Disturbi gastrici

Gentili Dottori,

ringraziandovi anticipatamente per l'eventuale risposta, vorrei chiedere un vostro parere circa il mio caso.

Sono un ragazzo 32enne che da moltissimi anni soffre di disturbi ragionevolmente correlati all'iperacidità di stomaco.

I sintomi sono eruttazioni acide, bruciore diffuso, lieve senso di nausea durante la giornata, senso di sazietà precoce e, in seguito a cene eccessive con consumo di alcoolici, occasionali risvegli notturni con forti bruciori retrosternali.
Nei periodi di forte stress la sintomatologia è chiaramente esacerbata.

Solitamente, l'assunzione di effervescenti granulari (Brioschi) o Biochetasi è bastevole per la prevenzione o contenimento dei sintomi.

Su consiglio del mio medico curante, nelle giornate peggiori da un punto di vista sintomatologico, assumo, al bisogno, inibitori della pompa protonica (esomeprazolo 40 mg) che annullano rapidamente la sintomatologia e "regalano" un benessere abbastanza duraturo (anche 4-5 giorni di assenza completa di sintomi una singola compressa).


La frequenza della sintomatologia varia in base alla dieta: consumo di agrumi, pomodoro ed in particolare vino è, talvolta, causa di un'immediata ed intensa sensazione di forte bruciore (che definirei a livello esofageo e poi stomaco) che si è esaurisce con il consumo, ma che dà, quasi inevitabilmente, il via ai sintomi più seri di cui sopra per 1-2 giorni a seguire.
Indubbiamente, le poche volte che riesco a seguire una dieta equilibrata, la sintomatologia è assente/sfumata e si limita a rare sensazioni di lieve bruciore.

La domanda che vorrei porre è se, nel mio caso clinico, sarebbe opportuno fare delle indagini diagnostiche (fonte di notevole ansia) oppure si potrebbe innanzitutto provare ad effettuare una terapia continuativa con inibitori della pompa protonica.
In questo ultimo caso, quando dovrei considerare essenziale eseguire una esofago-gastroscopia

Ringrazio cordialmente
D.S.
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Dr. Felice Cosentino Gastroenterologo, Chirurgo apparato digerente, Chirurgo generale, Colonproctologo 71.3k 2.3k 74
In questa fase non vedo sintomi di allarme per cui procederei con una adeguata alimentazione che possa ridurre i disturbi in associazione a qualche antiacido. Per la gastroscopia ci penseremo dopo ....

Ecco la corretta alimentazione nel reflusso:


https://www.medicitalia.it/minforma/scienza-dell-alimentazione/787-il-reflusso-gastro-esofageo-a-tavola.html

Cordialmente



Dr Felice Cosentino Gastroenterologo Endoscopista - Milano (Clinica la Madonnina), Monza (Wellness Clinic Zucchi)- Reggio C (Villa Sant'Anna)

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