La psicoterapia può risolvere i disturbi somatoformi?

Buongiorno. La mia domanda è se un disturbo somatoforme può essere curato con la psicoterapia.
Circa un anno fa ho fatto abuso di cocaina ad alte dosi per due mesi fino a che non ho avuto un forte attacco di panico che mi ha scatenato dei disturbi fisici a livello pseudoneurologico, gastrointestinale ecc.... avevo attacchi di panico, sensazione di maschere facciali, parestesie, dolori diffusi, sensazione di cose che mi attraversavano il corpo dal capo come delle scariche che partivano dal capo. Sono stato ricoverato nel locale spdc per psicosi agitata e da un anno faccio la puntura di antipsicotico risperdal.Attualmente sono ricoverato in un centro di riabilitazione ad alta assistenza, e la mia cura è la seguente: RISPERDAL puntura ogni 14 gg, zoloft 150 Al di, tavor delorazepam 1mg 3 volte al giorno. Lo psichiatra sostiene che soffro di una nevrosi di tipo somatoforme, soffro infatti di algie alla piramide nasale, midriasi oculare e spesso ho delle crisi simili ad attacchi di panico che iniziano con dolore al capo e sensazione di sbandamento, malessere diffuso, sensazione come di morire e tachicardia.Queste crisi mi durano circa 15 minuti ma il dolore e le sensazioni di malessere sono fissi e costanti, e non esiste antidolorifico o medicina che me lo faccia passare (Poichè di natura psicosomatica sostiene lo psichiatra). Ora la mia qualità della vita è diventata pessima, le cure che sostengo non mi aiutano punto a risolvere queste problematiche nonostante segua questa terapia da un anno, ho avuto pochissimi miglioramenti e inoltre ho iniziato a fumare in maniera esponenziale (40 sigarette al giorno) con conseguente tosse, dolori toracici, problemi allo stomaco ecc....
Ho chiesto allo psichiatra se i miei disturbi sono correlati all'abuso di sostanze e secondo lui queste hanno slatentitizzato un problema già esistente.

Ora la mia domanda è: Se iniziassi un percorso di psicoterapia mi potrebbe aiutare? E questi farmaci che prendo vista l'inefficacia non potrebbero alla fine farmi più male che bene?

Grazie per le risposte

Per la risposta : Al momento no
La situazione al momento è molto complessa. Ho fatto molte indagini mediche, tac, rmn encefalo con e senza liquido di contrasto, rmn maxillo facciale da cui è risultato un ispessimento della volta rinofaringea destra con restringimento dell'ostio tubarico, ma gli esami compresi quelli del sangue e la rx del torace che ho fatto ultimamente per i dolori sternali danno esito negativo. Oggi ad esempio i miei disturbi sono più forti con algie alla piramide nasale, capogiri ecc... domani avrei il colloquio con la psichiatra del centro psico sociale ma attualmente lo psichiatra non mi ha consigliato nessun sostegno psicoterapeutico. Diciamo che sono molto stanco e ho sempre paura che possa accadermi qualcosa di grave anche perchè questi sintomi sono molto difficili da ricondurre a un problema di tipo psichico quindi anche difficile da accettare come diagnosi
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dopo
Dr.ssa Angela Pileci Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 19.7k 506 41
Gentile Utente,

difficile rispondere alla sua domanda, perché mi pare che la situazione sia piuttosto complessa e lo stretto controllo farmacologico da parte dello psichiatra mi pare indispensabile.
Il medico non Le ha mai accennato alla possibilità di fare una psicoterapia o anche un sostegno con la finalità di aiutarLa nelle cose quotidiane della vita?
Lei adesso quali altre difficoltà incontra?

Dott.ssa Angela Pileci
Psicologa,Psicoterapeuta Cognitivo-Comportamentale
Perfezionata in Sessuologia Clinica

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Dr. Enrico De Sanctis Psicologo, Psicoterapeuta 1.3k 66
Salve, capisco che al momento sia scoraggiato poiché sente che "la qualità della sua vita è pessima", mi rendo conto che dev'essere difficile. Anche l'inevitabile passaggio di diverse figure professionali coinvolte, se non ho capito male dall'SPDC al Centro di riabilitazione al CPS ora, può avere creato un senso di discontinuità e di affaticamento.

Sento allo stesso tempo, da quel poco che provo a intuire tramite le sue parole, il desiderio di prendersi carico di se stesso e di cambiare le cose.

Se sta valutando la possibilità di intraprendere una psicoterapia, penso che possa essere una buona idea fare una consultazione e considerare questa possibilità insieme a uno psicoterapeuta.

Nel mio orientamento teorico ci si prende cura della persona e del suo malessere, anche di quello di cui ci sta parlando sì.

Se crede, può anche parlarne con lo psichiatra o con la nuova psichiatra. Il fatto che finora lo psichiatra non le abbia consigliato una psicoterapia, se ho capito bene, non vuol dire che lui sia contrario o pensi che non le sia utile. Se la sentirebbe di parlarne?
Non conosco precisamente il tipo di iter cui è stato sottoposto, ma è possibile che il passaggio al CPS magari possa oggi prevedere l'integrazione di tipo psicoterapeutico.

Credo che una propria motivazione verso un lavoro di tipo psicologico meriti ascolto, anzi sia da considerare ipoteticamente come un desiderio di prendersi cura di sé, magari anche sviluppato grazie alle cure finora svolte.

Un saluto,
Enrico de Sanctis

Dr. Enrico de Sanctis - Roma
Psicologo e Psicoterapeuta a orientamento psicoanalitico
www.enricodesanctis.it

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dopo
Utente
Utente
Gentile dottore la ringrazio per la risposta. Effettivamente tutto questo iter confuso ha scombussolato un po l'equilibrio. Certamente mi sento di parlarne e anzi approfitterò artatamente del fatto di parlare con una nuova psichiatra per cercare di ricomporre la mia storia. Desidero inoltre iniziare a prendermi cura di me stesso, smettere di fumare e con la volontà cercare di contrastare questi disturbi
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Dr. Enrico De Sanctis Psicologo, Psicoterapeuta 1.3k 66
Il suo desiderio ha un grande valore e una psicoterapia può darle proprio la possibilità di "ricomporre la sua storia" relazionale ed esistenziale, ritrovando un senso e potendo sentire nuovamente la vita nelle sue mani.

Un caro augurio,
Enrico de Sanctis
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