Solitudine,ansia e inizio depressione?

Buongiorno a tutti.
Volevo porvi la mia situazione.
Ho 25 anni,sono sempre stata molto timida e introversa sin da piccola. Ho perso mia mamma quando avevo 12 anni e vivo con mio padre. Ho sempre avuto pochi amici sul quale contare ma con gli anni chi è sparito...chi mi ha deluso...chi si è trasferito dall'altra parte del mondo...chi è mancato...mi sono ritrovata nel giro di pochi anni da sola. Adesso mi ritrovo in un vortice di solitudine e non nego che me lo sia scavato da sola.(ancora di piu' di quanto il destino non abbia già fatto). Vado all'università ma non riesco a relazionarmi facilmente con le persone. Cosi' ho deciso di iscrivermi ad un corso in piscina,ma anche li',sforzandomi(e comunque,vedendo che anche gli altri non fanno molto per relazionarsi con me)faccio fatica. Non esco mai la sera o nei weekend(anche perchè sono sola...) e a volte mi capitano dei picchi di ansia, umore a terra e cosi' mi sfogo sul cibo. Si puo' parlare di inizio di depressione?
Io sono intenzionata a chiedere aiuto anche perchè non voglio piu' continuare cosi'. Ma quello che mi frena è piu' che altro la disponibilità economica. Quanto dura piu' o meno un percorso psicologico? Dipende dai casi? E,secondo voi,"sono" cosi' grave?
Grazie mille.
[#1]
dopo
Dr.ssa Marta Stentella Psicologo 355 5
Gentile ragazza,
il solo fatto di averci scritto e aver riconosciuto che c'è qualcosa che sta limitando le sue possibilità di crescita ed evolutive è già un passo avanti. La consapevolezza infatti, insieme alla volontà sono degli elementi che favoriscono la guarigione in ambito psicoterapico.
Volevo chiederle se ne ha parlato a suo padre di questo sua "difficoltà". Se lo ha già fatto, suo padre cosa ne pensa?
Comprendo la difficoltà economiche e se non dovesse ricevere alcun aiuto economico potrebbe rivolgersi a strutture pubbliche.
In questa sede non si può stabilire la gravità di una problematica e conseguentemente la durata di un percorso psicologico ma sicuramente un supporto psicologico l'aiuterebbe a sviluppare quelle competenze sociali che forse con il tempo hanno subito un arresto.

cordialmente

Dr.ssa Marta Stentella - Roma e Terni
Psicologa Clinica e Forense, Psicodiagnosta
www.martastentella.it

[#2]
Dr.ssa Valeria Randone Psicologo, Sessuologo 17.4k 317 528
Gentile Utente,
la sua sofferenza ha un'origine antica, forse è giunto il momento di curarsi davvero, non online.

Non è importante sapere se si chiama depressione, lei non è la sua diagnosi, né la sua malattia, lei è una persona con emozioni, paure, ansie, desideri e sogni…

A proposito: cosa studia?

Si faccia aiutare, nelle strutture pubbliche toserà validi clinici anche in convenzione, quindi ad un costo - economico, non psichico- davvero contenuto.

Cordialmente.
Dr.ssa Valeria Randone,perfezionata in sessuologia clinica.
https://www.valeriarandone.it

[#3]
dopo
Utente
Utente
Grazie mille,dottoresse.
Si,è giunto il momento di farlo.
Comunque,studio Scienze pedagogiche e dell'educazione ma ho tanti altri interessi e hobby che non riesco a coltivare forse proprio per queste ansie,paure e blocchi che vivo ultimamente.
No,con mio padre non ne ho parlato...un po' per pudore un po' perchè inizierebbe ad ansiarmi e preoccuparsi troppo.
[#4]
Dr.ssa Franca Esposito Psicologo, Psicoterapeuta 7k 154
Cara Signorina,
Sento tanta sensibilita' in Lei e nel Suo modo di rappresentare se stessa.
Vorrei proporle una riflessione:
La capacita' di stare con gli altri non e' la cartina di tornasole per rendersi conto del proprio valore.
Purtroppo, come avra' capito nella vita non c'e nessuno /nulla che sia per sempre. I genitori, gli amici, i compagni: tutto e' provvisorio. Ed e' necessario accettarlo. Imparare che e' cosi' sempre e per tutti. Qualcuno potra' restare piu' a lungo, qualcuno transitera' cosi' veloce da non avere neanche avuto modo di "vederlo davvero".
E di fronte a tale consapevolezza, che fare?
Una persona superficiale e senza la Sua sensibilita' potrebbe rispondersi che di "nuove amicizie" se ne potranno sempre fare. E' vero.
Ma cio' che Invece io La invito a fare, anche tramite un percorso di analisi personale, e' imparare a stare bene con se' stessa. Conoscersi, capire cosa desidera, cosa ama.
Quando avra' scoperto la Sua individualita' si renderà conto di non avere piu' cosi' tanto bisogno degli altri.
Gli altri potranno esserci o non esserci, a seconda di cio' che saranno in grado di mettere in comune con Lei. Di offrirle, se andra' bene per Lei.
Spero di essere riuscita a infonderLe il principio dell'orgoglio di se' stessa, che e' davvero il migliore viatico per incontrare gli altri o l'Altro importante per se'.
Auguri cara Signorina!

Dott.a FRANCA ESPOSITO, Roma
Psicoterap dinamic Albo Lazio 15132

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Dr.ssa Franca Esposito Psicologo, Psicoterapeuta 7k 154
Cara Signorina,
Sento tanta sensibilita' in Lei e nel Suo modo di rappresentare se stessa.
Vorrei proporle una riflessione:
La capacita' di stare con gli altri non e' la cartina di tornasole per rendersi conto del proprio valore.
Purtroppo, come avra' capito nella vita non c'e nessuno /nulla che sia per sempre. I genitori, gli amici, i compagni: tutto e' provvisorio. Ed e' necessario accettarlo. Imparare che e' cosi' sempre e per tutti. Qualcuno potra' restare piu' a lungo, qualcuno transitera' senza avere neanche avuto modo di "vederlo davvero".
E di fronte a tale consapevolezza, che fare?
Una persona superficiale e senza la Sua sensibilita' potrebbe risponderti che di "nuove amicizie" se ne potranno sempre fare. E' vero.
Ma cio' che Invece io La invito a fare, anche tramite un percorso di analisi personale, e' imparare a stare bene con se' stessa. Conoscersi, capire cosa desidera, cosa ama.
Quando avra' scoperto la Sua individualita' si renderà conto di non avere piu' cosi' tanto bisogno degli altri.
Gli altri potranno esserci o non esserci, a seconda di cio' che saranno in grado di mettere in comune con Lei.
Spero di essere riuscita a infondere l'orgoglio di se' stessa, che e' davvero il migliore viatico per incontrare gli altri o l'Altro importante per se'.
Auguri cara Signorina!
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dopo
Utente
Utente
Grazie mille,dottoressa.
Me lo dicono in tanti (sul fatto della sensibilità). Ed è cosi',è vero. Forse sono troppo sensibile,ma sono fatta cosi'. E' una di quelle qualità che ho preso da mia madre.
Ci metto cuore nelle persone,nelle situazioni...quindi nelle amicizie,nei rapporti. E ci rimango male,troppo,quando qualcuno mi ferisce,delude,o prende altre strade(perchè io non riesco a farlo?).
Ha ragione,devo pensare e ritrovare me stessa. Solo io posso farlo.
Ansia

Cos'è l'ansia? Tipologie dei disturbi d'ansia, sintomi fisici, cognitivi e comportamentali, prevenzione, diagnosi e cure possibili con psicoterapia o farmaci.

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