Tumore all'utero esteso al peritoneo

Mia sorella di 20 anni è stata operata per la prima volta a giugno di quest'anno per delle cisti mucinose di 5 cm x 2. Dopo quest'operazione fatta in laparoscopia, ha scoperto dopo un mese che glie ne erano cresciute già altre sull'ovaio destro una di 7 cm e sul sinistro tante altre piccole cisti, la più grande di 4 cm. Consultando un altro specialista, siamo venuti a conoscenza di un problema più grande. Le ovaie hanno un tumore, facendo altre analisi i markes tumorali ora sono a 20.000, nella Colonscopia ci sono delle lesioni, la operano e gli fanno una risonanza aperta. A questo punto ci dicono che il tumore è esteso alla vena porta del fegato ed è avvolto come un manicotto, alle vie biliari, allo stomaco, all'inizio del pancreas, al peritoneo, alla vescica e ci dicono che non c'è niente da fare. Gli danno le chemio, ma quando va lì per farla le dicono che c'è bisogno di un altro esame alle vie biliari. Il medico ha detto che le chemio sono paliative, perché il tumore è al 3 c stadio. Vorrei sapere se è possibile che il medico che ha operato la prima volta il laparoscopia non abbia visto queste ovaie malate,visto che nella cartella clinica c'è scritto che erano stati visti tutti gli organi addominali ed era tutto nella norma. E se può indicarmi qualche ospedale in qualsiasi parte del mondo che sia disposto a darci una speranza. La ragazza non sembra malata, come sintomi ha solo un po' di mal di pancia che va via in una mezz'ora, e poi se fa grandi sforzi si stanca ma niente di più. Spero in una sua risposta e la ringrazio in anticipo.
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Prof. Luca Morelli Chirurgo generale 21 1
Il quadro sembra molto impegnativo. In casi come questo in genere si combina chemioterapia con chirurgia aggressiva per cercare di ridurre al minimo la quantità di tumore sul peritoneo.
Andrebbe vista di persona con documentazione per valutare se nel caso specifico si possa tentare un ulteriore intervento con questa finalità.
Data la giovane età mi sembrerebbe giusto valutare tutte le possibilità.

Cordiali Saluti

Prof. Luca Morelli