Raccolta urine per urinocoltura

Gentile Dottore, mio padre 88enne ha seri problemi di incontinenza (specie di notte) per quanto riguarda le urine e quindi fa uso del pannolone. Il problema si presenta ogni qualvolta deve effettuare la raccolta delle urine quando occorre un urinocoltura. Siccome, per abitudine, è abituato ad alzarsi, accompagnato, un paio di volte a notte (non ha attualmente problemi prostatici) cerco io di cogliere l'attimo propizio per raccogliere le urine quando riesce a trattenerle. Spesso questo capita intorno alle 05:00 del mattino. Ripongo poi il contenitore nella parte bassa del frigo per consegnarle in laboratorio intorno alle 09:30. Al contrario di quanto ritenevo, ed avevo letto , mi è stato detto che questa metodica è sbagliata e che può comunque alterare l'eventuale flora batterica sottoponendola a shock termico rendendo inaffidabile il risultato. Cosa mi consiglia lei in proposito? Grazie
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Dr. Paolo Piana Urologo 38.3k 1.7k 17
In linea di massima in una situazione non così "lineare" ... si fa quel che si può! E' inutile formalizzarsi troppo anche perché è buono da immaginare che in un soggetto del genere l'urocoltura sia comuque facilmente positiva, tant'è che in assenza di evidenti complicazioni (disturbi, febbre) è piuttosto vano eseguirla ovvero ripeterla così spesso. Anch perché sono proprio questi i casi in cui non è opportuno (sempre in assenza di complicazioni) insistere troppo con la terapia antibiotica.
Comunque, diremmo che la procedura da lei adottata è tutto sommato accettabile, non si preoccupi più di tanto.

Paolo Piana
Medico Chirurgo - Specialista in Urologia
Trattamento integrato della Calcolosi Urinaria
www.paolopianaurologo.it

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dopo
Utente
Utente
La ringrazio e ne approfitto per un altra domanda. A scopo preventivo assume una bustina di fosfomicina da 3 gr. ogni 15 gg. Ritiene utile tale metodica ed il dosaggio? Cordialmente
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Dr. Paolo Piana Urologo 38.3k 1.7k 17
In linea di massima non siamo concordi con questa strategia. L'impiego empirico degli antibiotici ci porterà presto a lottare contro batteri resistenti anche al lanciafiamme!
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dopo
Utente
Utente
Dottore, ho letto (anche se i pareri sono contrastanti) che alcalinazzare le urine può essere utile per diminuire il rischi di infezioni specie in pazienti anziani. Un rimedio tanto efficace quanto economico e salutare sarebbe quello di assumere del bicarbonato facendolo reagire in acqua e limone. Dosi: 1/2 L. d'acqua, mezzo limone, un cucchiaino raso di bicarbonato di sodio (credo sia una sorta di ascorbato di sodio), in questo modo si fornirebbe anche all'anziano anche un buon introito d'acqua. Però poi ho letto che il bicarbonato di sodio (più precisamente l'ascorbato) in alcuni studi è risultato essere di stimolo per i tumori vescicali.

https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/2548752

Mentre altri studi rivelerebbero una certa efficacia nella prevenzione dei polipi e anzi alcuni urologi affiancano, e coadiuvano, alle terapie ufficiali instillazioni vescicali di bicarbonato per, appunto, alcalinizzare il terreno. Non parlo chiaramente di terapie miracolose ma solo di un insieme di sinergie. Qual'è il suo pensiero in merito?
Mio padre soffre di poliposi vescicale recidivante (ecco il perchè del mio interesse), e uso dargli dopo i pasti 1 gr. di vitamina C in polvere fatta reagire con del bicarbonato in 100 ml d'acqua. Corro dei rischi o è in qualche modo utile e non solo per i papillomi? Grazie
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Dr. Paolo Piana Urologo 38.3k 1.7k 17
Le infezioni urinarie peggiori si sviluppano in urine alcaline, questo è fuor di dubbio. Soprattutto in un anziano, non crediamo che sia tanto il caso di assecondare questa tendenza. D'ogni modo non si può generalizare e soprattutto è indispensabile che tutte le sostanze vengano somministrate sotto controllo medico, o specialistico quando necessario. Noi ritenziamo che quella dell'alcalinizzazione sia più che altro una moda, figlia di questi tempi in cui molti fanno medicina senza averne titolo e sempre meno fanno davvero "salute".
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