Rapporto di coppia

Ho 41 anni sono cattolica praticante e da più di un anno frequento un ragazzo che dopo pochi mesi mi ha chiesto di sposarlo. Abbiamo concluso il corso prematrimoniale ma non sono convinta del si. E andato tutto bene per un anno poi nel momento di concretizzare sono iniziati i problemi. Mia mamma in questa scelta mi ha contestato proprio dopo un anno dicendo che questa persona non è abbastanza per me Il fatto che mi ha messo il dubbio è non so più se sono io o lei che decide. E vero che i miei futuri suoceri sono molto semplici culturalmente parlando e alcune cose di loro mi danno fastidio e il mio dubbio è sorto proprio dopo averli incontrati. Io non sono realizzata professionalmente e temo che le difficoltà possano essere molte . inoltre ho chiesto al mio compagno di conseguire una laurea cosa che mi renderebbe più sicura nella decisione ma che razionalmente non mi sembra normale . Non ho più le idee chiare . Grazie
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Dr.ssa Franca Esposito Psicologo, Psicoterapeuta 7k 154
Cara Signorina,
penso che Lei debba concentrarsi nel suo intimo sul rapporto con quest'uomo sull'importanza che ha per Lei e quello che realmente prova per lui.
Un matrimonio e' un'unione profonda di due persone e non basta certamente l'opinione che possono dare i Suoi genitori soprattutto adducendo una motivazione del tipo "questa persona non e' abbastanza".
Abbastanza sotto quale punto di vista?
Cosa si aspettano i Suoi genitori da un matrimonio e soprattutto cosa si aspetta Lei?
Lei ama quest'uomo? Pensa di potere condividere con lui la vita, i figli che verranno? La vecchiaia? Le difficolta'?
Ecco, provi a rispondere a queste domande e se non resta entusiasta delle risposte ci pensi.
Si faccia aiutare da uno psicoterapeuta se non riesce a discriminare perfettamente da sola. Si tratta di una scelta fondamentale.
Il modello psicodinamico a cui faccio riferimento potrebbe esserLe di aiuto per interrogarsi sulle Sue esigenze profonde ..
Una volta raggiunta una consapevolezza di cio' potra' decidere secondo il Suo vero sentire...
i miei auguri cara Signorina

Dott.a FRANCA ESPOSITO, Roma
Psicoterap dinamic Albo Lazio 15132

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Dr.ssa Laura Rinella Psicologo, Psicoterapeuta 6.3k 119 9
Gentile Utente,
se l'influenza di sua madre sulla sua decisione di sposarsi è così forte è probabile che lei non abbia ancora maturato una corretta distanza emotiva consona alla sua età tale da consentirle di prendere decisioni autonome.
Perché non sarebbe abbastanza per lei il suo partner per sua madre?
E lei che ne pensa?
Perché dovrebbe conseguire una laurea?
<Io non sono realizzata professionalmente e temo che le difficoltà possano essere molte> Come mai ? Cosa fa per cambiare la sua situazione?

Come vanno le cose nella sua famiglia, come sono i rapporti tra voi nel nucleo?

Dr.ssa Laura Rinella
Psicologa Psicoterapeuta
www.psicologiabenessereonline.it

[#3]
dopo
Utente
Utente
Abbastanza in quanto i miei genitori sono laureati (mio papà è morto 20 anni fa medico veterinario ma di professione imprenditore agricolo commerciali )io sono laureata con il sogno di fare l insegnante(lavoro come impiegata in un ambiente non proprio sereno e avrei desiderati lavorare nel sociale avendo purtroppo fatto studi economici)
Sono l ultima di 7 figli sei ragazze e un ragazzo
Sono l unica a vivere con mia mamma che seguo anche negli aspetti economici
Le mie sorelle hanno sposato persone benestanti
Il mio compagno svolge un lavoro più importante del mio lavora come amministrativo in ospedale ma una laurea mi sembrava un qualcosa in più
Sono consapevole che l aspetto economico sia importante ma sono più a favore di finezza cultura educazione valori
Qualche dubbio mi è venuto conoscendo i genitori di lui molto semplici culturalmente e nei modi (premetto che io molte situazioni non le so gestire non sono mondana ma le minime regole del porsi le conosco )
Non so dopo averli incontrati e con mia mamma che più volte mi ha rimproverato dicendo anche che insieme siamo ridicoli (lui è più basso di me ) mi sono raffreddata.
Già vent'anni fa mia mamma aveva avuto un comportamento simile perché frequentavo un persona non adatta a me
Il matrimonio è importante è non so come comportarmi non voglio rinunciare alla mia vita ma non voglio intraprendere una strada sbagliata
Grazie per l attenzione
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Dr. Roberto Callina Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 1.3k 32 6
Cara Utente,

"per vie senza pericolo si mandano soltanto i deboli". Non è una citazione mia, è di Hermann Hesse, ma mi è venuta in mente leggendo l'ultima frase del suo post.
Il pericolo che le cose non vadano come ci immaginiamo, nella vita, credo vada messo sempre in conto. Se fossimo infallibili e capaci di vedere i pro e i contro futuri di qualsiasi scelta, non saremmo umani e, forse, non avremmo bisogno di credere in qualcosa di superiore.

A me sembra che lei non abbia il coraggio di affrontare la situazione senza farsi influenzare dal mondo che la circonda; sembra che questo coraggio manchi anche nel cercare di decodificare il suo sentimento per quest'uomo, senza prima aver fatto delle "valutazioni a tavolino", parcellizzandolo e non vedendolo più come un individuo unitario, con i suoi pregi, i suoi difetti, i suoi limiti, le sue qualità, le sue attenzioni, la sua sensibilità...

Non si capisce, infatti, da quanto scrive, quali siano questi sentimenti. Dice che vi frequentate da un anno e si limita a dirci che "è andato tutto bene". Cosa intende esattamente? Che in quel periodo della sua vita era convinta di amarlo e di esserne amata?

I suoi dubbi cominciano <<nel momento di concretizzare>> e con "lo zampino" di sua mamma; questo sembra suggerire, in prima battuta, un paio di ipotesi. O l'influenza di sua mamma è così forte da impedirle di assumersi, da sola, la responsabilità delle sue scelte o la paura di abbandonare un "porto sicuro", ma forse anche "disfunzionale", l'hanno immobilizzata proprio quando tutto stava diventando concreto e reale.

Mi deve perdonare se posso apparire un po' duro ma credo anche che le valutazioni che lei sta facendo, rispetto al suo compagno, non siano proprio un esempio di quanto esprime nella sua autopresentazione (<<Ho 41 anni sono cattolica praticante>>).
Non mi sembra che la domenica a messa sia necessario presentare un certificato di laurea, una busta paga, genitori che sappiano parlare in pubblico e frequentino l'alta società.

Anche il tema del confronto con le sue sorelle sposate con uomini benestanti credo andrebbe meglio analizzato nei suoi aspetti più profondi; forse ritiene di non "poter essere da meno"?

L'ultima riflessione, cara signorina, riguarda il rapporto con la sua mamma che sicuramente, come ogni mamma, vorrebbe il meglio per lei.
Ma ci sta dicendo che già in passato aveva contrariato una sua unione per le stesse ragioni...

Credo che di materiale su cui riflettere ce ne sia molto e, personalmente, ritengo che trarrebbe un grande beneficio se avesse voglia di confrontarsi, de visu, con un/a nostro/a collega della sua zona.

Restiamo in ascolto.

Un caro saluto

Dr. Roberto Callina - Psicologo Psicoterapeuta Sessuologo
Specialista in psicoterapia dinamica - Milano
www.robertocallina.com

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Dr.ssa Laura Rinella Psicologo, Psicoterapeuta 6.3k 119 9
<Già vent'anni fa mia mamma aveva avuto un comportamento simile perché frequentavo un persona non adatta a me>
.
Forse il punto non è tanto - o comunque non solo - il suo fidanzato, la di lui famiglia, ma la sua (di lei che scrive) difficoltà nel modulare in modo più maturo e consono alla sua età il rapporto con sua madre che probabilmente fatica a lasciarla andare, ora come vent'anni fa - oltre al fatto di aderire acriticamente a "valori" condivisi nella vostra famiglia
( come sposare uomini benestanti ad esempio ), perdoni la franchezza.

Anch'io le suggerirei di consultare direttamente un nostro collega.

Cordialità




[#6]
dopo
Utente
Utente
Il fatto è che anche mia mamma mi ha cresciuta con il valore della cultura senza ipocrisia nel non trascurare l aspetto economico.
Il fatto è che mi sembra di non riuscire a andare al di là del modo di vivere delle mie sorelle (per essere coinciso stanno tutte molto molto meglio di me economicamente parlando )
Sono cosciente che il problema sta nel mio passato e a 41 anni le scelte sono più difficili ma ho visto che ci sono persone di 40 50 che ce l hanno fatta e vorrei raggiungere questa serenità anche io
Come faccio in sintesi a capire se è la persona giusta ? Grazie
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Dr.ssa Laura Rinella Psicologo, Psicoterapeuta 6.3k 119 9
Da qui non possiamo fare interventi diretti.

Se da sola non riesce a venirne a capo, come sembra, e per i moticvi menzionati nelle nostre risposte, sarebbe opportuno si rivolgesse a un nostro collega direttamente, se crede.
Da qui solo ipotesi e spunti di riflessione.

Cordialità