Aloni perlacei pene

Salve, da giugno 2015 ho notato strani aloni di un colore violaceo sulla corona del glande. In un primo momento non ho dato troppo peso alla questione vista l'assenza di fastidi o disturbi. In seguito ho notato che queste aree che a riposo erano perlacee, anche solo con il pene in erezione diventavano rosse e impiegavano alcuni giorni per ritornare al viola pallido. Inoltre ho cominciato ad accusare, specialmente con jeans stretti, come delle fastidiose punture di spilli. Qualche giorno dopo -durante un allenamento in bicicletta- ho commesso l'errore di toccarmi la lingua con le dita dopo aver toccato il pene per urinare. La sera stessa ho provato un pizzicore sulla punta della lingua dove le papille erano visibilmente arrossate. Mi sono allarmato e il giorno seguente ho esposto il problema al mio dermatologo. La diagnosi è stata infezione da candida e mi è stato prescritto fluconazolo per la bocca e daktarin crema per il pene. Seguo la cura senza il minimo risultato: le zone grigiastre sul glande si sono estese e il fastidio alla lingua è diventato battente. Decido allora di recarmi presso un rinomato centro dermatologico dove vengo visitato da tre specialisti. Il responso è stato nessuna candida ma sindrome della bocca urente e leggerissima irritazione del balano ignorando la correlazione tra i due problemi che io avevo esposto. Nessun tampone di verifica richiesto. Sconfortato mi reco dal medico di famiglia essenzialmente per farmi prescrivere tamponi ed esami vari: l'esito è negativo e gli esami sangue e urine senza problemi. Ne eseguo di nuovi in un'altra struttura con il medesimo risultato. Intanto le infiammazioni poco a poco si sono estese e per arginare il problema oltre ad una igiene accurata che non è mai mancata ho fatto lavaggi con bicarbonato, acido borico e ho utilizzato rimedi naturali come la polpa di aloe.
La causa psicosomatica è da escludere totalmente perchè in seguito purtroppo ho contagiato un'altra persona (medesima punta della lingua arrossata) nonostante rapporti protetti. Mi sento davvero abbattuto perchè in un anno la situazione è solamente peggiorata senza nemmeno capire l'entità del disturbo ed è facile intuire che i risvolti sociali e psicologici forse sono anche peggio del problema stesso. Non so più cosa fare e qualsiasi consiglio o suggerimento da voi dottori è ben accetto.
Saluti.
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Dr. Luigi Laino Dermatologo 22k 464 367
Gentilissimo

le diagnosi sono molteplici e con quella morfologia clinica non escludono anche un lichen ruber planus: la diagnosi è necessariamente da effettuarsi in una sede dermatologico venereologica; la programmi con fiducia e non applichi terapie fai da te

Cordialità

Dr Laino
www.latuapelle.it

Dr.Luigi Laino Dermovenereologo, Tricologo
Direttore Istituto Dermatologico Latuapelle
www.latuapelle.it