Mammografia microcalcificazioni distrofiche

Buongiorno Dottore,
in data 06/02/2016 ho fatto ecografia dal senologo: negativa.

In data 16/05/2016 a distanza di 1 anno dalla prima in assoluto,(referto dello scorso anno riportava "Non formazioni nodulari o microcalcificazioni sospette bilateralmente in mammelle a prevalente componente ghiandolare ")

ho ripetuto la mammografia dallo stesso radiologo, e riporto il referto:

"Non formazioni nodulari o microcalcificazioni sospette bilateralmente in mammele tipo BI-RADS3 .
Esame confrontato con mammografia del 13/04/15
Al controllo odierno si evidenzia un aumento delle microcalcificazioni distrofiche a carico della mammella destra e sinistra"

lo stesso radiologo, dello scorso anno, mi ha detto che per omogeneità è stata creata questa nuova classifica BI RADS, il mio è 3 e significa che non si vede bene, perché mammella piccola, un seno sicuramente " difficile"

Io ho letto on line:
BI-RADS 3 significa "probably benign, a short interval follow-up is raccomanded, superiore al 2% le probabilità di malignità "

Il radiologo mi ha rimandato al controllo annuale !
Stiamo scherzando? io mi sento una spada di damocle sulla testa.. aspettare 1 anno !??!!? magari tra 1 o 3 mesi scoprire che queste calcificazioni
erano come scrive il Dott.Catania in un altro consulto:
" microcalcazioni sospette non sono IL TUMORE , ma la spia che possa essere presente in quella sede un tumore"

Lei che cosa ne pensa, cosa posso fare per ricominciare a vivere, una RM?
Grazie..
[#1]
Dr. Salvo Catania Oncologo, Chirurgo generale, Senologo 33.3k 1.2k 61
C'è una discrepanza tra una classificazione BRADS3 e i provvedimenti ("controllo annuale). Le microcalcificazioni distrofiche sono benigne e pertanto non comprendo le conclusioni e le raccomandazioni sui controlli.

In una mammografia "trasparente" le calcificazioni essendo sostenute da deposito di sali di calcio (fosfati, carbonati, ossalati ecc) sono di facile rilievo soprattutto con la strumentazione moderna.

Esse tuttavia sono talvolta difficili da interpretare (il cosiddetto valore predittivo positivo in alcune casistiche è di appena il 10 %)
e la difficoltà di interpretazione aumenta in rapporto alla evoluzione tecnologica che permette di vederne sempre di più e sempre più piccole.

Sembra quindi più opportuno parlare di calcificazioni, definendole di volta in volta "benigne", "dubbie" e di "tipo maligno" .

Le calcificazioni benigne non richiedono neanche controlli e quelle maligne devono essere sottoposte a intervento chirurgico.

Quelle dubbio-sospette vanno meglio definite tramite un approfondimento diagnostico cioè con un esame istologico, che può essere ottenuto con un intervento bioptico a cielo aperto o con uno strumento chiamato Mammotome, che si basa sull'aspirazione meccanica eseguita da un apposito strumento connesso con una agocannula.

http://www.senosalvo.com/approfondimenti/agobiopsia_della_mammella.htm

Tanti saluti
Salvo Catania


Salvo Catania, MD
Chirurgo oncologo-senologia chirurgica
www.senosalvo.com

[#2]
dopo
Utente
Utente
Buongiorno Dott.Catania..mi scusi ma non ho capito.
Lei dice se il radiologo ha scritto microcalcificazioni distrofiche quindi benigne, perché allarmarmi con un Brads3?
Oppure Lei dice, se il radiologo ha scritto BIRADS3, la raccomandazione non può essere il controllo annuale con mammografia, ma in questi casi si fanno ulteriori accertamenti con RM o con mammotone o ago aspirato ( che ho proposto, e mi ha risposto "dove" intendendo dire "dappertutto?"
Mi scusi ma non ho capito ..
Grazie
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