Andare a vivere da sola

Salve a tutti. Sono una ragazza di 25 anni e vorrei coronare il mio sogno: andare a vivere da sola! Purtroppo però i miei genitori non sono d'accordo.. Non so come fare per fargli capire che ho bisogno dei miei spazi (essendo 5 in famiglia) e voglio avere le mie responsabilità... Purtroppo vivo in un paesino di poche persone e la gente mormora e inventa la maggior parte delle situazioni e la paura principale dei miei genitori è proprio questa.. perché dicono che non ce motivo,che è inutile e quel che guadagno devo conservarlo per un vero e proprio futuro... Ma se aspettavo questo guadagno appunto per andare via... Vi prego datemi qualche consiglio... Non so cosa fare...
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Dr.ssa Veronica Di Biagio Psicologo 21 1
Gentilissima, le informazioni che riporti non sono molte ma quella che descrivi sembrerebbe una situazione molto comune a tanti giovani che si affacciano alla vita da adulti. Ogni genitore esprime diverse perplessità, che generalmente parlano della loro paura di "lasciar andare" i loro figli, di accettare che siano autonomi e che non abbiano più bisogno di loro, e allo stesso tempo che possano "farsi male" in qualche modo.
Non avendo altre informazioni, non possiamo fare ipotesi più precise al riguardo, ma mi sentirei di invitarti a riflettere su questo aspetto, e di tenerne conto nel momento in cui affronti questo tema con loro. Per loro può essere un momento molto delicato, cerca di accogliere anche il loro desiderio di essere rassicurati e di fargli capire che non intendi "abbandonarli". Il modo migliore di fargli capire che ce la puoi fare anche da sola è dare sin da subito prova di fiducia e di maturità: nel lavoro, nella gestione della casa, e in tutte le altre aree della tua vita
Fin qui quel che riguarda i tuoi genitori. Ma tu cosa ne pensi di questa situazione? Cosa vorresti fare? Mi sembra di cogliere dalle tue parole un desiderio di autonomia, di avere i tuoi spazio, ma allo stesso tempo il bisogno della loro approvazione. Vorresti che fossero d'accordo con te e che capissero. E se questi due bisogni non si dovessero incontrare?

Spero che questi spunti ti siano utili a riflettere su quel che sta succedendo e per trovare una soluzione serena e costruttiva.

Un caro saluto,

Dr.ssa Veronica Di Biagio Psicologa
www.veronicadibiagio.it

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Dr.ssa Valeria Randone Psicologo, Sessuologo 17.4k 317 528
Gentile Utente,
Aggiungo qualche riflessione a quelle già ricevute.

Mi sembra davvero un desiderio sano, ma le dinamiche tra separatezza ed appartenenza, all'interno di un nucleo familiare, spesso, non permettono questo passo intermedio tra la vita in famiglia e quella da coniugati o single.

I dati di realtà - quindi le spese eccessive e la gente che mormora..- si intersecano a variabili inconsce che boicottano le sue scelte, amplificando e nutrondo l'ansia dei suoi genitori.


Può provare a rivolgersi alla casa dello studente, nel caso in cui fosse studente, o a trovare un piccolo lavoretto che le consenta anche una stanza con altre ragazze...


Sarebbe già un piccolo passo verso il cammino che la porterebbe alla sua autonomia...

Non ci ha detto se studia o attende un lavoro?

Cordialmente.
Dr.ssa Valeria Randone,perfezionata in sessuologia clinica.
https://www.valeriarandone.it

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Dr. Magda Muscarà Fregonese Psicologo, Psicoterapeuta 3.8k 149 11
Carissima, questo guadagno che ha fatto è occasionale o sarà ripetitivo ? questo è il punto ..
Il suggerimento della dott. Randone mi sembra buono, .. una stanza in un appartamentino con altre ragazze e un lavoro più sicuro renderebbe tutto più plausibile non trova ..? I genitori vanno rassicurati , che l'affetto rimane, che non è una ribellione, ma una tappa maturativa, cerchi anche di migliorare le sue competenze lavorative , specializzandosi in qualche modo,. molto utile di questi tempi..!
Ci faccia sapere ..se crede

MAGDA MUSCARA FREGONESE
Psicologo, Psicoterapeuta psicodinamico per problemi familiari, adolescenza, depressione - magda_fregonese@libero.it

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dopo
Utente
Utente
Salve... Si sono stata molto sintetica al riguardo... Ho accettato un lavoro come volontaria del servizio civile. Questo fa sì che per un anno sia impegnata in questo progetto... Ho già vissuto l'esperienza di vivere da sola un paio di volte (sia per lavoro che per costrizione causa trasloco) e con successo, nel senso che ho sviluppato in me quell'autonomia personale, ma purtroppo la mia non piu amata autonomia economica, non per mio volere ovviamente,mi ha ricostretto alla vita familiare... Io penso che si questo lavoro non è dei migliori perché 400 euro al mese Non è granché... Ma vivendo in un misero paesino di 1000 persone qui la vita è la qualità della vita , rispetto alla città, è totalmente diversa e più "respirabile" diciamo economicamente parlando.. quindi mi spinge ad un pensierino fattibile di rivivere una vita tranquilla da sola.. ma purtroppo come dice la dottoressa Veronica le 2 cose non si incontrano.. purtroppo...
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Dr.ssa Veronica Di Biagio Psicologo 21 1
Carissima, il suo desiderio di una vita autonoma e "tranquilla" è comprensibile...
cosa pensa di fare per portare avanti il suo progetto? Cosa le comporta essere in disaccordo con i suoi genitori?

Un saluto,
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Dr. Enrico Cazzolino Psicologo, Psicoterapeuta 26 1
Gentile Signora,

scrive: "quel che guadagno devo conservarlo per un vero e proprio futuro".
Non ho risposte da darle, ma due coppie di domande.

Quando inizia il suo "vero e proprio futuro"?
Chi decide quando inizia?

Cosa deve accadere perché inizi?
Chi lo fa accadere?

Per rispondere, se vuole, rilegga e riprenda il filo dei successi che ha già acquisito.
Coltivi la sua autonomia personale, quella economica seguirà.

Coraggio e auguri,

Enrico Cazzolino
Psicologo Psicoterapeuta
psicoterapiaipnotica.net

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dopo
Utente
Utente
Cosa penso di fare? Non ne ho la più pallida idea... Purtroppo mi trovo tra 2 fuochi... Essere in disaccordo mi comporta tanto stress perché le litigate non mancano ovviamente.. purtroppo ho una sensazione di non riuscire a realizzarmi.. di aver paura di sbagliare per poi fallire economicamente e sbattere di nuovo la faccia a loro... Sono una ragazza orgogliosa purtroppo..
Io non so cosa intendono loro quando mi dicono "vero e proprio futuro" Con la crisi che ce in giro, per il mio concetto, io lo vedo molto ma molto lontano.. dovrei deciderlo io, per giusta legge, quando inizia e chi lo deve far accadere ... Ma qui "finché sto sotto al loro tetto" hanno loro il mio controllo purtroppo... Cosa deve accadere?... Il posto fisso come dice Checco zalone.. un lavoro decente con un guadagno tale da potermi sposare e non andar a convivere...
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Dr.ssa Veronica Di Biagio Psicologo 21 1
Cara ragazza, il suo desiderio di sentirsi approvata dalla sua famiglia è comprensibile ma nonostante i suoi sforzi non è detto che loro debbano cambiare idea. Ognuno ha diritto ad avere le proprie opinioni. Sembra molto concentrata su quel che pensano i suoi genitori, ma allo stesso tempo schiacciata.
Spostiamo l'attenzione su di lei invece...

Dice che ha la sensazione di non riuscire a realizzarsi, ha paura di fallire...
Che cosa significa per lei riuscire a vivere per conto suo?
Perchè ha deciso di farlo proprio adesso?
Che progetti ha per il futuro?
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dopo
Utente
Utente
È un obiettivo... Un obiettivo per la mia felicità, tranquillità, libertà di essere me stessa e di saper gestire quasiasi cosa,materiale e non, e che mi porti ad una soddisfazione personale...Ad un autostima...che mi manca... Perché ogni cosa mi viene rinfacciata... "queste cose a casa tua poi! Quando abiterai per i fatti tuoi! E con le tue cose!" Frase tipica giornaliera... E io assorbo.. perché non mi sento "a casa" ... Il mio futuro... Convincere il mio ragazzo...contrario a vivere con me (per ora perché non se lo può permettere è perché secondo me non se la sente perché lui sta bene a casa)... E che io vada a vivere da sola... Insomma..io spero di farmi una famiglia e di trovare anche qualche lavoretto.. Non voglio lussi.. Non m'interessa.. Ma quel poco per essere felice con me stessa...
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Dr. Magda Muscarà Fregonese Psicologo, Psicoterapeuta 3.8k 149 11
Carissima , il lavoro che fa ora.. volontaria in servizio civile, è un nobile bellissimo lavoro, non rende molto, ma forse le può far conoscere mondi diversi in cui si potrebbe cercare di farsi.. vedere.. valorizzare.. ed io insisto anche nel perfezionamento , una lingua perfetta per esempio.. perchè poi .. un lavoretto.. sembra che basti , ma non tanto.. punti sulla sua sicurezza e sulla sua competenza e con il Collega Cozzolino penso che il successo economico verrà.. C'è crisi certo, ma allora bisogna essere.. molto bravi..
Auguri davvero, bisogna crederci, però!
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Dr.ssa Paola Carleo Psicologo, Psicoterapeuta 3
Buongiorno signora, e normale il desiderio di indipendenza che lei sente ma non sempre e facile il processo di sepazazione-individuazione dalla famiglia.
Non si dimentichi di lei e dei suoi desideri e progetti, cerchi di rimanere concentrata su quello che vuole veramente e segua quella direzione.
Un caro saluto

Dr.ssa Paola Carleo
Psicologa, psicoterapeuta, sessuologa milano
paola.carleo @libero.it

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Dr.ssa Valeria Randone Psicologo, Sessuologo 17.4k 317 528
"Ad un autostima...che mi manca... Perché ogni cosa mi viene rinfacciata... "

Su questo può lavorare con l'aiuto di un nostro collega, anche in convenzione.
Autonomia
Autostima
Non essere manipolabile
Avere la gusta distanza dai suoi genitori...

E, perché no, volare alto!

Manca la passione, le ambizioni, il sogno nelle sue parole..
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Dr.ssa Veronica Di Biagio Psicologo 21 1
Carissima, a quanto dice andare a vivere per conto suo è un progetto investito di molti significati importanti: "felicità, tranquillità, libertà di essere me stessa e di saper gestire qualsiasi cosa,materiale e non, e che mi porti ad una soddisfazione personale...". Ai suoi occhi, in questo momento, è diventato il mezzo per realizzarsi ed essere felice. Tutto il suo futuro desiderato sembra ruotare intorno a questo. Mi sembra di capire anche che i rapporti con i suoi familiari non siano molto positivi e incoraggianti. Faccia attenzione però a non confondere un progetto di vita con la necessità di una fuga.

Rifletta su una cosa: andare via di casa farà accrescere la sua autostima, o una maggiore stima in sè le permetterà di fare questo passo con determinazione, e senza paura di fallire?

Mi unisco alla collega Randone, nel sollecitarla a prendere in considerazione un lavoro specifico con un collega che la aiuti ad acquisire maggior sicurezza e a gestire anche certe situazioni familiari fonti di disagio. L'autostima si accresce confrontandosi con le difficoltà e trovando man mano soluzioni appropriate in modo autonomo.

Cosa ne pensa?

Un saluto,
[#14]
dopo
Utente
Utente
Si in effetti l'idea non sarebbe male di iniziare con un percorso con un vostro collega... Ne terrò sicuramente conto di questa possibilità... Comunque molte volte ho riflettuto sulla differenza tra progetto di vita e fuga e sono sempre stata dell'idea che ho proprio voglia e bisogno di crearmi una vita.. la fuga non fa per me... I codardi e i disperati scappano dai problemi...io preferisco affrontarli sperando di creare meno caos e male possibile... Anche se sono sempre io quella che ci rimette...
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Dr.ssa Veronica Di Biagio Psicologo 21 1
Carissima, lei è senz'altro motivata a portare avanti il suo progetto. Non vorrei che il termine "fuga" sia passato come svalutante. Il senso era piuttosto quello di evidenziare la differenza tra desiderio e bisogno, tra la voglia di procedere verso un progetto futuro e la necessità di sopperire a qualcosa che manca.

In ogni caso, spero che le riflessioni emerse le possano essere d'aiuto per affrontare la situazione, magari stavolta senza doverci "rimettere", ma con maggior serenità e positività.

Ci faccia sapere come va, se lo desidera.

Un caro saluto,
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Dr.ssa Valeria Randone Psicologo, Sessuologo 17.4k 317 528
La differenza tra progetto di vita e fuga, è centrale e determinante.

Anche se non fugge, corre il rischio di passare da un disagio all'altro, dalla casa genitoriale ad un compagno di vita, senza avere risolto le sue difficoltà e fragilità ...
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dopo
Utente
Utente
Innanzitutto grazie per l'ascolto a tutti!...
Spero di risolvere la situazione al più presto e vi aggiornerò degli sviluppi... Grazie ancora... un cordiale saluto a tutti...
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Dr.ssa Valeria Randone Psicologo, Sessuologo 17.4k 317 528
Bene, lieta di averla ascoltata