Timidezza

Salve,
vorrei chiedere gentilmente un consiglio a Voi.
Fin da piccola mi preoccupo di quello che le persone potrebbero pensare di me (soprattutto i genitori).
Mi sento tanto protetta dai miei genitori e non ascoltata. Se provo a parlare con i miei genitori di qualcosa
che non mi piace o che comunque va fuori gli schemi imposti, devo fare lo stesso. Ad esempio: alla domenica
sera devo andare a cantare al coro della chiesa. Sinceramente non mi piace tanto ma ,se non vado, mia mamma
insiste che devo andare e mi sgrida. Così come i gruppi (lì ho frequentati dalle elementari alle superiori) e a me non piaceva
andare, avrei preferito fare uno sport. E' vero, non ho amici e sa che devo aprirmi, lo fa per il mio bene ma mi impongono sempre
cose che non mi piace fare e se dico le cose che potrebbero interessarmi non mi ascoltano e mi dicono che non fanno
per me. Non mi sento libera. Ho paura di andare fuori gli schemi. Allo stesso tempo mi dicono che devo comportarmi come fanno
le altre ragazze, farmi valere, mi dicono di svegliarmi.. A volte provo dimostrare loro che possono provare a fidarsi, gli dico 'guarda ho quasi 20 anni non chiedermi se ho ancora l'abbonamento del treno nello zaino altrimenti la prossima volta mi sveglio'.
La vita è una e voglio anche io avere dei miei obiettivi ma ho tanta paura del cambiamento, di 'sfidarli', dimostrarmi
più aperta. Non vorrei mai diventare come mio zio che ha 40 anni vive da solo perchè non è mai riuscito ad aprirsi alla gente. A casa non rido e sorrido mai perchè mio papà ad esempio mi chiederebbe se ho il fidanzato o cose così
(ma magari vorrei ridere perchè ho letto qualcosa di divertente). Mio papà passa tutto il pomeriggio al computer, è tanto
chiuso, è ansioso e ,ogni volta che magari mia mamma si dimostra gentile con certe persone, comincia a criticarle.
Anche con le altre persone sono timida; i miei nipotini non riesco a sorridere,comportarmi da zia,non parlo mai con loro quando
sono in presenza di sua mamma o di altre persone perchè non riesco a dimostrare di essere felice con loro, sto rigida.
All'università non ho amici e quando vado al supermercato alla cassa inizio ad arrossire senza pensarci, poi quando mi sento calda
in viso arrossisco ancora di più.
In più ho paura di cambiare. A volte mi impongo che non devo avere paura perchè siamo tutti essere umani e possiamo sbagliare,
mi sforzo a non avere paura ma ho paura di cosa potrebbero pensare le persone se da un giorno all'altro avrei meno paura..
ma poi ritorno ad avere più paura.. Se ad esempio voglio sentirmi più bella e mi trucco, mio papà o mia mamma mi chiedono
se devo farmi bella per qualcuno o mi dicono che spreco tempo.
Io voglio migliorare perchè sto soffrendo molto, vorrei essere più autonoma, avere dei miei obiettivi ed essere più sciolta quando
parlo con la gente. Non so come affrontare queste paure, vincere la timidezza.
[#1]
Dr.ssa Franca Esposito Psicologo, Psicoterapeuta 7k 154
Cara ragazza,
La vedo alle prese con un problema davvero grosso, ma impellente: la costruzione della Sua autonomia.
Purtroppo questo della propria autonomia e' un discorso importante che non puo' essere fatto da qui. Occorre un contesto opportuno e dei tempi. Intendo un intervento di tipo psicodinamico che La metta a contatto con i Suoi temi profondi, immagino non ancora esplorati fino ad ora.
C'e una questione di ruolo da tenere presente. Lei e' una figlia e vive con i Suoi genitori.
Stabilire con loro una relazione produttiva e' indispensabile ma non semplice. Ne' immediato.
E per potere fare questo occorre che Lei si rafforzi.
La timidezza e' un effetto, non una causa.
E Lei dovrebbe risalire alla causa per poterla contrastare e risolvere.
I migliori saluti e auguri,

Dott.a FRANCA ESPOSITO, Roma
Psicoterap dinamic Albo Lazio 15132

[#2]
Dr. Magda Muscarà Fregonese Psicologo, Psicoterapeuta 3.8k 149 11
Cara ragazza, che educazione ha avuto, Lei è figlia unica '? Davvero ha bisogno di essere aiutata a ripercorrere la sua storia , in cui, temo , per amore e per ansia lei è stata costantemente disconfermata, per cui ora non si fida di sè stessa, di quello che giustamente pensa e desidererebbe fare e sarebbe proprio ora..cominci col rivolgersi al Consultorio per essere orientata su come muoversi ha bisogno come il pane di appoggiarsi, raccontarsi diventare appunto autonoma, come dice la Collega.. I suoi genitori la tengono sotto una campana di vetro e non vedono che sbagliano e molto.. Coraggio faccia Lei un primo passo e prenda contatto col Consultorio, praticamente gratuito e aperto a tutti , quindi può fare da sola..
Cosa ne pensa ? Ci riscriva , l'aspettiamo con buone notizie..
Un saluto affettuoso..

MAGDA MUSCARA FREGONESE
Psicologo, Psicoterapeuta psicodinamico per problemi familiari, adolescenza, depressione - magda_fregonese@libero.it

[#3]
dopo
Attivo dal 2016 al 2016
Ex utente
No, non sono figlia unica.
Sinceramente non saprei cosa dire ai miei genitori se vado al Consultorio perchè esco poche volte (a volte con qualche amica che poi mi chiama quando vuole, per l'università o farmi un giretto così per andare a prendere qualcosa). E loro inizierebbero a fare supposizioni, domande magari lo stesso orario ecc.. e sinceramente se glielo direi a mia mamma o a mio papà mi vergogno, mi direbbero che dovrei svegliarmi di più e darmi da fare. E ho paura che mi vedono con meno paura, io dopo avrei più paura.. Però so che ho tanto bisogno di parlare, sarebbe tanto utile perchè praticamente non parlo quasi mai. Loro credono che non ho niente da dire ma la verità è che sto male e ho sempre fatto le cose perchè devo. Le faccio perchè non voglio deluderli; vedo mio papà che ha paura di tutto e a volte gli chiedo perchè e dubita che è ansioso. Comunque voglio bene ai miei genitori perchè ,in confronto alla gente più sfortunata di me, ho una casa, mangio,dormo.. diventare più autonoma nel senso come le altre ragazze della mia età, quasi 20 anni.. non ho vita sociale.. loro sono felici.. E vorrei chiedere per trovare il Consultorio per i giovani come si fa? E per gli orari?
Vi ringrazio per le risposte.
[#4]
Dr.ssa Franca Esposito Psicologo, Psicoterapeuta 7k 154
Lo sa gentile ragazza? Farsi carico di se' stessa. Volere "fare" qualcosa per la Sua autonomia e' il primo gesto importante che possa fare per dare importanza a se'. Corrisponde a quello "svegliarsi" che auspicano i suoi genitori.
La vita non e' fatta solo di "mangiare" e "dormire". E' fatta di desideri, di sogni che si deve essere in grado di realizzare! Che si deve avere la forza di volere realizzare.
E' un discorso grosso per la sua dolce maniera di guardare la vita. Ma deve affrontarlo. Perche' stiamo parlando della Sua vita. Di cui Lei ha l'onere e l'onore.
Che ne dice?
[#5]
dopo
Attivo dal 2016 al 2016
Ex utente
Ho capito. Devo prendere in mano la mia vita.Va bene, Vi ringrazio per le risposte.