Panico sifilide

Gentili esperti,
Desidero avere gentilmente delucidazioni riguardo alla Sifilide nella mia particolare situazione. I contatti a rischio consistono nell’inserimento da parte del mio precedente partner (soggetto omosessuale scoperto essere ad alta promiscuità) delle sue dita sporche di sperma nel mio ano all’incirca di 2/3 centimetri. Questi contatti hanno avuto principio 5 anni fa mentre l’ultimo risale a 76 giorni fa. 25 giorni dopo l’ultimo contatto ho avvertito dentro l’ano,sempre di 2/3 centimetri, una sorta di brufolino che poi nei giorni successivi non ho avuto modo di risentire. 50 giorni dopo l’ultimo contatto ho effettuato i test sierologici per la sifilide ed è risultato tutto negativo. 60 giorno dall’ultimo contatto, ritastandomi l’ano 3 centimetri all’interno continuavo a sentire piccole nervature/noduli/rilievi che però non essendo medico faticavo a interpretare. Ho riferito questo mio dubbio al medico di base e mi spiegava come ciò che avevo sentito era da considerarsi normale anatomia dell’ano, nella sua muscolatura,increspatura e nervature emorroidali. Non sentendomi sicuro dal panico Sifilide procedo 75 giorni dopo l’ultimo contatto ad effettuare una visita proctologica durante la quale il medico mi effettua una anoscopia grazie ad un tubo flessibile e trasparente rassicurandomi riguardo alla non presenza di anomalie/ulcerazioni/noduli ma confermandosi soltanto la normale nervatura emorroidale (specificandola senza significato).
A seguito di tutto ciò come posso concludere la faccenda ed arginare qualsiasi tipo di dubbio residuo per ciò che riguarda la Sifilide?

Da come mi sembra di capire con le mie limitate competenze in materia mi è stato effettuato come test solamente l'Ac anti - Treponema pallidum screening (Chemiluminescenza). La mancanza del test VDRL e TPHA mi pone in una situazione di incertezza?

Vu ringrazio infinitamente in anticipo dell'attenzione, non sapete quanto la mancata certezza e preparazione in materia del mio medico di base fa di voi, in quanto esperti, un punto di riferimento e ora come ora più che mai cardine per la particolare faccenda.

Distinti saluti.
[#1]
Dr. Giampiero Griselli Dermatologo, Medico estetico 8.6k 310 139
Gent.le pz
In assenza di terapia, dopo 50 giorni dal contatto infettante , i test sierologici sono tutti positivi (se di luE si trattasse realmente ).
Quindi direi che può tranqillizzarsi.
Confermo che è sempre meglio comunque fare il doppio controllo con un test treponemico e uno non treponemico(TPHA E VDRL) per vari motivi, ma comunque ha già un ampio margine di sicurezza.
Cordialità

Dott.Giampiero Griselli Dermovenereologo
www.dermoonline.com
Ferrara,Torino,Brescia,Porto Tolle(RO)

[#2]
dopo
Utente
Utente
Gentili Dott. Griselli,
Desidero avere gentilmente ulteriori delucidazioni, questa volta riguardo al Linfogranuloma Venereo nella mia particolare situazione.
Le riscrivo l'accaduto:
I contatti a rischio consistono nell’inserimento da parte del mio precedente partner (soggetto omosessuale scoperto essere ad alta promiscuità) delle sue dita sporche di sperma nel mio ano all’incirca di 2/3 centimetri. Questi contatti hanno avuto principio 5 anni fa mentre l’ultimo risale a 56 giorni fa. 10 giorni dopo l’ultimo contatto ho avvertito dentro l’ano,sempre di 2/3 centimetri, una sorta di brufolino che poi nei giorni successivi non ho avuto modo di risentire. 35 giorni dopo l’ultimo contatto ho effettuato i test sierologici per la sifilide, hiv ed epatiti ed è risultato tutto negativo. A 45 giorni dall’ultimo contatto, ritastandomi l’ano 3 centimetri all’interno continuavo a sentire piccole nervature/noduli/rilievi che però non essendo medico faticavo a interpretare. Ho riferito questo mio dubbio al medico di base e mi spiegava come ciò che avevo sentito era da considerarsi normale anatomia dell’ano, nella sua muscolatura,increspatura e nervature emorroidali. Non sentendomi sicuro dal panico Sifilide procedo 60 giorni dopo l’ultimo contatto ad effettuare una visita proctologica durante la quale il medico mi effettua una anoscopia, di 3/4 centimetri di profondità, grazie ad un tubo flessibile e trasparente rassicurandomi riguardo alla non presenza di anomalie/ulcerazioni/noduli ma confermandosi soltanto la normale nervatura emorroidale (specificandola senza significato).
A seguito di tutto ciò come posso concludere la faccenda ed arginare qualsiasi tipo di dubbio residuo per ciò che riguarda il Linfogranuloma Venereo?

Sottolineo inoltre che fino al giorno d’oggi non ho avuto alcun tipo di infiammazione rilevante nelle zone anali o genitali, se non piccole ragadi.

La ringrazio in anticipo per la cortese attenzione e per l’importante disponibilità.
[#3]
dopo
Utente
Utente
Ho effettuato diversi colloqui/visite:
– uno a Treviso presso il centro MST situato nel reparto di Dermatologia dell’ospedale Ca fondello
– due a Verona presso l’ambulatorio MST situato nel ospedale Borgo Trento, sempre nel reparto di Dermatologia
– due visite in libera professione all’Angelo di Mestre con un infettivologo/esperto in MST
– visita Proctologia all’ospedale di Adria (RO)
– innumerevoli scambi di opinione con il mio medico di base
La problematica è che ogni giorno tendo a pormi nuovi dubbi e a scoprire nuove patologie, incolpandomi di non aver espresso questo o quell’altro dettaglio, che magari fino al giorno prima nemmeno consideravo…
Ho intrapreso inoltre da due mesi circa dei colloqui con una Psicanalista, il Primario del CIM della mia città, e sono in cura sia farmacologica che cognitivo-comportamentale per un disturbo ossessivo compulsavo (colloqui effettuati circa 10).
Può immaginare l’impegno economico e fisico/mentale di questo mio percorso, un incubo. Unico lato positivo è quello di aver incamerato un bagaglio non indifferente di informazioni sul campo delle infezioni sessualmente trasmissibili.
[#4]
dopo
Utente
Utente
Gentile esperto,
desidero avere delucidazioni riguardo alla Sifilide nella mia particolare situazione. Ho seguito il suo consiglio di effettuare le analisi per la sifilide che mi riferiva in crescente diffusione fra la comunità omosessuale, ma non capisco se un test effettuato a 29 e successivamente a 54 giorni dal contatto a rischio (rapporto anale penetrativo con eiaculazione all’interno) possa mettere un punto definitivo alla vicenda. Questi contatti hanno avuto principio 5 anni fa mentre l’ultimo risale a 70 giorni fa. 4 giorni dopo l’ultimo contatto ho avvertito dentro l’ano,sempre di 2/3 centimetri, una sorta di brufolino che poi nei giorni successivi non ho avuto modo di risentire. A 35 giorni dall’ultimo contatto, ritastandomi l’ano 3 centimetri all’interno continuavo a sentire piccole nervature/noduli/rilievi che però non essendo medico faticavo a interpretare. PONIAMOCI PER PRINCIPIO DI PRUDENZA NELL’IPOTESI PER CUI AVESSI SVILUPPATO A LIVELLO ANALE UN SIFILOMA PRIMARIO E IO DI CIÒ NON MI FOSSI ACCORTO, I TEST EFFETTUATI SONO SUFFICIENTI A SCONFESSARE QUEST’IPOTESI O È UTILE CHE MI MUOVA IN NUOVE DIREZIONI PER TROVARE PACE PER QUANTO RIGUARDA LA SIFILIDE?
Mi è stato effettuato come test solamente l’Ac anti – Treponema pallidum screening (Chemiluminescenza). La mancanza del test VDRL e TPHA mi pone in una situazione di incertezza?
La ringrazio infinitamente in anticipo per la disponibilità.
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Dr. Giampiero Griselli Dermatologo, Medico estetico 8.6k 310 139
Nella storia naturale della luE , tutti i test sierologici a 54 gg dal contagio sono intensamente positivi , indipendentemente dal sifiloma primario , che in ogni caso non può insorgere dopo 4-5 giorni. Quindi propendere per normali plicature e nodosita'tipiche di quella zona.
Dai dati da Lei forniti , direi decisamente che emerge una esclusione della sifilide, pur nella pochezza degli esami eseguiti.
Ripeto come sia corretto farsi seguire dal DermoVenereologo , o comunque da un medico esperto in tali problematiche, per evitare " avvitamenti" psicologici, e per impostare , se il caso lo richiede una diagnostica idonea.
Cordialità
[#6]
dopo
Utente
Utente
Gentili Dott. Griselli,
Colgo l’occasione della sua specializzazione in malattie sessualmente trasmesse per porle un’ultima questione.
Circa 8 mesi fa ho ricevuto un singolo rapporto orale senza preservativo (io ho messo il pene ed il partner la bocca) con un soggetto omosessuale di 65 anni, quindi con un passato ad alta promiscuità. Vista la leggerezza di questa azione, la preoccupazione per la mia igiene nei giorni successivi all’accaduto mi ha portato ad un’eccessivo lavaggio del pene con conseguente screpolatura/squamatura della sua pelle oltre che leggero bruciore nell’urinare perché ho insistito con il detergente anche nella parte esterna dell’uretra(apice del prepuzio).
Dopo aver ripreso una regolarità più moderata dei lavaggi mi è totalmente sparita la sintomatologia indicata precedentemente, e non è più ricomparsa.
La preoccupazione per le svariate malattie sessualmente trasmissibili mi ha portato ad effettuare 6 mesi dopo l’accaduto, quindi 2 mesi fa, una serie di visite ed esami/test, fra i quali: la presenza di gonorrea e clamidia nelle urine, anticorpi Hiv, sifilide, epatiti, brushing test anale per la ricerca dell’HPV, ispezione visiva del pene a livello esterno per la ricerca di eventuali condilomi, visita proctologica per verificare con l’anoscopia la presenza di condilomi a livello anale.
Tutta questa serie di controlli ha portato ad un esito negativo per ogni patologica indicata, a questo punto quanto dovrei preoccuparmi per i sintomi che le ho esposto precedentemente (screpolatura/squamatura e bruciore nell’urinare)? Può l’HPV insediarsi all’interno dell’uretra formando lì eventuali condilomi che io non sono in grado di notare? Può l’HPV insediarsi all’interno dell’uretra dando inizio ad un’eventuale patologia tumorale al pene?
Come posso in merito a questa questione trovare una tranquillità e scacciare l’ipocondria?
La ringrazio di cuore…
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