Sepsi e valvola mitralica

Buonasera,
vi scrivo per una seria problematica occorsa a mia madre, che ha 64 anni - senza particolari patologie.

Giovedì pomeriggio è stata ricoverata in codice rosso per un sospetto embolo alla gamba sx. A seguito di TAC viene confermato l'embolo ma anche una forte polmonite bilaterale (finoa quel momento asintomatica, forse per la terapia cortisonica che stava facendo per dolori cervicali). Viene operata e risolve il problema. Durante l'operazione l'anestesista è costretto a passare ad anestesia generale a causa di difficoltà respiratorie. Immediatamente viene portata in Rianimazione per curare questa forte polmonite e dove viene riscontrata sepsi (alcuni medici dicono shock settico) e infezione al cuore, diversi trombi in aorta e infarti alla milza. Dopo eccellente lavoro (anche a livello umano) Domenica sera viene stubata e svegliata. Ora si trova in Cardiologia in attesa di poter intervenire per la sostituzione della valvola mitralica (prima deve guarire dalla sepsi etc) che pare essere stata danneggiata dall'infezione. Considerata la tipologia dell'intervento e della paziente, quale centro cardiochirurgico può essere il più consigliato in zona Genova? Sempre in considerazione del caso in particolare, dobbiamo considerare molto richioso questo intervento? Fattibile?

Grazie molte
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Dr. Chiara Lestuzzi Cardiologo 1.5k 64 3
Gentile utente,

comincio dalla fine: l' intervento è sicuramente più complicato e rischioso rispetto a una "semplice" endocardite batterica scoperta quando l' infezione è limitata alla valvola e non si è diffusa altrove. Ci sono altri fattori che sono importantissimi per stabilire la prognosi: entità del danno alla valvola (perforata? c' è rottura delle corde tendinee? ci sono ascessi vicino all' anello?), la risposta agli antibiotici, se c' è scompenso cardiaco.... in poche parole, se si può programmare l' intervento con calma dopo aver controllato del tutto l'infezione le cose sono molto diverse che se invece bisogna intervenire d' urgenza perché le condizioni cliniche sono peggiorate.

Quanto alla cardiochirurgia, i cardiologi che hanno in cura sua madre hanno di sicuro contatti con una cardiochirurgia di riferimento e discuteranno il caso insieme, valutando tutte le variabili e quindi l' approccio migliore.

Dr. Chiara Lestuzzi
Cardiologia, Centro di Riferimento Oncologico (CRO), IRCCS, Aviano (PN)

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dopo
Utente
Utente
Buongiorno,

Grazie molte per la gentile risposta.
Ultimamente le condizioni di mia madre sono di molto migliorate; l'infezione è controllata e gradualmente sono stati tolti monitoraggio, ossigeno e accesso arterioso al collo. È stata spostata anche in degenza, quindi non più in un reparto intensivo. Risulta anche gradualmente molto meno confusa. Restano da capire a questo punto le condizioni della valvola e se l'intervento dovrà essere fatto o meno.