Ansia da esame, senso di solitudine e forte autocritica

Salve,
volevo chiedere un aiuto riguardo una forte ansia che sto iniziando a provare sempre più frequentemente. Provo una forte ansia prima degli esami, non solo la settimana prima o il giorno stesso, ma anche più di due mesi prima dell'esame. Ho difficoltà ad addormentarmi, ho attacchi di pianto che mi impediscono di studiare. Ho avuto dei buoni risultati fin'ora, ma soprattutto per gli ultimi esami ho sofferto questo malessere. Ho l'ansia di rimanere solo in casa perché altrimenti penso troppo e sto male. Questo sta influenzando anche il mio atteggiamento verso gli altri in qualche modo. Sono sempre più ipocondriaco, ansioso, anche accondiscendente, ho paura di non essere adeguato, di sbagliare, di dar fastidio, se sbaglio qualcosa mi sento subito in colpa e devo trattenere le lacrime. Penso e ripenso mille volte alle cose che dico chiedendomi se ho sbagliato, se posso aver dato una cattiva impressione, di essere stupido o cattivo. Mi sento molto solo ad affrontare queste ansie, i miei genitori non mi aiutano, non si mettono a parlare con me per aiutarmi, agli amici non voglio neanche chiederlo. Io so che non ho problemi nella mia vita per cui essere triste, ne sono cosciente, ma non riesco a liberarmi di questo senso di inadeguatezza e ansia da prestazione che mi porta a sentirmi molto spesso triste e tanto solo. Ho iniziato ad essere insicuro dopo profonde delusioni in amicizia e sentimentali.
È ultimamente che le mie ansie e le mie insicurezze mi fanno vivere non serenamente, spero che possiate darmi un consiglio, vi ringrazio
[#1]
Dr.ssa Marta Stentella Psicologo 355 5
Gentile utente,
Da ciò che scrive l'ansia sta emergendo in altri aspetti della sua esistenza inibendo la sua vita sociale e anche lo studio. Il fatto di provare a parlarne con qualcuno di "familiare" potrebbe essere un prezioso sostegno ma ovviamente non può sostituirsi ad una percorso psicologico.
Infatti, per quanto eventualmente i suoi genitori e i suoi amici possano comprendere il suo disagio, non hanno però gli strumenti e le capacità per farle superare o gestire la problematica. L'aiuto di uno psicologo potrebbe aiutarla. Egli, Dopo un'attenta valutazione diagnostica potrà indirizzarla sul tipo di percorso da intraprendere.
Non crede, a tal fine, che sia opportuno informare i suoi genitori?
Ha avuto delusioni amorose, e ora è innamorata?

Cordialmente

Dr.ssa Marta Stentella - Roma e Terni
Psicologa Clinica e Forense, Psicodiagnosta
www.martastentella.it

[#2]
Dr.ssa Franca Esposito Psicologo, Psicoterapeuta 7k 154
Gentile ragazzo,
Quello che sta soffrendo ora sembrerebbe essere la recrudescenza di un problema antico.
Che bambino e' stato? Ha vissuto solo o con fratelli, cugini? E' stato "allenato" a vivere le difficolta'? E' ipersensibile anche in altri campi della Sua vita?
Lei sembra essere troppo dipendente dal contesto. .. e su questo dovrebbe lavorare in terapia.
Il contesto e' fuori da noi, per tollerarlo e' necessario avere dentro di se' la forza.
Che ne pensa?

Dott.a FRANCA ESPOSITO, Roma
Psicoterap dinamic Albo Lazio 15132

Ansia

Cos'è l'ansia? Tipologie dei disturbi d'ansia, sintomi fisici, cognitivi e comportamentali, prevenzione, diagnosi e cure possibili con psicoterapia o farmaci.

Leggi tutto