E' stata una vera visita?

Salve,
quasi un mese addietro feci una visita ad un noto istituto romano che gode di buona fame nel campo della dermatologia.
Il mio problema, a 22 anni, è la caduta dei capelli che riscontro con continuità da un annetto. Senza entrare nel merito, ho fatto la visita che è durata massimo 2-3 minuti non di più.
Ho descritto il mio problema (ho tentato di descriverlo...) e mi è stato chiedo di chinare il capo. Io seduto sulla sedia del paziente e la dottoressa dall'altra parte della scrivania. Ha osservato per 3-4 secondo la mia cute ed ha emesso la diagnosi (alopecia androgenetica) prescrivendomi aloxidil gocce e di riandare da lei fra 3-4 mesi.
Ora, senza mettere in dubbio le capacità della dottoressa, secondo il vostro parere è stata una visita adeguata? Sono stati fatti i dovuti esami?
Grazie anticipatamente per la risposta,
cordiali saluti
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Prof.ssa Elisa Cervadoro Dermatologo, Medico termale, Medico estetico 426 10
Gentile Utente,
in Dermatologia quasi la maggioranza delle diagnosi è clinica ovvero osservazione diretta delle lesioni eventuali da parte dello specialista, il quale è formato,per scienza e coscienza,a fare diagnosi e prescrivere le relative terapie. Quindi il Dermatologo fa diagnosi tramite: esame obiettivo ( visita clinica visiva), anamnesi (storia clinica del paziente sia patologica che farmacologica pregressa ), eventuali esami di laboratorio e strumentali.
Per gli esami di laboratorio o strumentali è lo stesso specialista che,in base alla patologia che diagnostica,può avvalersi dell' aiuto che tali presidi possono apportare là dove lo stesso ritiene necessario.
Per alcuni casi tali approfondimenti strumentali o di laboratorio sono necessari e vengono prescritti " quasi in automatico", per altre patologie la diagnosi può essere " solo" clinica in quanto a volte gli approfondimenti potrebbero non apportare niente di più alla diagnosi clinica.
Nella visita tricologica, oltre alla visita clinica specialistica, lo specialista può avvalersi dell'esame tricologico al microscopio,dell'epiluminescenza, di esami ematochimici per valutare carenze di oligoelementi o alterazioni ormonali.
Cordiali saluti

Dr. Elisa Cervadoro
Specialista in Dermatologia e Venereologia
Università Di Pisa

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dopo
Utente
Utente
Salve,
la ringrazio per la risposta tempestiva.
Ma vorrei dipanare ancora qualche dubbio. Premettendo che a volte taluni esami risultano inutili alla diagnosi (come si suppone nel mio caso) è possibile fare una diagnosi di alopecia androgenetica in così poco tempo? Nel senso che scientificamente può essere, anche solo in alcuni casi, facilmente individuabile?
Inoltre leggendo il foglietto informativo del farmaco (aloxidil) ho letto che si può avere anche una ricrescita o comunque un fermarsi della caduta dopo 3-4 mesi di applicazione (cosa confermatami anche da alcuni articoli presenti sul vostro sito). Invece in sede di visita mi è stato detto che questo farmaco non porta ricrescita ma solo la cessazione della caduta.
La ringrazio per la risposta e per la disponibilità mostratami.
Cordiali Saluti
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Dr. Luigi Laino Dermatologo 22k 464 367
Gentile utente,

come potrà comprendere, non sta a noi dalla raccolta di reperti anamnestici telematici - e comunque ad ogni modo - stabilire se un collega abbia o meno effettuato una visita specialistica valida.

le possiamo solo dire, che in caso di dubbio suppletivo e perplessità ancora permanenti è buona regola per la sicurezza e la salute, scegliere liberamente di recarsi dallo stesso specialista per dissipare ogni dubbio, o liberamente sceglierne un altro.

sappia ancora che il minoxidil rientra di diritto nelle terapie per l'alopecia androgenetica e non è il solo farmaco indicato.

cari saluti

Dr.Luigi Laino Dermovenereologo, Tricologo
Direttore Istituto Dermatologico Latuapelle
www.latuapelle.it

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Prof.ssa Elisa Cervadoro Dermatologo, Medico termale, Medico estetico 426 10
Gentile Utente,
è comunque vero che a volte gli specialisti sono" veloci" a fare diagnosi, ma proprio perchè specialisti di casistica clinica ne osservano tanta,pertento diventa veloce anche la diagnosi, è una questione di pratica clinica. Che poi per cercare di dare ascolto o soddisfazione al cliente-paziente si possa spiegare, consigliare, interagire quello dipende dalla situazione in cui a volte si lavora ( oltre alla personalità di ciascuno).Purtroppo, per come è strutturato il lavoro in alcune strutture sanitarie, essendo rapidi i tempi per effetttuare le visite ,non ci è possibile " sforare" i dieci-venti minuti che le aziende ci impostano.
Cordiali saluti