Fibrosi del pene e' la fine della sessualita'?

Gentilissimi dottori. Come si evince dal titolo sono uno sfortunato ragazzo malato da 4 anni di fibrosi peniena di tipo diffuso attestata con eco dinamica e trattata con terpia inizialmente medica e poi fisica ma purtroppo con un progressivo peggioramento: inizialmente dolore poi deformazione dell' organo. La situazione attuale dopo 4 anni di terpie prescritte da 4 vostri colleghi a chi ho dato fiducia e' la seguente: fibrosi di tipo diffuso con curvatura dorsale di 40 gradi, schiacciamento sottoglandulare e strozzatura alla base, disfunzione erettile e dolore in erezione con una strana consistenza del pene e morfologia variabile in base all' erezione con progressivo rimpicciolimemto dell' organo che e' piu' corto di circa 3 cm ed una circonferenza che si e' ridotta. Provo ancora forte dolore sia allo stato flaccido e sopratutto in erezione quando l' organo si dilata ed offre una certa resistenza all' espansione tanto da prendere strane torsioni sopratutto al termine della erezione. Questa fibrosi non so perche' non abbia risposto alle terapie fatte con costanza e con fiducia. Allo stato attuale a causa della disfunzione e sopratutto del dolore non posso avere rapporti e sopratutto sono devastato a causa della alterazione e del rimpicciolimeto dell' organo. Per quale motivo dopo 4 anni provo ancora dolore? La fiborosi non dovrebbe stabilizzarsi nel giro di 1-2 anni? La presenza del dolore mi fa pensare che la malattia e' ancora in evoluzione ma se alle terapie non ho risposto che posso fare ? E' la fine della mia attivita' sessuale? Ed in ultima analisi. La protesi che mi e' stata proposta sopratutto dall' ultimo specialista avrebbe un effetto benefico sulla morfologia e sul dolore ?
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Dr. Diego Pozza Andrologo, Endocrinologo, Chirurgo generale, Oncologo, Urologo 15.9k 464 2
Caro lettore,

a mio parere è inutile, anzi pericoloso e "devastante" cercare le risposte ad una problematica con consulenze web, da parte di specialisti che non la possano conoscere, visitare, valutare il suo pene e la sua sessualità.
La soluzione protesica non è assolutamente "devastante" e potrebbe risolvere i suoi problemi
cari saluti

Dott. Diego Pozza
www.andrologia.lazio.it
www.studiomedicopozza.it
www.vasectomia.org

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dopo
Utente
Utente
La ringrazio del suo gentilissimo intervento. Capisco che e' necessaria una valutazione in diretta, lei dice la protesi potrebbe risolvere il mio problema ma se e' presente dolore inserire un dispositivo protesico non peggiorerebbe la situazione? La protesi non cura la fibrosi, da quello che mi risulta e' solo un dispositivo che rida una funzionalita' ma in presenza di corpi cavernosi fibrotici in toto e con adensamento fibrotico di diversa entita' che cosa puo' fare. ? L' andrologo che mi ha propsto la protesi sul dolore non si e' pronunciato mi ha solo chiarito che nell' inserimento si parte dallo stato di flaccidita' e che la tumescenza del glande non sara piu' presente, mi ha parlato di perdita di sensibilita' ed ulteriore riduzione dimensionale nell' ordine dei 2-4 cm troppo per me che ne ho gia persi 3 e complessivamente sarebbe troppo oltre al devastante aspetto del pene che divemterebbe troppo inferiore alla norma sarebbe di circa 8-9 cm in stato di erezione con protesi attivata. Aggiungendo la flaccidta' del glande e' davvero troppo. Soffro anche di ipermobilita' testicolare a causa del cremastere e mi ha spiegato che potrebbe dare dolori cronici a causa della pompa. Ecco perche definisconla protesi devastante sotto ogni aspetto: estetico, funzjonale , psicologico, economico. Purtroppo conosco anche chi e portatroe di protesi tricomponente e non e' certo entusiasta. E se con l' e entuale inserimento di protesi il processo di fibrosi non si arresta poi che si fa?

La disfunzione erettile è la difficoltà a mantenere l'erezione. Definita anche impotenza, è dovuta a varie cause. Come fare la diagnosi? Quali sono le cure possibili?

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