Distrazione e problemi sociali

Salve a tutti, sono un ragazzo ventenne diplomato e da qualche mese lavoratore.
Fin da piccolo a scuola sono stato molto b distratto ma comunque sia impegnandomi anche a costo di non dormire qualche notte sono riuscito a superare tutti gli anni senza essere bocciato.
Col passare degli anni ho notato però in me che ci mettevo il doppio dell'impegno per capire una spiegazione rispetto ad altri compagni.
Adesso che non studio più, ho notato questa mia lacuna anche a lavoro.
Quando il datore di lavoro o un collega parla e spiega ciò che si deve fare non riesco a capire tutto il discorso perché mi sconcentro facilmente, mi perdo parte del discorso quando parla e la mia mente vaga per i fatti propri. Ad esempio a volte mentre parla, faccio un cenno di si con la testa ma nel frattempo stavo guardando un difetto della sua faccia oppure mi distraggo quando mi fissa negli occhi.
Questo per me è un problema serio che a volte mi crea disagi e anche qualche rimprovero per distrazione. Rispondete solo se avete capito di che sto parlando. Grazie in anticipo
[#1]
Psicologo, Psicoterapeuta attivo dal 2014 al 2023
Psicologo, Psicoterapeuta
Gentile ragazzo,
da quello che descrive personalmente sarei portata a farle ulteriori domande di approfondimento, che fanno riferimento alla sua storia di vita di prima dei 12 anni di età, in particolare sul suo essere distratto e con persistente mancanza di concentrazione in diversi tipi di attività o comunque in modo specifico in attività che richiedevano sforzo prolungato, così come difficoltà di organizzazione e pianificazione a scuola come a casa.

Per fare questo però questa sede non è opportuna, in quanto il percorso per una vera e propria diagnosi è lungo e approfondito, è necessario che vengano esclusi altri fattori che possono portare ugualmente ad essere distratti e disattenti in diversi ambiti di vita e con difficoltà ad organizzarsi e a pianificare.

Comprendo benissimo però la necessità di capirsi che l'ha portata qui e considero il suo interrogarsi e voler comprendere le sue difficoltà molto importante. Per questo le raccomando di visitare il sito dell'AIDAI, rinomata a livello nazionale, a questo indirizzo:
http://www.aidaiassociazione.com/index.html
Vi troverà degli ottimi riferimenti anche nella sua regione per rivolgersi a personale specializzato proprio nello specifico campo relativo alle difficoltà di attenzione e concentrazione.

Un caro saluto,
[#2]
dopo
Utente
Utente
La ringrazio innanzitutto per la risposta data.
Guardando un po' il sito che mi ha consigliato non ho ben capito se si tratta di un centro medico o una semplice associazione.
Occore scriversi come soci o pagare delle sedute?
Saluti
[#3]
Psicologo, Psicoterapeuta attivo dal 2014 al 2023
Psicologo, Psicoterapeuta
L'associazione è nata da un'idea del prof. Cornoldi dell'Università di Padova e prevede al suo interno la collaborazione di esperti in ambito sanitario, in ambito pedagogico e genitori di bambini/e con Adhd, esperti "per esperienza".

I centri nazionali di riferimento dell'associazione sono gli stessi raccomandati dall'Istituto Superiore di Sanità:
http://www.iss.it/binary/adhd/cont/Centri_Reg_Rifer_Registro_Nazionale_ADHD_Ottobre_2014.pdf

Un problema tutto italiano è la recente presa in carico di pazienti con difficoltà di attenzione (dalla diagnosi alla cura) in età adulta. Troverà pertanto centri specializzati per la maggior parte nell'età evolutiva.

A livello nazionale e nell'ambito della sanità pubblica è rinomato il centro della Asl e dell'ospedale di Bolzano dove da anni il prof. Concas conduce con la sua equipe diagnosi accurate e responsabili insieme a una eventuale presa in carico anche dal punto di vista farmacologico dei pazienti adulti.
Pertanto molti fanno riferimento a questo centro anche provenendo da altre zone d'Italia.

Sono anche a conoscenza di una recente apertura di un ambulatorio specializzato nello stesso ambito dell'età adulta presso il reparto di Neuropsichiatria dell'ospedale Sant'Andrea di Roma, col dr. De Rossi, raccomandato dallo stesso prof. Concas.

Le consiglierei pertanto di cominciare dai riferimenti regionali indicati dall'ISS, assicurandosi che siano preparati e specializzati per una presa in carico adeguata di pazienti in età adulta.

Approfondire le sue difficoltà avviando un percorso diagnostico e poi di sostegno, a seconda dell'esito della eventuale diagnosi, può avere ricadute positive a differenti livelli, non ultimo quello dell'autostima di sé.

Un caro saluto,