Porre fine alla mia vita

Gentili dottori.
Dopo diversi anni di continua sofferenza da qualche giorno riesco a stare meglio. Ho infatti preso la decisione di voler porre fine alla mia vita convinto che ciò che mi riserva il futuro, ormai che la giovinezza inizia ad andarsene, è solo una vita più difficile e dura con un passato pieno di ricordi atroci e perdite.
Per prima cosa volevo quindi informarmi su quale tipo di supporto medico, anche minimo, è legalmente possibile avere in Italia per soddisfare questo mio desiderio.
So che il suicidio assistito non è ammesso ma mi interessava sapere se per un eventuale suicidio assistito in Svizzera o altro, ci fossero comunque una serie di procedure eseguibili in Italia per facilitare e/o accelerare il processo lì.
Come seconda cosa volevo sapere se il suicidio assistito prevede sofferenza o è stato opportunamente studiato per essere il modo più dolce e facile per morire.
Mi rendo conto che le mie richieste saranno probabilmente eccessive, vi chiedo però di riuscire a rispondere ai miei dubbi con deontologia.
Grazie.
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Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 43.4k 986 248
Gentile utente,

A me pare che diversi dei pensieri che lei esprime siano di natura depressiva. Del resto andando a spulciare nei suoi consulti questa malattia le era stata diagnosticata, e vedo anche una cura con sertralina a dose comunque inefficace.

Un'indicazione pratica e deontologica insieme, così come lei chiede. La depressione è curabile, e tra i suoi sintomi ci sono le idee di morte.

Curi la depressione, e non si arrenda al primo fallimento, perché di cure ce ne sono diverse, e ad un primo farmaco è possibilissimo non rispondere bene. Se è sottodosato, è probabile.

Se si dovesse dar retta alla depressione, non si inizierebbe neanche una cura, anzi si crederebbe che il tutto ormai sia orientato verso un destino negativo, punto e basta. Di meritarlo o comunque di dovercisi rassegnare.
Questi sono sintomi depressivi, non il decorso della depressione (che a volte passa), né i risultati ottenibili con le cure, che cancellano questo tipo di pensieri come qualsiasi altro sintomo di qualsiasi altra malattia.

Dr.Matteo Pacini
http://www.psichiatriaedipendenze.it
Libri: https://www.amazon.it/s?k=matteo+pacini

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Dr. Manlio Converti Psichiatra, Psicoterapeuta 799 17 20
La vita non finisce da giovani, questa cavolata l'ha imparata dalla televisione?
L'Italia vieta l'eutanasia e il testamento biologico, al momento.
Può rivolgersi ai Radicali Italiani gruppo Coscioni per informazioni più dettagliate sull'eutanasia in Svizzera.
L'eutanasia sarà una legge forse anche utile, ma prima deve valutare ogni possibilità che la vita offre...
Incluso quella di essere utile per gli altri!

Dr. Manlio Converti

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dopo
Utente
Utente
Mi sono rivolto diverse volte a queste organizzazioni ma purtroppo quello che loro hanno saputo rispondermi è solo che dopo il caso Lucio Magri è diventato veramente difficile, se non impossibile, ottenere il nulla osta per suicidio in caso di depressione. Purtroppo i burocrati non si curano delle singole persone e di ciò che è meglio per loro. Ai burocrati da che mondo è mondo interessa l'opinione della maggioranza, e se riescono a impedire situazioni poco piacevoli per l'opinione pubblica, ma che dovrebbero essere una libertà individuale di chi soffre, lo fanno senza pensarci troppo.
Dal caso Lucio Magri occorre il nulla osta di uno psichiatra svizzero, non più europeo, e al momento non ce ne sono di disponibili. Libertà loro, non sono assolutamente contrario all'obiezione di coscienza.
Speravo qui, visto che da medici avevate magari dovuto scontrarvi con tale situazione, che vi era qualche cosa potevate dirmi in tal senso di più. Per questo ho scritto.

Dr Converti, lo so che la vita non finisce da giovani, ma certe cose o le fai da giovane o poi diventa molto più difficile farle.
Essere utili agli altri è una cosa bellissima, ma per farlo occorre prima stare bene con noi stessi. Nessuno è altruista se prima non soddisfa se stesso, ovviamente senza arroganza e senza sottomettere nessuno.
Nella mia storia di vita avevo dei sogni, come ce li hanno tutti, e non mi riferisco a sogni del tipo andare sulla luna, ma cose molto più semplici ed alla portata di qualunque giovane con la passione per quello che studiava e con una famiglia almeno in apparenza come le altre. Ed oggi ho perso tutto.
Mi trovo a dovermi reinventare alla soglia dei 30 anni da zero. Dimenticandomi del passato (come se fosse possibile) e senza più la giovinezza che almeno è un qualcosa che da la possibilità di ripartire e di aspirare a qualcosa.
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Dr. Manlio Converti Psichiatra, Psicoterapeuta 799 17 20
Raccontarsi è uno strumento utile, lei fa psicoterapia?

Come tanti lei ha dei pregiudizi sui suoi prossimi settanta anni di vita.

Fare sport, trovare hobbies, palestra e bicicletta, circoli di associazioni di volontariato, sono strumenti forti per dare un senso alla vita.

Se noi psichiatri italiani le verissimo incontro finiremmo radiati e imprigionati. Siamo pertanto costretti a lasciare lei nella sua prigione esistenziale.

Credo però che lei abbia già fatto un passo in avanti e uno indietro e quindi possa ballare con altri a questo mondo, nonostante il malessere di cui soffre.

Molti pensano che il benessere sia la premessa all'agire all'aggregazione al lavoro all'esistere per gli altri...
Errore!
Tra l'altro queste funzionano come terapie!
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Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 43.4k 986 248
Gentile utente,

La depressione è curabile. E tutti i ragionamenti che sta proponendo sono quelli tipici di un soggetto che ne soffre. Al di là di questo non c'è niente.
Si potrebbe sostenere o meno il diritto di chiunque all'eutanasia, anche in assenza di particolari forme di sofferenza. Sta di fatto che se è interessato a inquadrare il suo caso, ha i connotati verosimili di un caso di depressione.

Per quanto riguarda i "nulla osta", siamo a un punto morto poiché se il medico deve curare le persone (per impostazione etica e per legge) non gli si può chiedere che si occupi di terminare la loro esistenza. Semplicemente perché non ha attinenza con la professione medica, che se mai può avere a che fare con una libera gestione della decisione di un'altra persona di porre fine alla vita.
In altre parole, che un medico dica che una persona con una qualsiasi malattia sia inviata ad una procedura di suicidio assistito è abbastanza contraddittorio con il pensiero di doverle migliorare la vita. Da qui tutti gli equivoci legali (anche sul versante opposto, come la questione degli accanimenti terapeutici).

Qui però siamo in un ambito molto standard. Una persona che esprime sintomi compatibili con una diagnosi conosciuta e curabile.
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dopo
Utente
Utente
Salve dottori assumo cipralex gocce da circa 1 mese a 10 mg. Ho seguito il vostro consiglio, e nel frattempo continuo con la psicoterapia (per rispondere al Dr. Converti la faccio da anni, cambiando vari terapeuti).
Riscontro sempre un calo nella libido, per ora tollerabile anche se spero che sia solo temporaneo e non si protragga anche quando sospenderò la cura. Che è una cosa che spero prima o poi di fare, riuscire a vivere senza aiuti di alcun genere (psicologo o psicofarmaco).
Ammetto che le crisi si sono ridotte ma debbo dire che non ho una piena visione di gioia di vivere. La terapia è già efficace se permette di andare a lavoro e comportarsi da robot anche con i problemi, oppure è efficace se fa riprendere la piena gioa di vivere, di fare, sicurezza nel rischiare? Non so se ho reso l'idea.
Insomma il farmaco va aumentato di dose perché ancora non sto veramente bene e mi potrebbe far stare meglio oppure non è questo in realtà ciò che si ottiene con i farmaci, semmai si ha un effetto tranquillizzante?
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Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 43.4k 986 248
Gentile utente,

La dose è ancora 50% di quella piena possibile, e ovviamente ci sono numerose opzioni di associazione o di alternativa per cercare un risultato migliore.

Un mese dopo l'inizio si mira ad un miglioramento significativo anche se non completo, quindi va bene come andamento.

Uno dei più gravi sintomi e comportamenti associati dalla depressione è la mancanza di speranza e lo scetticismo nella cosa più semplice e banale di una cura: che esiste, è stata provata e fa star meglio chi la assume. Non si capisce perché chi soffre di depressione dovrebbe aspirare solo a un effetto tranquillizzante e non alla scomparsa della depressione, questo è un pensiero che riflette un punto di vista in parte culturale (come se la depressione fosse una malattia ma per modo di dire), in parte un atteggiamento sintomatico della depressione, che come punto di vista non vede la soluzione.

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dopo
Utente
Utente
Ritiene quindi che la cura attuale possa dare ancora migliori benefici nelle prossime settimane o dovrei prendere appuntamento già da ora col mio psichiatra per valutare un aumento o integrazione della stessa?
E riguardo al calo libido posso stare tranquillo sia solo temporaneo con la cura? In caso di aumento dei mg di cipralex gli effetti collaterali sessuali possono peggiorare o rimangono gli stessi?
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Dr. Maurizio Cecchini Cardiologo 106.6k 3.6k 3
In caso di deficit erettivo possono esserle estremamente utili farmaci come il taladafil, maneggevolissimo ed efficacissimo.
Arrivederci
cecchini

Dr. Maurizio Cecchini - Cardiologo - Universita' di Pisa
www.cecchinicuore.org
Medicina di Emergenza ed Urgenza e Pronto Soccorso

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Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 43.4k 986 248
Gentile utente,

Part degli effetti sessuali migliorano nei mesi. I risultati anche, ma dopo un mese si può già procedere a variazioni di dose o integrazioni.

Confermo che in caso di effetti persistenti, o comunque al bisogno è possibile utilizzare farmaci erettili. Per l'effetto di ritardo dell'eiaculazione invece, se rimane, si può considerare il cambio di farmaco come prima strategia.