Parestesia

Salve, sono stata operata di ernia del disco due volte (31/10/2014 e 04/10/2015), ho ancora dolori alla schiena che risolvo con mesulide ecc... ho fatto il mio ciclo di fisioterapia ed ora vado in piscina due volte a settimana (mi è stato detto di fare solo dorso x ora). Il mio grosso problema è che da qualche mese prima del primo intervento e a tutt'oggi non ho la sensibilità alla gamba (DX) e tanto meno al piede , quasi del tutto insensibile. Non sento il caldo, il freddo, crampi continui al polpaccio, ecc...e sento dolore se ci cammino sopra per molto tempo. La fisioterapista mi ha detto che è passato troppo tempo e che non c'è possibilità di recupero con nessun metodo. Volevo sapere se mi devo rassegnare a questa diagnosi e se si può capire qualcosa dall'elettromiografia.
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Dr. Vincenzo Della Corte Neurochirurgo 6.9k 243 2
Eseguirei una nuova rmn lombare (dopo sei mesi dall'intervento, un qualche miglioramento andrebbe riscontrato) senza e con mdc.
Utile anche un emg agli arti inf.
Ritorni eventualmente in argomento una volta eseguite le indagini consigliate, chè può essere che qualche cosa si possa fare.
Cordialmente.

Dr. Della Corte: vincenzodellacortemi@libero.it
Case di Cura: "La Madonnina Milano-02/58395555
"Villa Mafalda" ROMA-06/86094294

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Buongiorno Dott. Della Corte.
Come consigliatomi ho eseguito per ora una EMG, la risonanza devo ancora rifarla, per varie procedure mediche...
La conclusione dell'esame è questo : Discreta sofferenza neurogena cronica a carico dei muscoli a prevalente innervazione radicolare S! a destra da radicolopatia lombo-sacrale cronica. Scarsa denervazione attiva (gemello esterno). Ridotta l'eccitabilità del riflesso H da soleo (S1) a destra.
Non segni di neuropatia periferica. Iporeflessia achillea a destra.

Io non so come funziona questo esame, la mia sensibiltà e pari a zero sul tallone, dove non mi è stato applicato alcun che... pur spiegando che il mio grosso problema era quello... non so se questo abbia rilevanza o se ci siano solo dei punti specifici dove applicare i "sensori"
Grazie Dottore
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Dr. Vincenzo Della Corte Neurochirurgo 6.9k 243 2
Sì, vi sono dei punti specifici ove applicare gli aghi/le placchette.
Risentiamoci una eseguita anche la RMN, come consigliato.
Le indagini fino ad adesso eseguite non sono ancora pienamente indicative.
Cordialità.
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Gentile Prof. Della Corte, ritorno sul mio argomento per un nuovo intervento che mi è stato proposto e programmato per il 13 gennaio 2017.
L'intervento è di PERIDUROLISI, so più o meno in cosa consiste, e ho letto molti pro e molti contro.
Diciamo che così non posso stare. La mia ultima rm con e senza mdc dice :
...diametri del canale vertebrale mei limiti. Discartrosi di D12-L1, L1-L2, e di L2-L3. Il disco L5-S1 è molto ridotto in altezza i e corpi vertebrali contrapposti sono decisamente edematosi. La radice S1 nel recesso laterale è ingrossata e avvolta da componente ipointensa prima del gardolino e molto iperintensa successivamente da considerare come fibrosi post-chirurgica. Anche le parti molli circostanti la breccia chirurgica sono iperintense da fibrosi. Segni di edema delle articolazioni interapofisiarie L4-L5 e L5-S1. Il disco L5-S1 dimostra persistente lieve protusione mediana e paramediana D. Protusione mediana e paramediana D L4-L5.

Oltre al mio neurochirurgo ho voluto sentire anche un'altra "campana" , come si suol dire, un ortopedico, il quale però mi ha proposto un artrodesi.
Io prima di arrivare all'artrodesi vorrei tentare la peridurolisi. Lei che cosa mi consiglia ? Quest'ultima pratica può essere una soluzione ? O è solo un palliativo ?
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Dr. Vincenzo Della Corte Neurochirurgo 6.9k 243 2
Ritengo che la sofferenza di S1 vada risolta, per quanto è possibile, con trattamento di separazione e lisi delle aderenze.
Essendo una sofferenza monoradicolare, ed immagino per tutto il tratto intraforaminale, potrebbe essere più "proprio" l'intervento per la separazione-lisi delle aderenze, la cui descrizione ho pubblicato nei due articoli che Lei potrà rinvenire sulla mia pagina blog.
Nel corso del medesimo trattamento chirurgico, in mininvasiva ed anestesia locale con sedazione, è possibile anche approcciare il disco per asportare eventuali nuovi residui malacici ed, in più, procedere a stabilizzazione con artodesi in situ ed ostesintesi con materiale non metallico (quindi niente viti, barre, cage...), se al momento se ne ravvisi la opportunità/necessità. In considerazione del fatto che il paz. può rimanere collaborante per tutto l'intervento, la decisione di quanto estendere (opportunità/necessità) l'operazione chirurgica può essere assunta, oltre che su direttiva di massima dell'operando, anche in sede di intervento consultando il paziente medesimo.
Dia pure notizie sugli ulteriori sviluppi della Sua situazione.
Cordialità.
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La ringrazio infinitamente e la aggiorno sul mio percorso...
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Buongiorno Dott. Della Corte,
volevo aggiornarLa sulla mia situazione, che ahimè non migliora affatto...
Ho subito l'intervento di peridurolisi il 13 gennaio. Al momento mi sembrava di stare benissimo... forse merito degli antinfiammatori presi per i 5 giorni successivi all'intrevento e porto ancora il corsetto. Poi son ricominciati tutti i miei dolori, come prima e anzi... più di prima. Nel senso che ho sempre i miei dolori alla schiena e oltre a quelli si sono aggiunti quelli alla gamba, che non avevo da prima dell'intervento di ernia, anche se comunque la gamba la sollevo quasi a 70 gradi. Oltre tutto a questi dolori si è aggiunto un altro sintomo che non mi è mai capitato e non so se sia imputabile alla schiena... nel senso che ogni tanto (5/6 volte al giorno) mi vengono dei brividi, con pelle d'oca alla gamba nella quale ho la parestesia.
Ho il controllo il 09 febbraio quindi non so ancora cosa aspettarmi.
Visto che devo ancora fare il controllo, se Lei mi potesse dare qualche suggerimento sul da farsi o su cosa eventualmente chiedere, Le sarei davvero molto grata.
Distinti saluti
Cester Vania
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Dr. Vincenzo Della Corte Neurochirurgo 6.9k 243 2
Direi che, senza una valutazione clinica, mi sarebbe estremamente difficile darLe una risposta.
Ponga i quesiti che Le interessano in sede di visita ambuatoriale di controllo; a seconda di quanto Le dirà il Collega, se ne potrà riparlare.
Cordialmente.