IVU RECIDIVA E STATO SETTICO

Buonasera.
Scrivo qui perché avrei piacere ad ascoltare il Vs. parere sulla situazione di mio padre, 74 anni con diabete mellito tipo 2.

Tutto comincia a Gennaio, dolori all'altezza della pancia e di un fianco, difficoltà evidente nell'urinare, febbre alta e mancanza di forze e lucidità. Una volta ricoverato la diagnosi è di grave infezione alle vie urinarie , ipertrofia prostatica , il tutto sfociato in setticemia con un rene ed il fegato coinvolti.
Tuttavia, dopo aver appurato la collocazione di alcuni calcoli che stavano ostruendo il flusso, viene sottoposto ad intervento dopo 1 giorno di terapia antibiotica. Trascorso il periodo di degenza e rientrati i valori praticamente a norma, nonostante ci avessero avvisato della gravità,mio padre si riprende e torna ad una vita normale con le solite accortezze in merito al diabete ( insulina ) .

Due giorni fa, purtroppo, stessa cosa.
Inizia tutto con un episodio di vomito isolato, poi nell'arco di 24 ore ,anche meno, la situazione peggiora e, nonostante stavolta riuscisse ad urinare, la febbre sale a 40 e lui non ha più le forze di reggersi, perde via via lucidità e si rende necessario il ricovero. E' in stato confusionale tanto da dire cose "senza senso" , la febbre è scesa a fatica ed ha ovviamente anche il catetere. Stanno procedendo con gli accertamenti del caso per capire bene l eventuale natura infettiva,ma ci è stato detto ,come l altra volta, che c è una certa gravità, in quanto ai presuppone sia nuovamente un problema alle vie urinarie e c è anche questa volta uno stato di sepsi in atto.
Per quanto riguarda la scarsa lucidità di mio padre, puntualizzo che da fine 2015, anche durante i periodi di buona salute, lui fa registrare qualche vuoto di memoria e ,talvolta, bisogna magari ripetergli una cosa detta pochi minuti prima.

Quello che vorrei chiedervi in sostanza, e mi scuso in anticipo perché non allego esiti di analisi e quant altro, è una possibile risposta a questa situazione. Com è possibile che la cosa si sia ripetuta a distanza di alcuni mesi? Qualcosa non è stato fatto in precedenza? E come mai c'è questa connessione tra problemi alle vie urinarie e questo stato di "delirio"?

Non nascondo che temiamo di aver perso troppo tempo e di non esserci rivolti prima ad una struttura magari in altra sede. Purtroppo, entrambe le volte la situazione è diventata critica nel giro di mezza giornata e siamo stati spiazzati.


Spero davvero possiate dirmi qualcosa in merito.

Grazie mille.
[#1]
Dr. Andrea Bottai Urologo, Andrologo 2.7k 131
G.le utente,

innanzitutto si deve accertare la causa di questa sepsi. E' di origine urinaria? Dipende da calcoli? O dipende per esempio da una cattiva minzione e da residuo post-minzionale abbondante?
Ha già fatto una UROTC?

Se non si consoce la causa, non si uò rispondere alle altre domande che ha fatto. Si farebbero solo supposizioni. Mi faccia sapere. A presto

Dr. Andrea Bottai
Dirigente medico presso Unità di Urologia
Ospedale Maggiore di Lodi

[#2]
dopo
Utente
Utente
Dottore La ringrazio innanzitutto per la celere risposta.

Voglio riportarle , dato che ho ritrovato la documentazione e potrebbe servire ad ampliare il quadro generale , l'esito di un esame che fece mio padre in seguito alle sue dimissioni, dopo il primo episodio di infezione urinaria.

Poi,sperando di riuscire a sintetizzare bene, La aggiorno sugli sviluppi della situazione attuale.

L'esame e' datato 02-03 , si tratta di una tac dell'addome superiore ed inferiore, effettuata senza contrasto:

addome superiore: fegato di volume regolare non mostrante lesioni focali nel proprio contesto.
Nella norma la milza, i surreni ed il pancreas.
Presenza di cisti renali a dx e di calcoli radiopachi in corrispondenza del gruppo caliceale medio ed inferiore di sx, se ne contano due.
Il piu grande , in corrispondenza del gruppo caliceale inferiore, misura nelle dimensioni max 8.18 mm.
Si associano la presenza di piccole formazioni ipodense sottocapsulari, dalla densità ematica e di piccolissimi ematomi sottocapsulari.
Non altre alterazioni.

addome inferiore: vescica a "celle e colonne".
Prostata con lobo medio protrudente in vescica.
Presenza di calcificazioni prostatiche di tipo benigno.
Non altre alterazioni.

A seguito di questo esame, non c'è stato alcun intervento.



Per quanto riguarda lo stato attuale, la cosa si è evoluta cosi: dopo i primi 2 giorni di ricovero ( durante i quali in ospedale hanno provveduto a tenere sotto controllo la glicemia ed hanno somministrato degli antibiotici ), la condizione di mio padre è migliorata. anche lo stato mentale è tornato nella norma ed ha recuperato una certa autosufficienza.

Siamo stati a colloquio con i medici del reparto, ma non le nascondo che sia io che mia madre nutriamo alcuni dubbi.
Ci è stato detto che la situazione è rientrata e che è già prossimo alle dimissioni, secondo loro non c'è una strategia risolutiva definitiva ( per via dell'età , della concomitanza del diabete e della prostata che rendono il paziente comunque tendente a questo tipo di problemi ) ed ogni qualvolta dovesse insorgere una febbricola anomala, magari associata a dolori, bisogna intervenire con cura antibiotica suggerita dal medico curante. Inutile dirle che non ci è stato riferito neanche a cosa è stata dovuta questa seconda grave infezione.
A noi la cosa sembra alquanto strana: solo pochi giorni fa le condizioni di mio padre venivano considerate molto severe, inoltre in tutta franchezza questo responso medico sembra in parte un pò superficiale.
Specifico che i medici dell'ospedale sono a conoscenza della sua pregressa cartella clinica risalente a quest'inverno ma , ad esempio , ricollegandomi a quanto Lei stesso mi suggeriva, nessuno ci ha parlato della necessità di esami più approfonditi , come può essere una urotc con liquido di contrasto.

A questo punto vorrei chiederLe cosa ne pensa.
Noi confermiamo l'intenzione di volerci rivolgere altrove, anche privatamente. Concorda sul fatto che sarebbero opportuni una seria visita specialistica e magari altri accertamenti più mirati?
Sicuramente Lei saprà indicarci una struttura specializzata e suggerirci come muoverci.


Ringraziandola anticipatamente, spero in una Sua risposta.


[#3]
Dr. Andrea Bottai Urologo, Andrologo 2.7k 131
G.le utente
Difficile valutare dalla mia postazione. Dico solo che, se non è già stato fatto, dovrebbe essere studiato a livello vescicale per valutare se urina bene e se la vescica si svuota correttamente. In caso contrario, cioè se vi fosse un residuo post-minzionale incompleto, la fonte di infezione potrebbe essere questa. Non so in che condizioni sia suo padre, anche per questo non riesco a dare bene dei consigli. Sicuramente i colleghi urologi conoscono meglio di me il caso. È stata fatta una valutazione del residuo post-minzionale? A presto
[#4]
dopo
Utente
Utente
Posso dirle che è stata effettuata una urinocoltura nelle 24 ore successive al ricovero,immagino in base all'esito abbiano scelto l'antibiotico specifico da somministrare.

Non credo invece abbiano approfondito eventuale residuo .


Nei mesi precedenti, si sono verificati un paio di episodi per cui lo portammo in ospedale: urgenza di urinare, ma poi difficoltà nel farlo oppure scarsissima quantità emessa. In urologia pero ' registrarono vescica vuota o scarsamente repleta. Anche queste cose crediamo sarebbe meglio approfondirle, magari vedere da cosa dipendono.

Ad ogni modo adesso sembra stabilizzato, ma siamo molto spaventati dalla recidivita' della cosa.

Aspettiamo che venga dimesso per ottenere la documentazione aggiornata e valuteremo al più presto il da farsi.

Nel frattempo La ringrazio ancora per il tempo dedicato.
[#5]
Dr. Andrea Bottai Urologo, Andrologo 2.7k 131
Può essere che sia la prostata il problema di queste infezioni...mi faccia sapere. A presto
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