tempo. Sto assumendo delle compresse di tionerv forte e dopo aver seguito un periodo di riposo assoluto , adesso ho iniziato a camminare (un'ora al giorno). Le chiedo gentilmente se il decorso è regolare, se la scomparsa totale del dolore richiede più tempo e quando sarà opportuno riprendere l'attività sportiva (nuoto, pilates).
grazie tante
cordialità
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Dr. Pietro Brignardello Neurochirurgo 391 27
Gentile Sig.ra
il decorso post-operatorio può essere variabile, in certi casi il dolore regredisce immediatamente, in altri casi può richiedere un periodo più lungo. Riguardo la ripresa di attività sportiva generalmente può essere ripresa dopo un mese, specialmente il nuoto. Naturalmente è comunque opportuno che in merito a questo chieda al collega che ha eseguito l'intervento. Rimango sempre disponibile per eventuali ulteriori chiarimenti e La saluto cordialmente
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Utente
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grazie infinite !